L’Esposizione internazionale Panama-Pacifico di San Francisco del 1915 tenutasi a San Francisco, negli Stati Uniti, tra il 20 febbraio e il 4 dicembre 1915, ha segnato non solo la storia dei grandi eventi espositivi globali, ma anche quella della numismatica.
Certo, il suo scopo dichiarato fu quello di celebrare il completamento del Canale di Panama, ma l’evento venne considerato anche come una opportunità di riscatto dopo il terremoto che aveva devastato la città californiana il 18 aprile del 1906 causando circa tremila vittime. Per inciso, in rete è possibile anche sfogliare e scaricare la guida ufficiale dell’evento, un documento di grande fascino, cliccando qui.
Un’esposizione storica con quasi 19 milioni di visitatori
L’Expo 1915 fu visitato da quasi 19 milioni di persone, un’enormità per un mondo in cui una traversata transatlantica in piroscafo costava un patrimonio e richiedeva qualche settimana di viaggio.
Su oltre 2,6 chilometri quadrati di superficie, a San Francisco ben ventiquattro nazioni – moltissime per l’epoca, specie considerati i venti di guerra che già spiravano in Europa – esposero il meglio della loro industria e tecnologia, i prodotti agricoli ed artigianali, le invenzioni più moderne accanto ad opere d’arte, curiosità e con tanto di eventi collaterali come concerti, parate, spettacoli d’arte vari ed esibizioni folcloristiche.
Gli Stati Uniti onorarono al meglio l’evento coniando un set di monete commemorative che oggi rappresenta una vera a propria rarità della numismatica a stelle e strisce e che ha la particolarità di essere stata realizzata in loco dalla zecca federale di San Francisco, in un’officina “distaccata” all’interno dell’esposizione, per la vendita diretta ai visitatori.
La US Mint apre una “succursale” dentro l’Expo 1915
Dalle maestose presse idrauliche installate nel padiglione della Us Mint uscirono cinque monete: un mezzo dollaro in argento e quattro pezzi in oro con valori facciali da uno e due dollari e mezzo, unitamente a due “alti nominali” da 50 dollari, identici nel soggetto ma diversi per la forma. Dei due pesi massimi, infatti, uno si presenta rotondo, mentre l’altro – in ricordo delle coniazioni poligonali del periodo della corsa all’oro e dei cosiddetti “49ers” – presenta un inedito profilo ottagonale.
Commercializzate anche singolarmente, le cinque celebrative sono estremamente rare sotto forma di set completo ed in perfetta conservazione: a titolo di esempio, un astuccio contenente i cinque pezzi ha realizzato nel 2014, in asta St. James Auctions Ltd., la bellezza di 62 mila sterline a fronte di una stima di 55 mila.
La rarità è data dal fatto che, se molti visitatori si poterono permettere il “souvenir” da mezzo dollaro in argento, ben pochi poterono sborsare il prezzo dell’intera serie: si tenga conto, infatti, che il reddito medio dei cittadini americani nel 1915 si aggirava sui 1500 dollari l’anno. Ma andiamo ad analizzare meglio le monete.
Il mezzo dollaro in argento (mm 30,61, g 12,50) rappresenta una raffinata Miss Liberty che, di fronte al sole nascente, sparge fiori da una cornucopia sorretta da un bambino; al rovescio l’aquila americana. Il dollaro in oro (mm 14,30, g 1,50), invece, al dritto reca un profilo maschile, simbolo dei tanti che lavorarono allo scavo e all’apertura del Canale di Panama il quale, al di là delle iscrizioni celebrative, è ricordato anche al rovescio da due delfini, simbolo dei due oceani che l’opera aveva finalmente collegato tra loro.
A proposito dei delfini, è da rilevare come il loro rilievo – perfetto o meno – incida molto, sul mercato americano, sulla valutazione di questi esemplari. Non dimentichiamo, infatti, che si tratta di monete minuscole coniate “on demand” all’interno dell’esposizione e che, quindi, talvolta risultavano non perfette.
Miss Liberty, Columbia, il gufo (e un operaio) sulle monete
La Columbia con in testa un berretto frigio, seduta su un rampante ippocampo, è invece il soggetto principale dei 2 dollari e 1/2 o Quarter Eagle (mm 18,00, g 4,18): da notare come la mitologica figura sorregga in bella vista un caduceo, simbolo dei commerci e delle attività economiche, quasi ad “invitare” le nazioni di tutto il mondo ad utilizzare il nuovo collegamento marittimo appena inaugurato; al rovescio, l’immancabile motto E PLURIBUS UNUM e l’aquila americana.
Aquila che, invece, scompare dalle due monete con nominale da 50 dollari in oro (mm 54,00, gr 83,59) che, con medesime impronte, guardano idealmente al passato e all’età classica “citando” le celebri tetradracme ateniesi di due millenni e mezzo prima.
Citazione con correzioni, per la verità, dal momento che Atena elmata – dea della saggezza e della guerra – è rivista in perfetto stile Art Decó, mentre alla civetta tradizionale si sostituisce il gufo “indigeno” della costa occidentale degli Usa, appollaiato per di più su un ramo di pino Ponderosa, tipico della California e dei boschi attorno a San Francisco. Da notare infine come, ad ennesimo riferimento al Canale di Panama, la decorazione perimetrale della moneta dodecagonale sia arricchita da delfini.
Non solo monete: medaglie e gettoni per tutte le tasche
Le due monete da 50 dollari sono, per peso e preziosità, delle vere e proprie emissioni di ostentazione moderne che, per la raffinatezza dei soggetti, sconfinano nella medaglistica e nell’arte; due rarità che, se proposte in perfetto stato di conservazione possono raggiungere cifre di tutto rispetto. Ma non si tratta degli unici omaggi in tondello al grande evento espositivo del 1915.
Oltre che queste cinque monete, per la Panama Pacific International Exposition di San Francisco del 1915 furono coniate tante medaglie ricordo (non solo negli Stati Uniti ma anche da parte di altri paesi partecipanti) senza contare i “penny della fortuna” e, da parte di alcuni Stati dell’Unione, perfino dollari “a circolazione limitata” emessi per uso interno nei padiglioni, ad esempio, dall’Oregon e divenuti presto oggetto di accanite ricerche da parte di molti collezionisti.
Monete, medaglie e gettoni, che siano di enorme valore collezionistico o alla portata di ogni appassionato, restano dunque testimonianze che, a più di secolo di distanza, ci ricordano un evento straordinario e la rinascita di una città, in uno scenario legato ad un mondo per certi aspetti lontanissimo dal nostro e, per altri, straordinariamente vicino.