Quasi 80 millimetri, in bronzo patinato e fedele in quasi tutti i dettagli | Una coniazione privata o una medaglia “ricordo” dalla mano di Giampaoli?

 

di Roberto Ganganelli | “Mi chiamo Alessandro Baroncelli e sono un collezionista. Vorrei gentilmente informazioni sulla medaglia che le mando in foto con i dati del peso (g 210) e del diametro (mm 79). Lo spessore è di mm 6, il metallo bronzo.

A mio parere, la medaglia è stata realizzata nel 1957, a ricordo della coniazione delle 500 lire. Esiste un libro che la menziona? Grazie e complimenti per il vostro sito, anche se un po’ rimpiango le edizioni cartacee”.

Rimangono un capolavoro numismatico insuperabile, le 500 lire Caravelle in argento d'Italia
Rimangono un capolavoro numismatico insuperabile, le 500 lire Caravelle in argento d’Italia

Ringraziamo il signor Baroncelli per gli apprezzamenti e per questa segnalazione. La medaglia è indubbiamente bella, nulla da dire, e riproduce fedelmente le 500 lire Caravelle coniate a partire dal 1958 (quelle del 1957, le celeberrime “bandiere controvento”, erano prove) su modelli di Pietro Giampaoli e Guido Veroi.

Personalmente, non l’ho mai vista né dal vero né pubblicata in alcun libro o rivista di cui abbia memoria ma il livello dei dettagli e la patina evidenziano una fattura piuttosto curata.

La grande medaglia con gli stessi soggetti delle 500 lire: evidenziati i dettagli del ritratto di Letizia Savonitto Giampaoli che differiscono dalla moneta
La grande medaglia con gli stessi soggetti delle 500 lire: evidenziati i dettagli del ritratto di Letizia Savonitto Giampaoli che differiscono dalla moneta

Si vedano, a tal proposito, gli emblemi che fanno riferimento a regioni o capoluoghi e che, partendo dal basso e procedendo in senso orario, sono quelli di Genova, Torino, Aosta, Milano, Trento, Venezia, Trieste e Udine, Bologna, Firenze, Ancona, Perugia, Roma, L’Aquila, Napoli, Bari, Potenza, Catanzaro, Sicilia e Cagliari.

Le regioni italiane, all’epoca della realizzazione dei modelli delle 500 lire Caravelle, erano infatti diciannove dal momento che la Regione Molise sarebbe stata istituita solo nel 1963. E così non avrebbe mai figurato sulla più famosa moneta della Repubblica.

Manca la firma di Guido Veroi, sulla coniazione in bronzo del nostro lettore, e il segno di zecca R è appena accennato, perchè?
Manca la firma di Guido Veroi, sulla coniazione in bronzo del nostro lettore, e il segno di zecca R è appena accennato, perchè?

Sul modellato, soltanto i nastri dell’acconciatura di Letizia Savonitto e la R identificativa della zecca di Roma appaiono “approssimativi” rispetto alla moneta originale, ma per il resto è tutto quasi “perfetto”.

Manca, inoltre, la firma VEROI fra le onde sotto le caravelle e le allacciature del corsetto sul ritratto sono, in questo caso, cinque e a forma di triangolo e non quattro e rotonde.

Quale origine, dunque, per questa medaglia? Quasi impossibile dirlo, anche se vorrei avanzare un’ipotesi.

Non potrebbe essere stato lo stesso Pietro Giampaoli, incisore dei coni delle Caravelle, a realizzare per “ricordo” nel proprio laboratorio una o pochissime medaglie di questo tipo, omettendo il nome di Veroi e rendndo “evanescente” il segno di zecca? Se qualcuno conosce l’origine di questa medaglia ci scriva!