La Numismatica Picena e le Edizioni D’Andrea proseguono nella loro meritoria opera di pubblicazione della collana Le monete delle Marche dando alle stampe questo volume di Vladimiro Pirani dal titolo Ancona. Quattrini e piccioli del XV e XVI secolo.
L’opera (126 pagine a colori, 45 euro) prosegue lo studio sistematico delle monete di zecche marchigiane, questa volta focalizzandosi su due fra i tagli che ebbero maggiore circolazione ad Ancona fra il XV ed il XVI secolo: i quattrini ed i piccioli per l’appunto.
L’analisi condotta da Vladimiro Pirani, cultore e collezionista di queste particolari emissioni, prende in esame 184 tipologie, con una ricca varietà di sotto tipi e di varianti. Monete “piccole” e non semplici da inquadrare cronologicamente e serializzare in modo coerente, ma che l’autore – forte di una lunga esperienza e del censimento di centinaia e centinaia di esemplari – conduce in porto in modo esemplare, riscattando dall’oblio, in un certo senso, quattrini e piccioli.
Monete di uso comune, prodotte in quantità e talvolta senza particolare cura tecnica, i quattrini e piccioli anconetani del XV e XVI secolo vengono classificati a partire da quelli con la grande A, iniziale del capoluogo marchigiano, al centro del campo, abbinata alla croce.
La copertina dello studio di Vladimiro Pirani dedicato a quattrini e piccioli di Ancona
Minuziosa è l’osservazione delle tante fogge assunte dalla lettera A, come quella delle croci che si avvicendano e delle legende e lo stesso, certosino metodo, viene seguito anche per i simboli secondari presenti nelle varie tipologie e per i caratteri delle legende.
Seguono i quattrini al tipo del cavaliere e quelli con legende scambiate; è la volta quindi dei piccioli, censiti con identica cura e resi leggibili grazie a una prevalenza di foto a colori di ottima qualità e di esemplari di elevata conservazione.
E’ poi la volta della fase transitoria in cui Ancona inizia a battere monete con simboli identificativi della Chiesa, cui segue il periodo di effettiva coniazione papale che si apre con Paolo II Barbo (1464-1471) e arriva fino alla Sede Vacante del 1585.
Ancona. Quattrini e piccioli del XV e XVI secolo si configura così come una inconsueta ma importante monografia di catalogo e approfondimento: in questo libro, infatti, Vladimiro Pirani non indaga un’officina monetaria nella sua completezza, o un periodo definito di sovranità, quanto due tipi monetali che ebbero, ben più dei grandi moduli in metallo prezioso, un ruolo quotidiano e diffuso nell’economia reale.
Completato da un folto apparato di note, riferimenti bibliografici e chiarimenti rispetto a parziali o errate letture del passato, Ancona. Quattrini e piccioli del XV e XVI secolo è in definitiva un volume ben realizzato, utile sia agli studiosi sia ai collezionisti. Per sapere come acquistarlo è sufficiente cliccare qui.