Un lettore ci sottopone una 2 centesimi a nome di Umberto I potenzialmente molto rara, ma con caratteristiche anomale: cerchiamo di saperne di più
di Roberto Ganganelli | Ci scrive un lettore dalla provincia di Benevento inviandoci le foto di una moneta da 2 centesimi del 1896, regnante Umberto I: “Chiedo un vostro parere, sapendo che la data in questione è molto rara. L’esemplare che ho acquistato in un mercatino anni fa, pagandolo appena due euro in una ciotola, ha peso e diametro corretti ma presenta un colore più giallo-marrone, tipo bronzo, rispetto agli esemplari soliti. Dico questo perché ho potuto confrontare la mia moneta con altri tre esemplari visti da collezionisti e sigillati come autentici da noti periti.
Inoltre, facendo tintinnare la mia 2 centesimi su un piano di vetro, mi accorgo che ‘suona’ in modo diverso dalle altre monete analoghe di Umberto che ho in collezione, quelli comuni dal 1897 al 1899. Come si spiega questo? Sarà un falso o un esemplare interessante? Vi invio le foto e i miei complimenti per le informazioni e gli approfondimenti culturali che ci fornite ogni giorno. F.G.”
I 2 centesimi del 1896, una piccola rarità numismatica
In effetti, con i suoi appena 281.500 esemplari coniati, la moneta da 2 centesimi di Umberto I del 1896 è data dai cataloghi prezziari come R2 e il Gigante 2021 arriva a valutarla 180, 350 e 700 euro rispettivamente in Bb, Spl e Fdc. Al peso di 2,00 grammi per 20,00 millimetri di diametro, la moneta ha bordo liscio e presenta il classico impianto iconografico e di legende con ritratto del re al dritto, valore e data tra rami al rovescio.
Scartando l’ipotesi di un falso d’epoca destinato alla circolazione – il gioco, non sarebbe valso la candela – dalle foto che il lettore ci invia si nota una generale “evanescenza” dei rilievi, da quelli delle legende a quelli del ritratto regio, dei rami, dello “stellone”. Un fatto che si riscontra anche nel cerchio di dentini, piuttosto irregolare in termini di rilievo, che delimita sia il contorno del dritto che quello del rovescio.
Sul colore del metallo, dato che non sempre le foto rispecchiano l’effettiva tonalità del metallo, preferiamo non pronunciarci. Il lettore F.G. sostiene che il metallo è “tipo bronzo”, che “suona” diversamente rispetto ad altre 2 centesimi umbertine e pensa ad una variante in questo senso. Ricordiamo che la moneta originaria era coniata in lega di rame a 960 millesimi e che è improbabile che la Regia Zecca abbia, per svista o con intenzione, battuto monete con lega non conforme.
Probabilmente si tratta di un falso per collezionisti
Ciò detto, l’ipotesi più probabile, in attesa che un professionista possa visionare dal vivo la monetina, è che si tratti di un falso, magari prodotto 40 o 50 anni fa per ingannare i collezionisti numismatici, in un periodo in cui la raccolta di monete decimali e del Regno d’Italia era molto più diffusa rispetto a oggi. Ci auguriamo per il lettore che non sia così e che la moneta sia autentica, sebbene in conservazione non ottimale.