Si conclude, con le coniazioni del secondo dopoguerra, il nostro omaggio a Leonardo da Vinci nel 500° della morte
di Leonardo Mezzaroba | Riprendendo il nostro percorso sulle medaglie dedicate nei secoli al genio di Leonardo da Vinci, siamo giunti agli anni che ci portano alla Seconda guerra mondiale, anni nei quali si andava sempre più concretando l’idea di dar vita a Milano a un grande Museo della Tecnica e dell’Industria.
Nel 1942, nonostante lo stato di guerra, il ministro dell’Educazione nazionale Bottai autorizzò la costituzione di un comitato promotore del Museo. A conclusione del conflitto il progetto venne ripreso in considerazione e, nel 1947, all’erigendo Museo, rinominato nel frattempo Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica, fu assegnata l’area dell’ex caserma Villata, già convento degli Olivetani.
Infine nel 1952, quinto centenario della nascita di Leonardo da Vinci, si decise di intitolare proprio al grande artista toscano il Museo stesso. In occasione della inaugurazione venne allestita una mostra su Leonardo da Vinci.
Lo Stabilimento Johnson promosse la realizzazione di una placchetta commemorativa dell’avvenimento, affidandone il modello ad Arrigo Minerbi e l’incisione del conio a Ezio Saita (v. 150 anni di medaglie Johnson, op. cit., n. 419, pp. 121 e 148).
Sul dritto è raffigurato il busto del nostro personaggio, sul rovescio campeggia la scritta: MOSTRA VINCIANA / NEL QVINTO CENTENARIO / DELLA NASCITA DI / LEONARDO / 1952 / MVSEO NAZIONALE / DELLA SCIENZA E DELLA TECNICA / CHIOSTRI DI S. VITTORE – MILANO.
Nel 1966 la placchetta venne riproposta con una diversa scritta nel rovescio, in occasione del Concorso Esso ‘I giovani e la scienza’ (fig. 15).
Fig. 15. 1966. Placchetta del 1960 riproposta per il Concorso Esso (Arrigo Minerbi ed Ezio Saita; AE, mm 64×90)
Le celebrazioni del quinto centenario della nascita di Leonardo videro l’emissione di numerose medaglie in Italia e all’estero. Basti ricordare quella promossa da Lorioli e modellata dallo scultore milanese Michele Vedani (1874-1969) (fig. 16).
Fig. 16. 1952. Quinto centenario della nascita di Leonardo (Michele Vedani; AE, mm 51,3)
Particolarmente interessante quella (fig. 17) realizzata dallo Stabilimento Johnson che sfruttò, per il dritto, un elegante modello, evidentemente messo a punto anni prima, dal poliedrico pittore, scultore e medaglista Lodovico Pogliaghi (1857–1950). Nel rovescio venne riportata, entro un elegante cartiglio, sullo sfondo di rami fioriti, l’iscrizione che ricordava il quinto centenario della nascita di Leonardo e l’anno delle celebrazioni.
Fig. 17. 1952. Quinto centenario della nascita di Leonardo (Lodovico Pogliaghi; AE, mm 60,5)
Curioso poi il fatto che il dritto del Pogliaghi venisse successivamente utilizzato (quantomeno nell’anno scolastico 1966-1967) per dar vita alla medaglia premio per i “migliori alunni” della Scuola Media Statale “Leonardo da Vinci” di Bollate (MI).
Fig. 18. 1966 ca. Medaglia premio per gli studenti della scuola “Leonardo da Vinci” di Bollate (Lodovico Pogliaghi; AE, mm 60,5)
In Francia, per il cinquecentenario, venne realizzata una medaglia celebrativa di grande modulo (fig. 19) dall’abile incisore parigino Raymond Joly-Clare (1911-2006). Sul dritto essa propone il busto ispirato al già citato autoritratto, mentre al rovescio, è raffigurato l’uomo vitruviano con, ai lati, un passo del capitolo XXIII del trattato leonardesco Della pittura, che nella versione originale suona a questo modo: “Non sai tu che la nostra anima è composta di armonia?”.
