La Grecia ha emesso una moneta per il Teatro di Epidauro, capolavoro di architettura e di acustica sopravvissuto ai millenni
di Chiara Pasqui | Situato nell’omonima città greca, all’estremità sud-est del santuario dedicato ad Asclepio, il Teatro di Epidauro è considerato il miglior teatro greco dell’età classica in quanto ad acustica ed estetica. Secondo lo scrittore e geografo greco Pausania, fu costruito dallo scultore Policleto il Giovane.
Il Teatro di Epidauro, un capolavoro dell’architettura
Con una capienza tra i 13 e i 15 mila spettatori, l’antico teatro ospitava spettacoli di musica, canti e giochi drammatici, tipici del culto di Asclepio. Si credeva, infatti, che assistere a spettacoli drammatici avesse effetti positivi sulla salute, sia fisica sia mentale, dello spettatore e, pertanto, fu spesso utilizzato come “luogo di guarigione”.
La prima esibizione moderna al Teatro di Epidauro è stata la tragedia di Sofocle Elettra, nel 1938. Gli spettacoli furono interrotti con la Seconda guerra mondiale e ricominciarono nel 1954. L’anno successivo fu istituito, come evento annuale per la presentazione del dramma antico, il Festival di Epidauro che, ancora oggi, continua durante i mesi estivi.
Il monumento conserva la struttura tripartita del teatro ellenistico con cavea, parte riservata al pubblico, orchestra e palcoscenico. Durante il periodo romano, diversamente da ciò che accadde per diversi teatri, non subì alcuna modifica. L’edificio risulta realizzato in due fasi: la prima attorno al IV secolo a.C., la seconda attorno al II secolo a.C.
La cavea o koilon è divisa in due parti diseguali, separate da un corridoio orizzontale per il movimento degli spettatori, detto diazoma. La parte inferiore della cavea si articola in dodici sezioni mentre la parte superiore è divisa in ventidue parti.
Il design dell’auditorium è unico, basato su tre centri di marcatura: fu così che gli architetti poterono ottenere sia un’acustica ottimale sia un’apertura per una migliore visione. L’orchestra, circolare, con un diametro di 20 metri, costituisce il centro del Teatro di Epidauro. Circondata da una condotta sotterranea, era coperta in passato da una passerella circolare in pietra. Al centro vi è un piatto circolare, la base dell’altare di Dioniso.
Di fronte alla cavea e dietro l’orchestra si sviluppa l’edificio scenico: un palcoscenico a due piani e un proscenio. Vi era, inoltre, un colonnato davanti al proscenio e, su entrambi i lati, due retroscena sporgenti. Ai lati si due sale e due rampe conducono al tetto del proscenio.
La straordinaria acustica del Teatro di Epidauro sorprende e lascia increduli: qualunque suono, persino quello del cadere a terra di una piccola moneta, può essere percepito, senza alcun ausilio di amplificazione, dal proscenio all’ultima fila.
Alcune teorie suggerivano fossero i venti a portare il suono delle voci a tutte le gradinate. Grazie ad uno studio dell’Istituto di Tecnologia della Georgia, si è scoperto che il merito è della pietra calcarea delle gradinate che, fungendo da filtro, elimina le basse frequenze; inoltre, le file delle sedute amplificano i suoni ad alta frequenza che arrivano dal palco.
La pietra agisce come una “trappola acustica” naturale, assorbendo le basse frequenze dalle voci degli attori.
Gli spettatori suppliscono alla parte mancante dello spettro audio con un fenomeno chiamato virtual pitch, tono virtuale: è il cervello che ricostruisce le frequenze mancanti, come avviene nelle conversazioni telefoniche disturbate.
50 euro in oro per un monumento unico al mondo
La moneta per il Teatro di Epidauro è piccola, anzi piccolissima: una 50 euro in oro proof in appena 14 millimetri e per un solo grammo di peso, coniata in 1500 esemplari.
Sul dritto è raffigurata una maschera teatrale antica, stilizzata, che occupa la gran parte del tondello, rappresentazione del volto di un attore pronto ad entrare in scena. In basso il valore 50 EURO e la data 2022.
Sul rovescio dei 50 euro di Grecia, al centro c’è un piccolo stemma nazionale circondato da una corona di alloro, a rievocare il centro del teatro da cui partono a raggiera le sedute e gradinate. Sotto l’iscrizione in greco TEATRO DI EPIDAURO e il nome del paese emittente.