“Rare sono le persone che usano la mente, poche coloro che usano il cuore, uniche coloro che le usano entrambi”: sono parole di Rita Levi-Montalcini (Torino 1909 – Roma 2012), unica donna italiana ad aver ricevuto il Premio Nobel per la Medicina nel 1986.
A questa figura di eccezionale statura scientifica e morale – nominata senatrice a vita nel 2001 – la Repubblica Italiana rende omaggio con una moneta, la seconda commemorativa da 2 euro del 2024 dopo quella emessa per i 250 anni della Guardia di Finanza (approfondisci qui), in emissione ufficiale il 22 aprile.
La versione fior di conio dei 2 euro per Rita Levi-Montalcini è disponibile sia in coincard singola che in rotolini da 25 pezzi nell’e-shop di IPZS
Rita Levi-Montalcini ci sorride così dalla moneta su cui il maestro Silvia Petrassi ha saputo rendere con eccezionale realismo la mite fermezza e il sorriso dolce e disincantato della grande scienziata, il cui mezzo busto è affiancato da un microscopio con la base a forma di ferro di cavallo, opera del fratello Gino Levi-Montalcini.
La moneta – il ritratto prende spunto da una fotografia scattata da Emanula Fabbri – è disponibile in versione fior di conio in coincard, al prezzo di 15 euro, contingente di 9722 esemplari, in altrettanti pezzi proof in astuccio a 30 euro di prezzo alla fonte e in rotolini da 25 monete fior di conio al prezzo di 68 euro.
Potrebbe essere un bel dono per i ragazzi, questa moneta dedicata a Rita Levi-Montalcini, non tanto o non solo per far loro iniziare una collezione numismatica, quanto per far conoscere ai più giovani una donna eccezionale che ha saputo leggere il presente e il futuro, anche quello delle nuove generazioni.
Alla scienziata Premio Nobel per la Medicina nel 1986 è dedicata anche una versione proof della commemorativa bimetallica, confezionata in astuccio
Diceva il Premio Nobel che “Oggi, rispetto a ieri, i giovani usufruiscono di una straordinaria ampiezza di informazioni; il prezzo è l’effetto ipnotico esercitato dagli schermi televisivi che li disabituano a ragionare (oltre a derubarli del tempo da dedicare allo studio, allo sport e ai giochi che stimolano la loro capacità creativa). Creano per loro una realtà definita che inibisce la loro capacità di ‘inventare il mondo’ e distrugge il fascino dell’ignoto”.
Rita Levi-Montalcini, dopo aver attraversato tutto il Novecento, dalle leggi razziali all’Olocausto al quale, ebrea di famiglia, riuscì a scampare, fino alla Guerra fredda e alla globalizzazione, se ne è andata a 103 anni. Di lei rimangono il ricordo e le scoperte, ancora oggi gravide di conseguenze e risultati per la scienza, e rimangono l’esempio di rettitudine e di dedizione alla ricerca che l’hanno portata a essere la scienziata italiana più famosa di sempre.
Oltre al Nobel per la scoperta dei fattori di crescita cellulare, Rita Levi Motalcini ha ricevuto quindici lauree honoris causa da atenei di mezzo mondo e innumerevoli altri riconoscimenti. Pochi sanno tuttavia che a St. Louis, negli Stati Uniti, a lei è dedicata anche una stella nella walk of fame, vicino a quella di artisti come Chuck Berry, Josephine Baker e Miles Davis.