Fig. 19. 1952. Quinto centenario della nascita di Leonardo (Raymond Joly-Clare; AE, mm 82)
Nella seconda metà del Novecento le medaglie legate al nome di Leonardo da Vinci si moltiplicarono, anche perché furono numerose le scuole, le strutture e le manifestazioni che amarono fregiarsi del nome di questo grande personaggio o di proporne l’immagine a loro simbolo.
Basterà citare due medaglie emesse nel 1960: una (fig. 20), opera dello scultore di origine bulgara, Assen Peikov (1908-1973), promossa dal Ministero dei Lavori Pubblici per l’apertura dell’Aeroporto intercontinentale “Leonardo da Vinci” (inaugurato ufficialmente il 15 gennaio 1961) che presenta al dritto la grande statua di Leonardo, realizzata dallo stesso Peikov e collocata vicino all’aeroporto. La medaglia venne prodotta, in modulo minore, anche in argento (mm 40,5; g 40,2) e persino in oro.
Fig. 20. 1960. Inaugurazione dell’Aeroporto intercontinentale “Leonardo da Vinci” di Fiumicino (Assen Peikov; AE, mm 80)
Una seconda medaglia (o, più propriamente, placchetta) venne realizzata a ricordo del III Congresso europeo di cardiologia, svoltosi a Roma dal 18 al 24 settembre 1960; esso assunse come proprio simbolo proprio il ritratto di Leonardo da Vinci (fig. 21).
Fig. 21. 1960. III Congresso europeo di cardiologia a Roma (autore sconosciuto; AE, mm 51×70)
Nel 1970, il già citato Museo della scienza e della tecnica, intitolato a Leonardo da Vinci, iniziò un’attività laboratoriale e di visite guidate, mirate ai diversi ambiti espositivi; inoltre commissionò allo Stabilimento Johnson una serie di medaglie caratterizzate dallo stesso dritto, vale a dire il busto del grande artista e scienziato toscano, opera di Emilio Monti (1901-1981), e con il rovescio dedicato alle diverse sezioni del Museo.
Ad esempio la medaglia dei “trasporti terrestri” (con la raffigurazione di un’automobile Bianchi, di un biciclo e di una carrozza da passeggio); quella dei ‘motori primi’ (con una ruota idraulica) (fig. 22); quella dei ‘motori’ (con la macchina a vapore di Horn) (fig. 23); quella dei “trasporti ferroviari” (con una vecchia locomotiva) (fig. 24); quella della “metallurgia del ferro” (con un maglio idraulico) (fig. 25); quella della “metallurgia-fonderia” (con un forno elettrico) e ovviamente una recante il logo del Museo Leonardo da Vinci (v. 150 anni di medaglie Johnson, op. cit., nn. 474-479, pp. 128-129).
Fig. 22. 1970. Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica, sezione “Motori primi” (Emilio Monti; AE, mm 50)
Fig. 23. 1970. Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica, sezione “Motori” (Emilio Monti; AE, mm 50)
Fig. 24. 1970. Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica, sezione “Trasporti ferroviari” (Emilio Monti; AE, mm 50)
Fig. 25. 1970. Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica, sezione “Metallurgia del ferro” (Emilio Monti; AE, mm 50)
Il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica ‘Leonardo da Vinci’ ricompare anche in una medaglia commemorativa (fig. 26) della 150a sessione del Consiglio di Amministrazione dell’UIC (Union Internationale des Chemins de fer) che si svolse appunto a Milano presso il Museo della Scienza e della Tecnica, tra il 26 e il 28 settembre 1974.
Al dritto vengono rappresentati, uno sotto l’altro, in tre settori: un battello a vapore, un treno a vapore e il duomo di Milano, collegati tra loro dalla rappresentazione di una linea ferroviaria con le stazioni di Laveno Mombello – Malnate – Milano.
