Un documento del 1779 elenca tutti i denari di casa Andreani, restituendoci l’immagine del circolante monetario dell’epoca nel Milanese
di Renzo Bruni | Iniziando questo studio con una doverosa premessa storico-monetaria, ricordiamo come il Ducato di Milano, territorio di notevole importanza strategica ed economica e, pertanto, assai conteso fra le potenze europee, all’epoca della redazione di questo documento era sotto l’influenza dell’Impero austriaco.
Sin dal 1741 era stata acclamata duchessa Maria Teresa d’Asburgo (fig. 1) esempio di “sovrana illuminata”. Durante il suo lungo regno, non caso, vennero attuate numerose ed importanti riforme e, tra queste, si evidenziano: la divisione dei poteri finanziario e amministrativo da quello giudiziario; l’accentramento dell’amministrazione statale in sei dipartimenti conferendo ad un Consiglio di Stato il ruolo di coordinamento; la redazione del catasto al fine di tassare anche le terre dei nobili; l’introduzione dell’istruzione primaria obbligatoria, finanziando le spese con i beni requisiti alla soppressa Compagnia di Gesù; diminuzione dei poteri del clero; abolizione graduale dell’Inquisizione; imposizione del divieto di prendere i voti monastici prima dei 24 anni.
L’azione di Maria Teresa nel campo monetario
In ambito monetario, buona parte del regno di Maria Teresa fu caratterizzato da decadenza sia sul piano della quantità della produzione che della qualità intrinseca delle monete emesse.
In effetti la produzione monetale, dopo un primo decennio caratterizzato dall’emissione di filippi in argento con multipli e frazioni, nei primi due decenni della seconda metà del secolo fu in prevalenza caratterizzata dall’emissione di parpagliole, doppie parpagliole e cinque soldi in mistura, quattrini in rame e poche emissioni in argento prevalentemente nei valori da 10 e 20 soldi.
Solamente pochi mesi prima della redazione del predetto “inventario”, precisamente nel 1778, dopo una lunga fase preparatoria (i progetti della nuova monetazione furono eseguiti negli anni 1776-1777 in alcune zecche austriache), venne attuata una importante riforma monetaria, caratterizzata da un radicale rinnovamento della struttura del sistema monetario e da una riforma tecnologica ed amministrativa della zecca stessa, che venne spostata in una nuova sede.
Da questa riforma scaturiranno infatti non solo una nuova gamma di valori monetali (fig. 2) nei tre metalli, oro, argento e rame, ma anche monete perfettamente regolari nell’aspetto e nella forma, con superficie perfettamente piana, precisione nei contorni del disegno e delle lettere, sottigliezza nel rilievo ed assi dei coni in posizione fissa.
Le nuove coniazioni vennero eseguite con la pressa a bilanciere, la trafila e l’anello per marcare il taglio, macchine e strumenti che la rivoluzione industriale aveva già da tempo introdotto nelle principali zecche europee e di cui la zecca di Milano venne dotata in seguito al trasferimento di quelle appartenenti alla soppressa zecca di Graz. Alla base del nuovo sistema fu adottata la lira d’argento del peso di g 6,25.
Tabella 1: le nuove monete milanesi
NOMINALE | METALLO | PESO | DIAMETRO | VALORE |
Doppia da 2 | Oro 909,72/.. | g 12,60 | mm 29 | Lire milanesi 48 |
Doppia | Oro 909,72/.. | g 6,30 | mm 24 | Lire milanesi 24 |
Zecchino | Oro 993,05/.. | g 3,49 | mm 21 | Lire milanesi 14.10 |
Scudo | Argento 895,83/.. | g 23,10 | mm 40 | Lire milanesi 6 |
Mezzo scudo | Argento 895,83/.. | g 11,55 | mm 34 | Lire milanesi 3 |
Lira | Argento 552,08/.. | g 6,25 | mm 28 | Lire milanesi 1 |
Mezza lira | Argento 552,08/.. | g 3,13 | mm 25 | Soldi 10 |
Soldi 5 | Argento 552,08/.. | g 1,55 | mm 20 | Soldi 5 |
Soldo | Rame | g 7,80 | mm 24 | Soldi 1 |
Mezzo soldo | Rame | g 3,80 | mm 20 | Denari 6 |
Quattrino | Rame | g 1,90 | mm 17 | Denari 3 |
Sestino | Rame | g 1,30 | mm 15 | Denari 2 |
Ovviamente, questa importante riforma venne accompagnata dall’emissione, in data 25 ottobre 1778, di ben cinque bandi contenenti le diverse disposizioni miranti non solo a sancire i termini della riforma stessa, a descrivere le caratteristiche delle nuove monete e a tariffarne il corso, ma, altresì, a riordinare il mercato monetario fissando termini precisi sul corso delle varie tipologie estere in circolazione e sul ritiro di quelle abusive (fig. 3). Di massima vennero riconfermati in corso i maggiori nominali sia d’oro che d’argento e tollerato per uno o sei mesi il corso dei vari spezzati e di alcuni vecchi nominali.
