Il 13 luglio 2024 è stato festeggiato il cinquantesimo anniversario del Cubo di Rubik, rompicapo conosciuto in tutto il mondo che prende il nome dal suo inventore, l’architetto ungherese Ernő Rubik. Originariamente chiamato “Cubo magico”, il Cubo di Rubik venne brevettato il 31 dicembre 1977 e i primi esemplari furono messi in commercio poco dopo in Ungheria.

Nel 1980 il Cubo magico venne ribattezzato Cubo di Rubik e commercializzato in tutto il mondo. La sua popolarità raggiunse l’apice negli Stati Uniti nel 1982, e in seguito questo curioso passatempo si è trasformato in un’icona degli anni ’80 e un “classico” del mondo dei giocattoli.

A riprova di ciò, basti pensare che il Cubo di Rubik è stato inserito nel 2014 nella National Toy Hall of Fame degli Stati Uniti e che, secondo la rivista Fortune, sono circa 500 milioni i colorati cubi venduti in tutto il mondo dal 1974 al gennaio 2024.

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Per alcuni un rompicapo impossibile, per altri un passatempo sempre attuale: amato in tutto il mondo, il Cubo di Rubik è stato prodotto in oltre 500 milioni di pezzo

Spin Master Corporation, società canadese di giocattoli e intrattenimento con sede a Toronto, attualmente possiede i diritti sul Cubo di Rubik e dunque è stata questa azienda a concedere l’approvazione per una moneta commemorativa del 50° anniversario del Cubo di Rubik emessa il 15 luglio dalla zecca ungherese in 20.000 esemplari proof con nominale di 3000 fiorini.

Le monete sono realizzate in nordic gold (un lega di rame, alluminio, zinco e stagno); il soggetto è stato progettato da András Szilos, coin designer della zecca ungherese, a forma di esagono regolare con diametro della circonferenza circoscritta pari a mm 37,18 (1,5 pollici) e un peso pari a 20 grammi.

La moneta esagonale da 3000 fiorini in nordic gold che l’Ungheria ha emesso per celebrare il mezzo secolo dalla geniale invenzione dell’architetto Ernő Rubik

Il dritto presenta le facce esterne del Cubo di Rubik, ciascuna composta da nove cubetti più piccoli disposti in un reticolo 3×3 e caratterizzati da un colore. Il rovescio fornisce invece una vista esplosa dell’interno del celebre rompicapo: una croce tridimensionale al centro, su cui i cubi più piccoli sono connessi per consentire la rotazione e, con un po’ di pazienza, la soluzione.

“È un linguaggio universale e un motore di conoscenza”, sostiene Ernő Rubik parlando della sua creatura che, in questo 2024, spegne cinquanta candeline e riceve perfino l’onore di una moneta da collezione. Se volete saperne di più, leggete su Wired l’intervista al geniale architetto ungherese cliccando qui. E se invece volete visitare il sito ufficiale Rubiks.com cliccate qui.