Al rovescio, sotto le scritte, in basso, è riportato il busto di Leonardo da Vinci. La medaglia fu prodotta dallo Stabilimento Johnson. Al dritto compaiono, come autori o, più probabilmente, ideatori, i nomi di Francesco Ogliari (1931-2009, a lungo presidente del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica di Milano) e di Franco Sapi (autore, assieme a Ogliari di varie opere sui trasporti italiani).
Fig. 26. 1970. Commemorazione della Sessione del Consiglio di Amministrazione dell’U.I.C. tenuta a Milano (F. Ogliari e F. Sapi, S. Johnson; AE, mm 50)
Avventurarsi nel panorama delle medaglie legate a vario titolo a Leonardo da Vinci nell’ultimo quarto del Novecento è operazione estremamente rischiosa e complessa, dato che esse risultano numerosissime e non solo in ambito italiano: un gruppo significativo ad esempio è costituito dalle medaglie tedesche riservate alle invenzioni, in particolare nel settore del volo, che inevitabilmente chiamano in causa il nostro personaggio; altre spesso sono estremamente generiche, non offrendo una data o uno specifico riferimento, e hanno le provenienze più disparate (fig. 27) a testimonianza della straordinaria fama di cui godette e continua a godere il genio di Leonardo.
Fig. 27. 1990 ca. Omaggio in russo al genio di Leonardo da Vinci (autore sconosciuto; AE, mm 60)
Rinunciando dunque a qualsiasi velleità di completezza, a conclusione di questa rassegna ci limiteremo a riportare tre medaglie, a nostro parere più curiose delle altre. Una, datata 1982 (fig. 28), è opera dell’artista belga Georges Aglane (1912-1994).
Essa propone un ardito accostamento tra Leonardo ed Einstein raffigurati, l’uno al dritto e l’altro al rovescio della medaglia, su uno sfondo estremamente suggestivo, costituito da macchine e rappresentazioni naturalistiche, per il primo, e da un cielo costellato di stelle e pianeti, per il secondo.
Fig. 28. 1982. Geni a confronto: Leonardo da Vinci ed Einstein (Georges Aglane; AE, mm 79)
Del 1985 è una medaglia tedesca di grande modulo (fig. 29), opera del bavarese Karl Wex (1912-1997). Essa raffigura, nel dritto, il busto di Leonardo con cappello, mentre al rovescio propone lo studio per un meccanismo di guida di un aereo a propulsione umana, ideato dal nostro personaggio verso il 1485. In alto a destra è riportata la campana, simbolo della antica fonderia d’arte Rincker.
La medaglia, evidentemente ispirata al quarto centenario delle progettazioni leonardesche riguardo il volo, ottenne notevole successo, tanto da essere proclamata “Medaglia dell’anno 1985”.
Fig. 29. 1985. Primi progetti di meccanismi atti al volo (Karl Wex; AE, mm 82,5)
In ambito italiano ci riporta invece un’ultima medaglia (fig. 30) datata 1999, opera di Giannantonio Bucci (1925-2001). Essa venne commissionata alla ditta Picchiani e Barlacchi dall’Istituto Scuola Provinciale Edili di Ravenna in occasione del cinquantenario della sua fondazione.
L’I.S.P.E.R. (questo l’acronimo dell’Istituto) era stato fondato infatti nel 1949 per “ricostituire e mantenere il patrimonio di conoscenze ed esperienze che le vicende della guerra avevano disperso, ma anche per creare uno strumento permanente e qualificato di formazione al servizio dei lavoratori e delle imprese.”
La medaglia in sé è per sé non nomina esplicitamente Leonardo: essa propone al dritto la legenda legata al cinquantenario e alcuni elementi simbolici dell’edilizia, mentre al rovescio presenta l’uomo vitruviano senza alcuna scritta.
Fig. 30. 1999. Cinquantenario della Scuola Provinciale Edili di Ravenna (Giannantonio Bucci; AE, mm 50)
Eppure anche così la medaglia risulta estremamente evocativa del genio di Leonardo che, con questo straordinario disegno, sembra indicarci la strada per un perfetto equilibrio tra la potenza creativa dell’uomo e la fredda precisione geometrica, tra l’arte e la scienza.