L’inventario di tutti i denari di casa Andreani
Tutto questo trova, in definitiva, riscontro nel nostro inventario “delle valute esistenti nella cassa della nobile casa Andreani sotto questo giorno (31 maggio 1779)” (figg. 4a-4b).
Infatti questo atto, redatto in conseguenza del decesso dell’amministratore, tale Francesco Ferdinando Costa, è fonte di importanti informazioni permettendoci, in particolare, di riscontrare la composizione del circolante monetario “reale” effettivo e i corsi delle varie tipologie monetarie (in molti casi i corsi effettivi di alcune monete si discostavano da quanto imposto dalle autorità preposte).
E’ evidente che si tratta di una somma di rilevante ammontare ma, non conoscendo il settore di attività della famiglia e, conseguentemente, ignorando i canali da cui provenivano queste “tutti i denari di casa Andreani” e la loro successiva destinazione, non sappiamo se si tratta di somme derivanti da vendite di proprietà immobiliari o da incassi di rendite o da attività commerciali e nemmeno se queste provenivano dalla piazza milanese o da Stati diversi.
Pertanto, ci limiteremo a proporre alcune tabelle e alcune considerazioni che vogliono essere spunti per ulteriori approfondimenti.
Monete in argento
Controvalori in lire di Milano.
TIPOLOGIA
|
Pezze Spagna | Scudi Milano | Scudi Francia | Pezze Spagna due globi | Mezzi paoli |
CONTROVALORE
|
56.892 | 10.284 | 3035 | 462 | 520 |
Monete in oro
Controvalori in lire di Milano.
TIPOLOGIE MONETALI | CONTROVALORE |
Doppie di Milano a lire 48 | 8112 |
Armette a lire 30.8 | 29.762 |
Doppie vecchie di Savoja a lire 24.16 | 719 |
Gigliati a lire 14.10 | 3480 |
Doppie nuove di Savoja a lire 36 | 2322 |
Ongari di Olanda a lire 14.2.6 | 198 |
Ongari imperiali a lire 14.7 | 201 |
Ongari Kremnitz a lire 14.8 | 331 |
Doppie Spagna contornate a lire 25.2 | 402 |
Doppie Portogallo a lire 53.17 | 592 |
Pezzette Spagna a lire 6.8 | 141 |
Lisbonine a lire 40.4 | 80 |
Doppie delle due LL a lire 36.4 | 109 |
Doppia delle quattro armi a lire 45.5 | 45 |
Doppia di Milano vecchia a lire 25.2 | 50 |
Doppia di Francia ossia luigi vecchi a lire 25.2 | 50 |
Ongari de’ principi di Germania a lire 14.1 | 28 |
Zecchini di Genova a lire 14.6 | 43 |
Zecchini di Roma a lire 14 | 42 |
Mezza doppia di Roma di Clemente XII a lire 11.9 | 11 |
Monete in argento
Suddivisione del valore per Stato emittente (in lire milanesi): Spagna 354;Francia 3035; Milano 284; Roma 520; altri 433.
Monete in oro
Suddivisione del valore per Stato emittente (in lire milanesi): Spagna 545; Francia 965; Milano 8162; Firenze 3480; Savoia 3041; Portogallo 672; Roma 53; Impero 532; Olanda 197; Genova 43; Germania 28; altri 433.
Monete in argento + monete in oro
Suddivisione del valore per Stato emittente (in lire milanesi): Spagna 895; Francia 999; Milano 446; Firenze 3480; Savoia 3041; Portogallo 672; Roma 573; Impero 532; Olanda 197; Genova 43; Germania 28; altri 433.
Presenza di argento e oro
Le monete coniate con il biondo metallo presenti nell’inventario di casa Andreani assommano ad un controvalore di 46.718 lire milanesi, contro le 71.627 lire date da pezzature in argento. Da questi dati scaturiscono percentuali di valore, rispettivamente, del 39% per l’oro e del 61% per l’argento.
Conclusioni
Innanzi tutto si evidenzia – nell’inventario di “tutti i denari di casa Andreani” – l’assoluta mancanza di moneta di Venezia, fatto alquanto strano stante la vicinanza dei due Stati. Quindi, è da citare la presenza, tra le pezzature argentee, di un insieme di ben 1600 mezzi paoli (moneta pontificia di modesto valore) per un “discreto” controvalore di 520 lire milanesi. Questa presenza è anomala in quanto è l’unica moneta di “modesto” valore citata nell’inventario e presente per un controvalore superiore a quello della voce “di diverse valute” nella quale erano probabilmente raggruppate le monete di basso valore.
Le tipologie argentee (ad esclusione dei predetti mezzi paoli) citate sono riferibili esclusivamente a Spagna, Francia e Milano. Vi è, infine, un’assoluta mancanza delle vecchie monete milanesi d’argento ed una modestissima presenza (n. 2 esemplari) di quelle auree pre-riforma.