di Antonio Castellani | La canonizzazione di papa Paolo VI Montini (1963-1978) che si è svolta in Vaticano domenica 14 ottobre e che la Santa Sede ha voluto omaggiare con una moneta da 5 euro in argento e finiture oro emessa il 4 dicembre scorso è stata lo spunto anche per altre coniazioni, tra le quali siamo qui a raccontarvi la medaglia firmata dal maestro Loredana Pancotto e coniata, su committenza di Editalia, dalla Picchiani & Barlacchi di Firenze.
Si tratta di una celebrativa in oro 750 millesimi del diametro di 24 millimetri e dal peso di circa 8 grammi, tirata – come attesta il certificato di garanzia – in 499 esemplari. Intervistata da Cronaca numismatica, l’artista Loredana Pancotto ci ha raccontato che “con una certa sorpresa, nello scorso giugno mi venne chiesto di realizzare dei bozzetti per la medaglia per la santificazione di Paolo VI che sarebbe avvenuta ad ottobre. Non mi venne comunicato altro: niente data, cosa doveva essere messo in evidenza; niente di niente. Sapevo solo che altri tre medaglisti erano stati interpellati come me”.
Una specie di “sfida al buio”, dunque? “Infatti, così iniziai a cercare foto che potessero essere ‘differenti’ da quelle già viste (molto difficile perché allora non c’erano i cellulari e le foto erano sempre e solo quelle ‘ufficiali’ o quelle private, rimaste nei cassetti). Soprattutto, poi, cercai il motivo per cui papa Montini sarebbe stato canonizzato”. Scoprii quindi che il motivo era ‘per un miracolo su un bimbo non ancora nato’ (miracolo avvenuto mentre il bimbo era ancora nel grembo della madre)”.
Il fatto le suscitò emozione? “Ovviamente, e venni così a conoscenza anche del legame profondo che esisteva tra Paolo VI e Giovanni Paolo II. Dopo un lavoro febbrile e una rapidissima consegna ai committenti, alla fine di giugno mi comunicarono che i bozzetti prescelti per la medaglia Paolo VI erano i miei.
In particolare, tra quelli che avevo elaborato, era stato per il dritto il ritratto di papa Montini con tre ‘cerchi’ uno dei quali costituito da un pallinato che è la rappresentazione del Rosario e che, tutti e tre insieme, vogliono ricordare il decoro semplicissimo della mitra che Paolo VI usava indossare. Sul rovescio, due rami di palma con il pastorale appartenuto a Paolo VI”.
Che cosa l’ha colpita in particolare del messaggio pastorale di Paolo VI? “Il forte legame che il nuovo papa santo ha sempre avuto con i giovani – ci risponde la Pancotto – si manifestò con l’omelia della Domenica delle Palme del 1975 che si concluse indicando i giovani come ‘portatori delle palme che oggi avete nelle mani’. Questo è il motivo per il quale per volere di Giovanni Paolo II, ogni anno la Domenica delle Palme, a livello diocesano si celebra la “Giornata Mondiale della Gioventù”. GMG che, inoltre, dal 1985 per volere di papa Wojtyla ha assunto anche una caratterizzazione globale e iotinerante.
Un dettaglio che secondo lei assume un particolare significato sulla medaglia? “A voler ancora ricordare la figura e la dottrina di papa Montini, credo il suo pastorale, utilizzato ancora adesso da papa Francesco che ha definito Paolo VI come ‘il grande timoniere del Concilio’. E poi, a orientare la composizione, la firma di Paolo VI”.
Un Paolo VI del quale, in una non consueta vista di tre quarti dall’alto, ben reso è lo sguardo mite e un po’ malinconico che ha sempre contraddistinto Montini negli anni di pontificato attirando su di lui opinioni diverse da parte dell’opinione pubblica, specie dopo quel “papa buono” Giovanni XXIII, a sua volta asceso alla gloria degli altari, che lo aveva preceduto sul soglio di Pietro ideando e aprendo il processo più rivoluzionario nella storia recente della Chiesa: il Concilio Vaticano II.
Felice, da parte dell’autrice, anche la scelta di raffigurare sulle palme (simbolo di gloria ma anche di martirio) il bastone pastorale del pontefice, simbolo per eccellenza della “Croce in cammino tra gli uomini” affidata di epoca in epoca a personaggi assai diversi, ma portatrice dello stesso messaggio di fede e del medesimo esempio di misericordia incarnato dal Cristo venti secoli or sono.