Tuttora sede della SAM, la Zecca sarà un polo culturale che valorizzerà l’intero Rione Esquilino a Roma
a cura della redazione | Roma, 18 giugno 2019: la riqualificazione e il recupero dello storico edificio che ha ospitato la Regia Zecca e poi quella repubblicana diventano una realtà grazie al progetto di valorizzazione presentato dal gruppo guidato dallo Studio Atelier(S) Alfonso Femia che si è aggiudicato il primo premio del concorso internazionale bandito dal Poligrafico e Zecca dello Stato nel marzo 2018.
Il progetto di riqualificazione
Il progetto di riqualificazione prevede la nascita di un polo culturale, unico nel suo genere, a vocazione museale, per custodire al meglio le risorse artistiche del patrimonio della numismatica italiana e la sezione di archeologia industriale. Ma sarà al contempo un luogo di formazione e promozione per i “mestieri d’arte”, più accogliente per la preziosa tradizione della Scuola dell’Arte della Medaglia, attiva nell’edificio sin dall’inaugurazione, nel 1911.
Il primo obiettivo è quello di riqualificare e ristrutturare l’edificio esistente, nel pieno rispetto dei criteri di sostenibilità ambientale ed efficienza energetica, tutelandone i caratteri originari risalenti alla prima metà del ‘900. Con uno sguardo però rivolto al futuro grazie all’utilizzo di innovativi materiali capaci di rivitalizzare spazi ricchi di storia e valore, un contributo alla crescita della qualità del contesto cittadino e sociale dello storico Rione Esquilino.
Il progetto illustrato oggi, infatti, combina tradizione e innovazione attraverso il restauro in chiave contemporanea dell’edificio, in accordo con una riutilizzazione funzionale degli spazi interni, rispettando la salvaguardia degli elementi identitari che caratterizzavano l’impianto volumetrico esistente e il carattere industriale degli ambienti, per dare adeguata dimora alle grandi macchine per la lavorazione delle monete e al sistema impiantistico a vista che il progetto mantiene intatto.
La parola all’AD di IPZS Paolo Aielli
“La combinazione dell’attività industriale con quella della produzione artistica – ha dichiarato Paolo Aielli, AD del Poligrafico e Zecca dello Stato – è effettivamente l’elemento che ha ispirato la nascita della prima ‘Zecca d’Italia’ agli inizi del ‘900 e che caratterizza ancora oggi il nostro lavoro. L’edificio è particolarmente importante per la collettività cittadina e per la nostra cultura in generale, perché rappresenta uno degli elementi fondanti ed unificanti dell’identità del nostro Paese”.
“Oggi – ha quindi proseguito l’AD – come avevamo promesso non più di un anno fa, siamo riusciti a rendere concreto un progetto di recupero e valorizzazione che restituisce ai cittadini, alle associazioni di quartiere e a tutta la città un patrimonio di inestimabile valore storico e culturale. E siamo particolarmente orgogliosi di questo perché si tratta di un progetto pubblico, finanziato interamente da un’Azienda pubblica, un aspetto che attribuisce, a nostro avviso, un valore aggiunto all’intera operazione immobiliare”.
Il plauso del sindaco di Roma Virginia Raggi
“Riqualificare gli spazi della città – ha dichiarato il sindaco di Roma Virginia Raggi, intervenuto alla presentazione del 18 giugno -significa restituire ai cittadini luoghi di aggregazione, di confronto culturale e sociale. È questo l’obiettivo del recupero di un complesso importante come la Zecca nel quartiere Esquilino.
Lo si fa attraverso un concorso di progettazione, una procedura fondamentale per quest’Amministrazione perché permette di scegliere il migliore progetto tramite bando pubblico. Quest’operazione si inserisce in un tessuto urbano in trasformazione, un’area su cui l’Amministrazione sta portando avanti un intervento di riqualificazione complessiva degli spazi e dei luoghi. Alcuni esempi sono il recupero del cinema Apollo, la riqualificazione di piazza Vittorio e la nuova valorizzazione di piazza dei Cinquecento”.
Le funzioni del nuovo complesso edilizio prevedono uno spazio museale per mostre temporanee, un centro Convegni, un centro di artigianato di qualità, un centro servizi culturali, una biblioteca con archivio storico, i nuovi laboratori per i giovani talenti della Scuola dell’Arte della Medaglia, un bookshop con caffetteria e una foresteria. Il palazzo della Zecca in Roma nel quartiere Esquilino è, del resto, un edificio di particolare importanza storica e dalle grandi potenzialità di sviluppo.
Un po’ di storia del palazzo di Via Principe Umberto
Nel 1904, la legge del 2 giugno n. 417 promulgò la costruzione della “Zecca d’Italia” e, il 27 giugno del 1908, alla presenza del Re Vittorio Emanuele III e del Ministro del Tesoro, Paolo Carcano si svolse la cerimonia della posa della prima pietra dell’edificio della Zecca in via Principe Umberto, progettato dall’Ingegner Carlo Mongini.
Il ministro Carcano aprì il suo discorso con queste parole “Giorno fausto è oggi: un’opera desiderata da tempo, ripetutamente approvata dalle due Camere legislative, una nuova Zecca con annessa scuola di medaglistica, viene ora iniziata da Voi, o Sire – della numismatica sommo maestro – in questa Roma donde tanta luce si è irradiata nel mondo degli studi”.
Dal discorso si intuisce come la realizzazione della Zecca italiana e la particolare unione di funzioni siano state determinate dalle passioni di Vittorio Emanuele III, il “re numismatico”.
La Zecca come centro di cultura: un’idea moderna, anzi… antica!
Il palazzo fu concepito non solo come luogo di produzione ma anche come luogo di cultura, all’interno della struttura sin dalla sua progettazione furono collocati, le officine di produzione monetaria, la Scuola dell’Arte della Medaglia (non ha mai smesso di operarvi) ed il Museo della Zecca.
L’edificio fu inaugurato il 27 dicembre 1911 e, da allora, sono state realizzate e coniate le monete del Regno d’Italia e della Repubblica Italiana dalla Lira all’Euro. Con l’entrata in vigore dell’euro, considerate le accresciute esigenze produttive, è stato reso operativo anche lo stabilimento situato nel quartiere romano dell’Appio, di Via Gino Capponi, dove la produzione è stata definitivamente trasferita nel 2006 ed è a tutt’oggi operativa.