Da Artemide medaglia nuziale dell’ultimo re d’Italia con la principessa del Belgio: in oro ne furono coniate solo due come omaggio alle famiglie reali
di Chiara Pasqui | Era l’8 gennaio del 1930 e sogno romantico di Maria Josè del Belgio trovò coronamento quella mattina, quando la bella principessa si unì in matrimonio al principe Umberto di Savoia, che sarebbe stato re per un solo mese, tra l’abdicazione del padre Vittorio III e il voto popolare espresso dal referendum del 2 giugno 1946.
Un regale matrimonio d’amore passato alla storia
Le nozze religiose furono celebrate con una fastosa cerimonia nella Cappella Paolina del Quirinale, dove vennero uniti in matrimonio dall’arcivescovo di Pisa, il cardinale Maffi. Lo sposalizio, che sanciva il rafforzamento e la prosecuzione della dinastia sabauda, fu a tutti gli effetti un evento mondano, tanta la maestosità e abbondanza.
Lei, Maria Josè, era arrivata in treno a Termini da Bruxelles, accompagnata dei genitori e dai maggiori esponenti della corte. Facendo uno strappo alla sua tradizionale parsimonia, Vittorio Emanuele III fece precedere la cerimonia da un sontuoso ricevimento per il quale spese ben 5 milioni di lire, una cifra da capogiro per gli italiani.
L’abito indossato dalla futura sovrana – l’unica a essere vestita di bianco per l’occasione – fu realizzato dalla sartoria Ventura su disegno dello stesso principe Umberto. Oltre tre chili di filo d’argento furono utilizzati per il manto. Il velo che le scendeva dalla testa, invece, era un dono che le giunse dal Belgio. Su di esso fu appoggiato il diadema dei Savoia. Al momento del fatidico “sì”, quattro principi sollevarono sugli sposi un velo di pizzo trapunto d’oro.
Francobolli e medaglie per le nozze dell’8 gennaio al Quirinale
A celebrazione dell’evento furono realizzati dei francobolli, da 20 e 50 centesimi e da 1,25 lire, validi per ogni specie di corrispondenza, raffiguranti i due sposi di profilo a mezzo busto. In tutte le città d’Italia si vendettero bandierine con gli stemmi delle due case reali, belga e italiana e altri “gadget” con le effigi dei regali sposi novelli.
Ma la testimonianza senza dubbio più preziosa, sia per valore sia per rarità, sono i due esemplari di medaglia nuziale per ricordare il lieto evento. In oro, di grande modulo, ne furono realizzate infatti due soltanto, consegnate alle due famiglie a ricordo dell’evento che sancì lo stretto legame.
Due eleganti ritratti e un’allegoria classica per la medaglia nuziale
Il dritto raffigura i due sposi di profilo a mezzo busto: Umberto II, in primo piano sulla sinistra, con l’uniforme, decorazione e collare dell’Annunziata. Maria Josè, in secondo sulla destra a fianco al marito, con diadema e pelliccia. A contornare i due volti, i nomi dei due: UMBERTO DI SAVOIA E MARIA JOSE’ DEL BELGIO.
Sul rovescio, dall’alto, l’incisione FORTES CREATVR FORTIBVS ET BONIS (il brocardo di Orazio “I forti sono generati dai forti e buoni”); a scendere, due putti in piedi affiancati che reggono due torce ardenti, che vanno ad unirsi in alto, a simboleggiare l’amore dei due sposi che, ardendo, si unisce e consolida, dando vita ad un’unica fiamma.
I nastri, posti a festone, sorretti anch’essi dai due putti, vedono raffigurati gli stemmi dei Savoia e del Belgio ai lati. In esergo tra due fascetti littori verticali a lame divergenti, la data dello sposalizio: VIII GENNAIO MCMXXX – VII E F.
Due fasci, pur in secondo piano, tipici del periodo storico in cui si tennero le nozze: al potere c’era Benito Mussolini il quale, tra l’altro, sottoscrisse l’atto di nozze, nella sua qualità di “notaio della Corona”. Ai piedi di uno dei due putti, quello di destra, è fatta menzione dell’autore ROMAGNOLI.
Dal bulino di Romagnoli alle presse della Regia Zecca
Giuseppe Romagnoli (1872-1966) è stato prolifico scultore, medaglista ed incisore della Zecca italiana. Nel campo della medaglistica non possono non essere ricordate le straordinarie medaglie eseguite per l’Istituto Internazionale d’Agricoltura, per il Bimillenario di Virgilio, la Mostra augustea della Romanità e il Ventennale della Rivoluzione fascista. Sono sui pressoché tutti i modelli per le monete del Regno d’Italia (dal 1918), dell’Impero (dal 1936) e della Repubblica Italiana.
L’ esemplare di medaglia nuziale di Umberto e Maria José che passerà in asta, proposto al lotto 913 della vendita Artemide Aste LVIII del 28-29 ottobre prossimi, avrà una base d’asta fissata a 60 mila euro. Medaglia realizzata in oro, col suo peso di ben 465 grammi e il diametro di 81 millimetri che dopo più di novant’anni risplende ancora nella sua eccezionale “regalità”.