Nell’antica Roma, la parola latina adlocutio indicava un discorso rivolto da un generale, solitamente l’imperatore, al suo esercito e alle sue legioni in massa e tali scene, come sappiamo, compaiono frequentemente anche nelle monete imperiali, fra le quali il sesterzio di Nerva oggetto di queste righe.
L’usanza di arringare i soldati era frequente tra gli imperatori, come è dimostrato da una varietà delle loro monete. Questa cerimonia veniva eseguita o al momento in cui un individuo otteneva la porpora imperiale o quando il principe regnante adottava qualcuno in vista della successione o, ancora, quando ammetteva un’altra persona alla partecipazione immediata dell’imperium, tutti esempi che sono spesso registrati dagli storici.
Bassorilievo con scena di adlocutio scolpito sull’Arco di Costantino a Roma
Memoriali di queste orazioni militari, che un imperatore pronunciava di fronte a una forza di spedizione al momento della sua partenza per una campagna di guerra, o al suo ritorno dopo una vittoria (cerimonia in cui i soldati dovevano essere lodati per aver compiuto il loro dovere o ricompensati per la loro buona condotta e il loro successo, anche con donazioni) sono raffigurati anche su alcune delle monete più belle della serie romana imperiale.
Su questi rovesci monetari, per la maggior parte di sesterzi, è raffigurata di soluito una piattaforma rialzata o tribuna, più o meno alta, chiamata dai Romani suggestum, sulla quale l’imperatore, che indossa la toga o il paludamentum, è ritratto in piedi, con il braccio destro sollevato, come se facesse appello ai sentimenti delle truppe o facesse un cenno per ottenere silenzio.
Dalla legenda del dritto di questo rarissimo sesterzio in bronzo coniato a Roma si evince la datazione al terzo consolato di Nerva, ossia l’anno 97 d.C.
Nerva, come sappiamo, fu un imperatore acclamato dal Senato ma il suo regno fu di breve durata, dalla fine del 96 all’inizio 98 dopo Cristo. Di questo imperatore, ed in particolare delle monete che qui ci interessano (tipologia dell’adlocutio), se ne conoscono veramente poche, e fino ad ora, solo risalenti all’anno 96 d.C. e facilmente databili dal secondo consolato (COS II, il primo consolato Nerva lo aveva ricevuto sotto Domiziano) inciso sul dritto, con al rovescio la legenda ADLOCVT AVG e la scena ad essa legata. Tra queste, un sesterzio di Nerva conservato presso Bibliotheque Nationale de France, moneta tra l’altro coniata in occasione dell’ascesa al trono.
Entrando nel dettaglio della coniazione al centro di questo articolo, possiamo invece analizzarla e capire e dedurre molte cose finora mai rivelate. La moneta in questione è un sesterzo di Nerva del 97 d.C.: al dritto,IMP NERVA CAES AVG P M TR P COS III P P (abbreviazione DI IMPERATOR NERVA CAESAR AUGUSTUS PONTIFEX MAXIMUS TRIBUNICIA POTESTATE CONSUL III PATER PATRIAE).
Il rovescio del rarissimo sesterzio con, sulla destra, l’imperatore e probabilmente un senatore: Nerva annuncia la nomina di Traiano a suo erede
Al rovescio ADLOCVT AVG S C (ADLOCUTIO AUGUSTI SENATUS CONSULTO) con la scenda dell’adlocutio. Questa moneta, pressoché unica, si trova oggi presso il Medagliere del Museo Civico di Milano, ed ha una particolarità e una valenza uniche dal punto di vista storico: fu coniata infatti verso la fine del 97 d.C. in occasione del terzo consolato di Nerva ed è da collegare con la nomina come successore di Marco Ulpio Traiano, di seguito Marco Ulpio Nerva Traiano nell’ottobre 97 d.C.
Data la rarità di queste tipologie di monete gli eventi ad esse collegate, le date, i ruoli ben definiti, possiamo affermare con certezza che questa moneta è specificatamente legata all’assunzione pubblica e proclamazione dell’erede dell’imperatore Nerva.
Anche limperatore Traiano, successore di Nerva, coniò sesterzi al tipo della adlocutio come questo risalente all’anno 103 d.C.
Possiamo altresì aggiungere che, nella maggior parte delle descrizioni della scena del rovescio tipo adolcutio, si fa presente molto spesso che l’imperatore è accompagnato da una persona (erroneamente) indicata come “prefetto del pretorio”. Questa tesi, tuttavia, risulta poco attendibile dato che la figura nel sesterzio di Nerva indossa una toga con latlicavio (il che ci fa presumere sia un senatore, nel caso della nostra moneta probabile Lucio Licinio Sura, sostenitore della nomina di Traiano in quanto console assieme all’Imperatore Nerva nel 97 d.C.) invece che un’armatura, che solitamente era l’abbigliamento del prefetto del pretorio.