Quasi 80 millimetri di diametro per un fermacarte (?) di produzione fiorentina, argentato, che riproduce le due facce delle 500 lire Caravelle controvento
di Roberto Ganganelli | Ci scrive la lettrice Emanuela Tempesta: “Premetto che non sono esperta di numismatica ma mi piacciono molto le monete antiche e ne ho collezionate alcune.
In un cassetto di mia nonna ho ritrovato una serie di medaglie e tra queste una medaglia delle 500 lire Caravelle controvento di cui vi allego foto (diametro mm 79, spessore mm 4, peso g 171). Mi ha incuriosito la scritta’ Cassetti’ sotto la R, significa qualcosa?
Ho letto la risposta che avete dato ad altri lettori qualche tempo fa, e confesso che mi ha molto affascinato la vostra descrizione della storia della moneta che le poneva in esame. Potrei avere qualche informazione o curiosità sulla mia moneta? Grazie!”
Una storica azienda fiorentina per un gadget numismatico
Il cassetto della nonna, quante sorprese… Questa medaglia, perché di ciò al massimo si tratta, e non certo di una moneta, è di produzione privata e venne realizzato dalla ditta orafa Cassetti di Firenze, nata nel 1926 e tuttora attiva.
“L’azienda – si legge nel sito della ditta fiorentina – nasce nel 1926 dalla creatività e dallo spirito imprenditoriale di Renzo Cassetti, erede della tradizione dei maestri incisori orafi ed argentieri fiorentini, in un piccolo laboratorio sulla Costa dei Magnoli a Firenze.
La sua produzione si specializza in argenteria lavorata a mano e cesellata realizzando oggettistica di moda per i negozi di Ponte Vecchio. Il successo riscosso negli anni ‘50 accelera l’azienda a incrementare la produzione ed a ingrandirsi, iniziando un processo di trasformazione che porta la piccola manifattura a diventare, negli anni ’80, una delle prime industrie italiane e punto di riferimento per questo settore”.
La data di produzione non è nota, ma forse l’oggetto risale agli anni ’60 o più probabilmente agli anni ’70. Strano l’anello esterno, di colore nero, che fa pensare all’abbinamento di due lamine in argento oppure argentate. Chissà se dentro c’è del metallo oppure una resina sintetica, come spesso visto in casi simili?
Quale valore commerciale per questa medaglia?
Non si vedono, dalle foto, né punzoni relativi al produttore né al titolo dell’argento: nel caso fossero presenti, l’oggetto vale per lo meno il metallo prezioso che contiene.
Di valore numismatico non possiamo invece parlare dato che si tratta di un gadget – forse nato come fermacarte – con lo scopo di trasporre in grande formato tutta la bellezza senza tempo delle 500 lire Caravelle controvento (versione di prova della moneta, coniate nel 1957) a suo tempo ideate da Guido Veroi e Pietro Giampaoli.
Su questo oggetto della ditta Cassetti è stato conservato il segno di zecca R, ma la scritta PROVA sul dritto è scomparsa, forse per “licenza poetica” o forse perché disturbava l’estetica delle tre imbarcazioni in rotta verso il nuovo mondo.
Una curiosità, insomma, che col mondo della numismatica non ha molto a che vedere ma che conserva, ovviamente, tutto il suo valore affettivo, se non altro per essere rispuntato dal proverbiale “cassetto della nonna”.
Post scriptum: per altre “curiosità” legate a riproduzioni in grande delle 500 lire Caravelle controvento che nel tempo ci hanno sottoposto i nostri lettori cliccate qui.