Pari a un centesimo di sterlina fin dalla decimalizzazione del 1971, il penny esiste da secoli nelle Isole britanniche, fin da quando l’unità valutaria era suddivisa in venti scellini ciascuno, per l’appunto, frazionato in dodici penny.
Un retaggio delle riforme monetarie dell’Alto medioevo, una sorta di “tratto identitario” del Regno Unito che è destinato ad abbandonare la quotidianità per passare nelle pagine dei libri di storia.
Il penny coniato nel 1971 fu il primo a valere un centesimo di sterlina
Perchè l’addio al penny? Inflazione, cash-less society e costi di produzione
Sì, perché è recente la notizia che il Ministero del Tesoro di Londra ha ordinato alla Royal Mint di sospendere la coniazione dello storico penny, ormai eroso dall’inflazione nel suo potere d’acquisto e anti economico alla produzione.
Senza contare che i sudditi di re Carlo III apprezzano sempre di più i pagamenti digitali al punto che ogni anno, regolarmente, le transazioni senza contanti salgono del 2% circa che nel 2023 il volume di transazioni cash si è fermato a un misero 12%, una percentuale che probabilmente, alla fine di quest’anno, scenderà a cifra singola.
La Royal Mint, a quanto pare, prevede di non coniare nuovi penny per la circolazione generale – resteranno nelle serie per numismatici, come accade per i centesimi di euro? – e secondo alcune fonti, compreso il quotidiano Evening Standard, anche il futuro della moneta da due pence è a rischio.
Il penny 2024 con ritratto di Carlo III, l’ultimo a entrare in circolazione nel Regno Unito
Sarebbe la prima volta dal 1984 – anno in cui venne eliminato dalla circolazione il mezzo penny – che il Regno Unito perde una moneta della propria serie “ma al di là della cancellazione degli 1 e 2 pence che porterebbe alla denominazione dei pagamenti in contanti in multipli di 5 centesimi – scrive Matteo Persivale nel Corriere della Sera – la rottamazione totale dei contanti e la nascita della cash-less society 100% digitale pone un problema sociale: le fasce più deboli, più anziane, e meno tecnologiche della popolazione sono ancora fortemente legate ai contanti”.
La serie di monete di Carlo III, ecologica e inclusiva
Quello che probabilmente si appresta ad essere l’ultimo penny circolante nella storia della Gran Bretagna è stato introdotto appena lo scorso anno, con l’ascesa al trono di Carlo III: parte di una serie numismatica “ecologica” e “inclusiva” dedicata a fiori e animali, raffigura sul rovescio un piccolo roditore, il moscardino nocciola, col valore 1 PENNY inciso su una texture formata da C intrecciate tre a tre (iniziali del sovrano).
Un bellissimo penny del 1858 con ritratto della regina Vittoria e al rovescio la Britannia
Coniato in acciaio placcato di rame, il penny attualmente in uso Oltremanica pesa appena 3,63 grammi per un diametro di 20,30 millimetri. E pensare che alla fine del XVIII secolo un penny pesava ben 28,35 grammi per 36,00 millimetri di diametro.
Altri tempi, ma in ogni caso, se siete curiosi, sulla storia del penny potete scaricare un interessante opuscolo dal sito della Royal Mint cliccando qui.