di Antonio Castellani | L’unica emissione sammarinese in oro del 2018 – i 20 euro emessi l’8 novembre scorso – “intendono celebrare l’alto valore simbolico rappresentato dall’iscrizione del Centro Storico di San Marino e del Monte Titano nella Lista del Patrimonio dell’Umanità, il 7 luglio 2008: San Marino è una delle più antiche Repubbliche del mondo e l’unica città-Stato che sussiste, rappresentando una tappa importante dello sviluppo dei modelli democratici in Europa e in tutto il mondo e costituisce una testimonianza eccezionale dell’istituzione di una democrazia rappresentativa fondata sull’autonomia civica e l’autogoverno”.
Così recita il comunicato ufficiale a corredo della moneta in formato “marengo” (6,451 grammi d’oro 900 millesimi per 21 millimetri di diametro) che, prevista con una tiratura massima di soli 500 astucci, porta al dritto il solenne emblema di Stato creato anni fa da Antonella Napolione mentre il rovescio raffigura, con una modellazione certosina dei dettagli architettonici -un autentico merletto in metallo – curata da Uliana Pernazza, il Palazzo Pubblico e la Statua della Libertà, annoverati tra i monumenti più rappresentativi della Repubblica del Titano. Coniati dalla Zecca di Roma, i 20 euro sono commercializzati alla fonte a 315,00 euro, cui si aggiunge l’Iva vigente per i residenti in Italia.
E per quanti non riescono a resistere o al fascino di completare la rosa di tutte le emissioni annuali, o al desiderio di possedere ogni moneta proof possibile, ecco dall’8 novembre anche la divisionale sammarinese 2019 dieci pezzi, comprendente una prima moneta commemorativa da 2 euro dedicata a Tintoretto, uno dei più grandi esponenti della scuola veneziana e del Rinascimento italiano e precursore dell’arte barocca per il suo uso drammatico della prospettiva e della luce.
Il dritto della moneta raffigura l’abbraccio tra la Madonna ed Elisabetta, particolare tratto dal dipinto Visitazione, conservato presso la Scuola Grande di San Rocco a Venezia.
La seconda moneta commemorativa da 2 euro celebra invece Gian Lorenzo Bernini, uno dei massimi esponenti del Barocco, che estese la sua influenza sulla scena europea per oltre un secolo. Il dritto della moneta raffigura il celeberrimo ritratto marmoreo Busto di Costanza Bonarelli, conservato presso il Museo del Bargello a Firenze. Centotrenta (più eventuale, consueta Iva) gli euro necessari ad accaparrarsi una delle 2.600 divisionali proof 2018 del Titano.