Vi abbiamo presentato di recente il volume Beni svelati. La singolare vicenda dei depositi custoditi nel caveau della Tesoreria dello Stato con cui Banca d’Italia, MEF e MiC hanno delineato la “riscoperta” di una serie di piccoli e grandi tesori conservati nei caveau della nostra banca centrale, molti dei quali autentiche pagine di storia.
A quel volume se ne aggiunge un secondo, di altrettanto interesse, pubblicato come numero 18 del Notiziario del Portale numismatico dello Stato e interamente curato da Serafina Pennestrì. Il titolo è Tracce di metallo. Storie del Novecento italiano dai depositi in valori diversi presso la Tesoreria centrale dello Stato e l’opera è fruibile gratuitamente online (accedi qui).
Un patrimonio custodito e riportato alla luce
In 328 pagine – a differenza di Beni svelati – questo volume va oltre le annotazioni metodologiche di indagine sui materiali e sulla ricostruzione e oltre i carotaggi su storia e provenienza di parte di questi materiali; piuttosto, Tracce di metallo va incontro a quell’esigenza culturale primaria per il patrimonio numismatico dello Stato che è “l’essere pubblicata”, ossia catalogata in modo compiuto, contestualizzata e, per l’appunto, messa a disposizione di tutti.
Non solo gli appassionati di numismatica, infatti, possono trovare motivi di interesse in questo libro: grazie a un costante incrocio fra materiali e fonti storico documentarie, infatti, Serafina Pennestrì delinea autentiche pagine di storia italiana che assumono una valenza generale, sconfinano in fenomeni sociali e politici, si fanno portatrici di risvolti e dettagli pressoché inediti.
Dopo l’introduzione di Luigi La Rocca, direttore generale Archeologia, belle arti e paesaggio del MiC, il capitolo Dal Regno d’Italia alla Repubblica Italiana. Convertire, riconiare, celebrare, collezionare. 1907-1960 approfondisce e cataloga con magnifici ingrandimenti a colori gli scudi da cinque unità dell’Unione monetaria latina – soprattutto italiani, ma non solo – rinvenuti in una cassa e che potrebbero presto arricchire vari medaglieri italiani a testimoniare una fase storico monetaria di grande importanza.
Con la spada e con l’aratro è invece la parte di Tracce di metallo che prende in esame un altro intrigante complesso di beni, le medaglie dell’ex Opera nazionale combattenti; questo ente, oggi soppresso, fu infatti un attivo committente di coniazioni celebrative, molte delle quali di alto livello artistico e affidate al maestro Giuseppe Romagnoli.
Segue un’ampia sezione dal titolo Dal ventennio fascista alla liberazione. Raccolte, reperti e documenti tra pubblico e privato 1922-1945 in cui la curatrice del volume esamina complessi di materiali davvero eterogenei, e non soltanto numismatici.
Il “Medagliere Mussolini” racconta il duce e la sua parabola
Tra cronaca e storia, con immagini e documenti d’epoca, è ad esempio possibile riscoprire il “Medagliere Mussolini” ritrovato a Como nel 1945 e di cui viene fornito anche un completo inventario e catalogo con foto di decorazioni di notevole interesse, a iniziare da quel collare dell’Annunziata che, già nel 1924, rese il duce “cugino del re”. Bastoni di comando, onorificenze italiane ed estere, insegne che sono anche capolavori di oreficeria rendono questa parte di grande fascino storico.
Di seguito, singoli esemplari dalla storia particolare – come le medaglie per i Patti lateranensi del 1929 o quelle per il bimillenario augusteo del 1937 – vengono inquadrate in brevi capitoli monografici. Ne scaturisce un “album” ricco di documenti fotografici, immagini d’epoca, dettagli poco noti o del tutto inediti che rendono Tracce di metallo un volume di notevole interesse.
Il n. 18 del Notiziario del Portale numismatico dello Stato si conclude con le necessarie appendici bibliografiche e gli apparati finali. E per quanti desiderassero acquistarne copia cartacea, un’edizione limitata di 150 copie è disponibile nello shop elettronico di IPZS al prezzo di 34,20 euro invece che 36,00.