Gli aurei a nome di Sponsiano rinvenuti in Transilvania nel 1713 al centro di una mostra a Glasgow e di un’indagine scientifica che ne sancisce l’autenticità
di Antonio Castellani | Sponsiano, chi era costui? E soprattutto, è davvero esistito? Fino a ora le notizie sulla vita di questo usurpatore al trono imperiale di Roma erano un concentrato di condizionali. Si sarebbe trattato di un capo militare ribellatosi contro l’imperatore e la sua esistenza è stata ipotizzata a partire da alcuni aurei trovati in Transilvania nel 1713, che testimonierebbero la sua sollevazione contro il potere centrale a sostegno della classe senatoriale, ma – si legge un po’ dovunque, da Wikipedia ad altri portali – “ci sono prove che tali monete siano falsi moderni”.
Moderne tecnologie d’indagine al servizio della numismatica
Sono tuttavia recentissimi degli importanti risultati scientifici che dimostrano come siano autentiche, senza ombra di dubbio, le monete d’oro che riportano l’effigie di Sponsiano, una delle figure più controverse e del III secolo il quale, attorno al 260 d.C. avrebbe effettivamente assunto il ruolo di usurpatore in Dacia.
È quanto è emerso dalle analisi effettuate ricercatori dello University College di Londra e dall’Università di Glasgow (un team formato da Michela Botticelli, Jesper Ericsson, Jacek Olender e Liene Spruženiece) guidati dal professor Paul Pearson. Una ricerca durata oltre un anno e mezzo e i cui risultati sono pubblicati sulla rivista online PLoS ONE (leggi qui l’articolo completo).
Le monete furono porta in Transilvania nel 1713 e, sino a oggi, sono state considerate dei falsi a causa del loro stile e perché si riteneva che presentassero alcune anomalie di manifattura. Così, per far luce sia sull’autenticità o meno delle monete di Sponsiano sia sull’effettiva collocazione storico temporale degli esemplari, i ricercatori le hanno analizzate non solo con microscopi ottici, ma anche con raggi ultravioletti, con la tecnica della microscopia elettronica a scansione e la spettroscopia infrarossa a trasformata di Fourier.
Lo studio comparativo delle monete rinvenute nel 1713
Nei decenni successivi al ritrovamento, le monete furono – come spesso accadeva – disperse tra le collezioni di tutta Europa, inclusa quella del dottor William Hunter da cui è nato l’Hunterian Museum di Glasgow, in Scozia.
Così, quattro di questi aurei sono rimasti quasi dimenticati nel medagliere dell’Hunterian per oltre due secolo, fino a quando la recente analisi dell’Università di Glasgow ha ribaltato convinzioni di lunga data sulla loro autenticità e riportando Sponsiano alla ribalta della storia imperiale romana.
Di base nella regione della Transilvania in un periodo di turbolenze dell’Impero romano, nel 260 circa Sponsiano si autoproclamò a capo della Dacia che, a causa di guerre civili, era di fatto separata dal resto dell’Impero Romano e che governò finché non venne ripristinato l’ordine; la provinciam infine, venne definitivamente abbandonata tra il 271 e 275.
Il ritratto radiato del misterioso Sponsiano
Sugli aurei di Sponsiano, al dritto compare il ritratto a destra del personaggio, con corona radiata e la legenda IMP SPONSIANI (da notare la fattura non molto curata sia della figura che delle lettere, segno della mancanza di maestranze di zecca di alto livello).
“Curiosamente si legge nell’articolo su PLoS ONE – notiamo che il design del rovescio è simile a quello di un denario di epoca repubblicana presenta la legenda C AVG che, nel modello originale denota, il denario di Caius Augurinus, ma che probabilmente sarebbe stata interpretata dalla maggior parte delle persone nel III secolo come ‘Cesare Augusto’. È possibile che questo sia stato un atto deliberato per associare Sponsiano a questi titoli, ma più probabilmente si tratta solo di una coincidenza”.
Una mostra dedicata a Sponsiano, “usurpatore ritrovato”
Le monete – in mostra all’Hunterian Museum fino al 26 marzo 2023 – mostrano inoltre segni evidenti di circolazione e, dunque, confermano che Sponsiano tentò di ripristinare, mediante la coniazione di aurei e forse di altre tipologie monetarie finora non individuate, una qualche forma di economia di scambio in Dacia, non conoscendo né avendo notizie su chi effettivamente fosse l’imperatore a Roma. Non proprio usurpatore, dunque, ma forse un esempio di “arte di arrangiarsi”.
Informazioni e immagini sono tratti da: Pearson P.N., Botticelli M., Ericsson J., Olender J., Spruženiece L. (2022) Authenticating coins of the ‘Roman emperor’ Sponsian in PLoS ONE 17(11):e0274285. Link a https://doi.org/10.1371/journal.pone.0274285 e qui pubblicate ai sensi della Creative Commons Attiribution Licence.