Si tratta di di Andreas Kalvos e di Manolis Andronikos, un poeta e un archeologo che hanno dato lustro alla Grecia
di Mathias Paoletti | Nato a Zante nel 1792 e cresciuto in Toscana, a Livorno, il letterato greco Andreas Kalvos ha più di un legame con la cultura italiana.
Conobbe infatti Ugo Foscolo a Firenze e ne divenne amico e segretario. Seguì il poeta a Londra, ma, dopo la rottura dell’amicizia, le loro strade si separarono.
Visse a Parigi, che abbandonò forzaqtamente per accuse di carboneria, e a Ginevra, prima di tornare in Grecia, e si stabilì infine in Inghilterra.
Qui, continuando a scrivere, Andreas Kalvos si sposò, lavorò a lungo come insegnante e morì, infine, centocinquanta anni fa, nel 1869.
Kalvos scrisse in italiano e in greco ed è considerato una delle voci dell’identità nazionale ellenica.
Le tematiche principali delle sue opere, pervase da pathos e purezza stilistica, sono l’aggressività degli Ottomani e i Greci difensori della Cristianità, ed inoltre gli eroismi, i sacrifici per la patria, il valore celebrativo della poesia.
750 mila le monete da 2 euro Fdc emesse l’11 luglio scorso da Atene con ritratto di Kalvos e coniate su modello di Goerge Stamatopoulos; appena 1.500 pezzi sono stati confezionati in coin card.
Stesso contingente, stessa data di emissione e stesso autore per la seconda moneta commemorativa da 2 euro di Grecia millesimata 2019 e dedicata all’archeologo Manolis Andronikos, che nasceva un secolo fa e che è scomparso nel 1992.
La sua più grande scoperta fu l’individuazione e lo scavo, l’8 novembre 1977 a Verghina, di una eccezionale tomba, da lui attribuita a Filippo II di Macedonia.
Per aver rinvenuto la sepoltura del padre di Alessandro il Grande e, naturalmente, per la sua lunga carriera di studioso, 1992, poco prima della scomparsa, il professor Manolis Andronikos vinse il prestigioso Premio Herder.