di Mathias Paoletti | Costano 5 euro ciascuna, sono quattro con tiratura massima prevista di 18 mila esemplari ciascuna nel classico formato mm 86 x 54 le stamp&coin card che l’Ufficio Filatelico e Numismatico del Governatorato vaticano ha emesso l’11 febbraio inaugurando, di fatto, l’anno di emissioni monetarie 2019 con lo spicciolo che, nella serie ordinaria dello Stato, è poi l’unico – per accordi con la UE e per volume di produzione – ad essere anche posto effettivamente in circolazione.
La serie è dedicata a papa Francesco, di cui vengono presentati quattro valori postali con ritratto: sul francobollo da 1,10 euro, il pontefice veste la classica talare bianca che gli è riservata in quanto vicario di Cristo; nel francobollo da 1,15 euro, invece, i paramenti cerimoniali sono viola (quelli usati ad esempio in Avvento, in Quaresima, nel sacramento della Riconciliazione e nelle commemorazioni dei defunti).
Sul terzo valore, da 2,40 euro di facciale, è il rosso (indossato, ad esempio, il Venerdì Santo, per la Via Crucis, a Pentecoste) a dominare la composizione mentre sul francobollo di valore più elevato, da 3,00 euro, i paramenti verdi indicano le liturgie del Tempo Ordinario.
I colori liturgici circondano anche le capsule che ospitano le monete e caratterizzano il retro delle quattro card sulle quali è tratteggiata la figura di san Pietro, primo papa. A realizzare questi prodotti filatelico-numismatici, apprezzati tanto dai collezionisti di tutto il mondo che dai pellegrini che giungono in Vaticano, è la ditta italiana Lada che nel tempo si è dimostrata all’altezza di produrre packaging per oggetti da collezione sempre più al passo con i tempi.
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