È scomparso a 86 anni il maestro Giuseppe Grava, uno dei massimi esponenti italiani dell’arte della medaglia nel secondo Novecento
di Leonardo Mezzaroba | Il 22 novembre scorso si è spento Giuseppe Grava, artista poliedrico che ha legato il suo nome anzitutto alla realizzazione di medaglie. Era nato a Revine, presso Vittorio Veneto, in provincia di Treviso, il 12 giugno 1935.
I Grava, tre generazioni di scultori e pittori
Figlio e nipote d’arte (il padre, Giuseppe, e il nonno, Ermenegildo, erano entrambi scultori e pittori), nel 1958 Giuseppe si trasferì a Milano dove frequentò la Scuola superiore d’arte al Castello Sforzesco, diplomandosi in grafica pubblicitaria (1963) e in scultura medaglistica (1966) sotto la guida di Emilio Monti.
Nel decennio seguente Grava affiancò, alla produzione, ancora episodica, di medaglie, la realizzazione di dipinti, di disegni prospettici e industriali, di decori pubblicitari e di arredamento e illustrazione di libri.
La svolta avvenne tuttavia nel 1977, quando il maestro Grava prese la decisione di ritornare tra i suoi monti, in quel di Revine, dove organizzò la sua casa laboratorio per dedicarsi con continuità alla produzione di medaglie, senza trascurare però un’altra sua grande passione: l’acquerello.
Una produzione di oltre 250 medaglie in quarant’anni
Sono oltre 250 le medaglie da lui realizzate in quasi sessant’anni di attività attraverso una tecnica antica che si rifà direttamente ai maestri rinascimentali della medaglia, lavorando la materia plastica per produrre poi i modelli da cui ottenere, nella maggior parte dei casi per fusione, le sue opere finite.
Le medaglie di Grava sono legate agli ambiti più diversi, tutte però, da quella che riproduce il medievale sepolcro di Rizzardo Da Camino a quelle riservate alle modernissime Frecce Tricolori, appaiono accomunate da una medesima affettuosa partecipazione emotiva, dal medesimo felice stupore dell’autore che riscopre l’aspetto positivo del mondo che lo circonda.
Un artista, la storia e la bellezza di una regione
Gran parte delle medaglie di Grava sono dedicate all’illustrazione della sua terra, il Vittoriese, alle sue architetture, ai suoi personaggi; una particolare attenzione è però riservata anche a Venezia, cui l’artista ha dedicato ben 26 opere.
È significativo che l’intera sezione veneziana sia conservata presso il Medagliere del Museo Correr di Venezia. Inoltre, un gruppo significativo di medaglie di Grava è conservato ed esposto presso il Museo Bottacin di Padova. Una simile, felice produzione artistica è valsa al maestro Grava, nel 2014, il conferimento del prestigioso Premio internazionale Vicenza numismatica alla carriera.
Cinque cataloghi per il corpus medaglistico di Giuseppe Grava
Il corpus medaglistico di Giuseppe Grava è illustrato in cinque cataloghi che coprono rispettivamente i periodi 1967-1992; 1992-2000; 2000-2008; 2000-2016 e la sezione di medaglie veneziane, ma molte altre pubblicazioni e riviste specialistiche ricordano le numerose mostre in cui le medaglie sono state proposte, magari assieme ad altri oggetti d’arte del maestro.
Dopo il 2016 Grava è stato costretto da problemi alla vista a diradare la sua produzione medaglistica, ma ha continuato a mantenere vivo il suo entusiasmo e la sua visione serena della vita e del mondo che tanto bene ha saputo trasporre nelle sue opere.
Cataloghi delle medaglie
- Giuseppe Grava “medaglie” 1967-1992, a cura di M. Johnson e G. Tomasi, Vittorio Veneto 1992.
- Giuseppe Grava “medaglie” 1992-2000, a cura di G. Tomasi, Treviso 2000.
- Luoghi, giorni e ritratti nelle medaglie di Giuseppe Grava 2000-2008, a cura di B. Callegher, Vittorio Veneto 2009
- Giuseppe Grava medaglista, a cura di B. Callegher, Trieste 2017.
- Venezia nelle medaglie di Giuseppe Grava, a cura di L. Mezzaroba, Vittorio Veneto 2013.