Un mezzo scudo in argento da 30 soldi con millesimo 1643 è la capostipite delle coniazioni di piede transalpino di Onorato II, primo principe di Monaco
a cura della redazione | Nei giorni del 22-23 ottobre prossimi, nel corso dell’asta Gadoury che si terrà nel Principato di Monaco, tra le tante, prestigiose monete in catalogo figura anche un unicum nella monetazione dei Grimaldi, al lotto n. 261. Si tratta di un demi ecu (mezzo scudo) da 30 sol del 1643 (Ag, mm 32, g 13,14) coniato a nome di Onorato II (1597-1662), primo a potersi fregiare del titolo di principe dal 1612.
Dritto del demi ecu di Onorato II, anno 1463, in asta Gadoury 2021 (lotto n. 261)
Al dritto la legenda HONORATVS . II . D : G : PRINCEPS . MONOECI, segno (giglio o trifoglio?) sotto il busto. Busto corazzato di Onorato II con la croce dell’Ordine dello Spirito Santo, di stile molto vicino a quello disegnato da Rossi (vedi le note seguenti) per un quarto di ecu (?) e per i cinque sol 1644. Al rovescio la legenda DVX . VALENT : PAR. [o: ?] FRANCIAE . ET . C : 1643, piccola croce greca piena sulla punta dello stretto scudo del Monaco, corona con cinque fioroni e recante sulla fascia la legenda DEO . IVVANTE.
Rovescio del demi ecu di Onorato II, anno 1463, in asta Gadoury 2021 (lotto n. 261)
La moneta è indicata in catalogo, con una base d’asta di ben 25 mila euro, come “unica e di altissimo interesse storico e numismatico”. Secondo il Giornale du curé Pacchiero (pubblicato da Inès e Claude Passet in Le Giornale de la paroisse Saint-Nicolas de Monaco (1638-1656) tenu par Don Pacchiero. Manuscrit 515 des Archives du Palais. Traduction, notes et commentaires, Annales Monégasques. Revue d’histoire de Monaco 19, 1995, pp. 77-168), Onorato II fece battere a Palazzo, quindici giorni prima del 4 ottobre 1643, monete d’argento da 60, 30, 15 e 5 sol di tipo francese e, forse, anche monete d’oro.
Secondo lo stesso Pacchiero, queste nuove monete furono offerte alla cosiddetta “Messa per la Festa del Santissimo Rosario”. Un documento del 19 ottobre 1643 (Arch. Pal. Monaco D14, f° 17; cfr. C. e J.-L. Charlet, Les Monnaies des Princes Souverains de Monaco, Archivio Palazzo Principesco, Monaco 1997, pp. 52-58) conferma che si tratta di ecu da 60 sol, demi ecu da 30 sol, del quarto di 15 sol e il dodicesimo dell’ecu di 5 sol, allo stemma e all’effigie del principe, monete “così usate in Francia”, ma non parla di monete d’oro.
Il mezzo fiorino d’oro viene citato in una lettera di Onorato II al marchese de Corbons del 26 dicembre 1644 e il principe lo presenta come appena battuto nella zecca di Monaco, quindi – molto probabilmente – coniato nel 1644. Tuttavia, questo tipo di moneta non è mai stato individuato, né alcun’altra moneta di Onorato II per l’anno 1643 prima dell’esemplare proposto in asta Gadoury.
Per l’anno 1644, si conosce solo la moneta da 5 sol, attraverso due esemplari conservati alla BnF (g 1,83) e al Musée des Timbres et Monnaies di Monaco (g 2,07) che presentano un’analogia tipologica con il mezzo scudo. Girolamo Rossi, nella prima parte del suo Monete dei Grimaldi (Oneglia 1868, pp. 42-43 e supplemento alla tav. 9, n. 50 per il disegno) riporta, secondo il catalogo della collezione del dottor Bonetta a Pavia, un quarto di ecu 1643 (g 7) che descrive come segue: “D/ + [sotto il busto] HONORATVS . II . D : G : PRINCEPS . MONOECI. Busto corazzato del principe al d. simile a quello dei 5 sol del 1644. R/ DVX . VALENT : PAR . FRANC [ma FRAN sul disegno] : ET . C : 1643., molto diverso da quello dei 5 sol 1644. Scudo di Monaco con cinque file di losanghe, coronato, affiancato dai due ordini di San Michele e Spirito Santo con legenda sulla fascia DEO . IVVANTE”.
L’analogia del ritratto sulla moneta in asta Gadoury con quello dei 5 sol, ben riscontrabile sull’esemplare conservato alla BnF, lo scudo “stretto” dei 5 sol del 1644 come del demi ecu del 1643, e forse anche la crocetta sotto il busto e sotto lo scudo sul rovescio del mezzo scudo, sono elementi che lasciano supporre come le emissioni del 1643 e 1644 furono realizzate sotto la stessa gestione di zecca, quella di un certo Baffieri attestata in un’altra lettera di Onorato II al marchese de Corbons del 19 settembre 1644.
D’altra parte, il rovescio della moneta pubblicata da Rossi e fino ad oggi non ritrovata (la collezione Bonetta venne acquisita dal Comune di Pavia, ma l’esemplare manca) si abbina con la tipologia monetaria della metà e del dodicesimo di ecu; essa tuttavia appare più simile a una medaglia che una moneta e il suo peso (g 7 secondo Rossi) è un po’ troppo elevato per un quarto di ecu il cui peso teorico era di g 6,862 g e per il quale gli esemplari noti oscillano su pesi di g 6,5/6,6; sarebbe dunque da considerarsi una medaglia con il dritto identico al conio del quarto di ecu.
In definitiva, il demi ecu proposto in asta Gadoury è il primo ed unico esemplare di tipo francese ad oggi conosciuto con certezza per Onorato II, un conio voluto espressamente dal principe ancor prima che la Francia decidesse di autorizzare la circolazione di queste specie nel Regno, con decreto del 16 ottobre 1643, per compensare Onorato II della perdita dei benefici economici derivati dalle terre italiane di cui era stato privato nel 1641.
La richiesta di Onorato II di coniare monete di piede francese, infatti, non divenne immediatamente esecutiva perché la Cour des Monnaies di Parigi si oppose. Questa situazione portò probabilmente a un arresto della produzione monetaria monegasca, il che spiega la notevole rarità di tutte le monete del 1643 e di quelle degli anni successivi (soprattutto del 1644): Luigi XIV riprese in esame il tutto e solo l’8 gennaio 1646, anche a seguito di una nuova sentenza del Conseil du Roi del settembre precedente, la monetazione di Onorato II di tipo francese ebbe tutte le carte in regola per essere avviata. Fatto che avvenne pienamente solo dal 1648.