È stata inaugurata venerdì 13 settembre a Mantova, con un inedito allestimento e in una sede di assoluto prestigio, l’esposizione numismatica permamente dal titolo Nell’oro impressa. L’immagine dei Gonzaga nelle monete e medaglie della collezione di Banca Monte dei Paschi di Siena.
Pubblico delle grandi occasioni a Mantova, il 13 settembre, per l’inaugurazione dell’esposizione numismatica di monete dei gonzaga dal titolo Nell’oro impressa
L’iniziativa nasce dall’accordo tra il Palazzo Ducale e Banca Monte dei Paschi di Siena che ha concesso in comodato gratuito poliennale, al museo di Palazzo Ducale, la sua eccezionale raccolta di antiche monete e medaglie di Mantova e dei Gonzaga, con il sostegno della Fondazione Banca Agricola Mantovana.
La collezione è formata dai tesori numismatici appartenuti a nomi del calibro di Giulio Superti Furga di Canneto sull’Oglio (Mantova), al notaio Ermanno Casero di Milano e, soprattutto, al nobile mantovano Alessandro Magnaguti e comprende ben 2184 pezzi che spaziano dal XII al XVIII secolo.
Alcune suggestive sale dell’Appartamento della Rustica, in Palazzo Ducale, fanno da scrigno ai tesori numismatici della collezione di Banca Mps
Questa straordinaria collezione, seconda solo a quella formata dal re d’Italia Vittorio Emanuele III, è ora esposta al pubblico in alcune sale dell’Appartamento della Rustica, una fabbrica iniziata da Giulio Romano, il quale le diede la sua veste architettonica, e completata nelle decorazioni interne sotto la direzione di Giovan Battista Bertani, negli anni Sessanta del XVI secolo.
“Questa esposizione – dichiara il direttore di Palazzo Ducale Stefano L’Occaso – ridà vita a un’altra parte del Palazzo, l’Appartamento della Rustica, che presentiamo a conclusione di un lungo restauro, arricchita, è proprio il caso di dire, dalle monete e le medaglie che furono di Magnaguti e di altri lungimiranti collezionisti.
Il direttore di Palazzo Ducale, Stefano L’Occaso, con il curatore scientifico dell’esposizione di Mantova, il numismatico Massimo Rossi
La natura enciclopedica del Museo ne risulta esaltata: la varietà dell’offerta culturale sarà una piacevolissima sorpresa per i nostri visitatori e io non posso che augurarmi che sia l’inizio di una proficua e lunga collaborazione”.
“Siamo orgogliosi di contribuire con la nostra preziosa collezione Magnaguti-Casero all’arricchimento della bellezza del Museo Palazzo Ducale, che custodisce un patrimonio artistico e culturale di inestimabile valore – commenta Cristina Delforno dirigente di Banca Mps – dal momento che Mantova rappresenta da sempre per la nostra Banca un territorio con una grande rilevanza strategica, di cui vogliamo continuare a sostenere la crescita e lo sviluppo sotto l’aspetto economico, culturale e sociale”.
A sinistra, il dritto di un grossetto anonimo con Virgilio, dell’epoca di Luigi o di Guido Gonzaga, 1328-1369; a destra il dritto del ducato d’oro di Ludovico II Gonzaga, 1444-1460, con il marchese, armato con spada e scudo Gonzaga
L’esposizione rientra nel percorso di visita di Palazzo Ducale, senza alcun sovrapprezzo rispetto al biglietto d’ingresso; progetto museografico e selezione delle 632 monete esposte (su un totale di 2184) sono invece a cura di Massimo Rossi, noto professionista numismatico che ha saputo valorizzare il meglio delle coniazioni mantovane medievali, di quelle gonzaghesche del ramo principale e dei rami collaterali, nonché delle zecche minori come, ad esempio, Sabbioneta e Solferino. Senza contare il periodo post gonzaghesco che vede la città lombarda coniare monete fin quasi all’Unità d’Italia.
A sinistra, marchesano d’oro o ducato di Ludovico II Gonzaga, 1450-1478, il dritto con il busto corazzato e con elmo cinto da corona di alloro; a destra, rovescio del testone leggero da 16 bolognini di Federico II Gonzaga, 1530-1540, con il reliquiario del Preziosissimo Sangue
Altro punto di merito della raccolta è quello di proporre una selezione ragionata di medaglie coeve in parallelo alle monete, e di integrare a tali materiali anche bilance pesa monete, strumenti di saggio, magnifici coni e punzoni della Collezione Estense e perfino un forziere antico appartenuto ai Gonzaga.
Caratteristica di questo nuovo percorso permanente sarà poi, come sottolineato dal direttore Loccaso, il fatto di ruotare e cambiare periodicamente i materiali in esposizione in modo da permettere di scoprire, passo dopo passo, tutti i tesori della raccolta di Banca MPS.
A sinistra, il rovescio del ducato d’oro largo di Francesco II Gonzaga, 1495-1519, con l’impresa del crogiolo; a destra il rovescio del famoso ducatone con il cane di Vincenzo II Gonzaga, 1627
La collezione numismatica di Banca Mps abbraccia, del resto, ben sette secoli di storia mantovana e l’inedito allestimento vuole legare monete e medaglie all’edificio, alle sue decorazioni e soprattutto alla storia di Mantova.
I materiali prendono avvio dalle prime monete mantovane esistenti, della metà del XII secolo: monete di non grande qualità esecutiva, ma di grande significato poiché – benché coniate dal vescovo di Mantova – presentano l’immagine di Virgilio come nume tutelare della città, laddove i comuni italiani ostentavano i loro santi patroni.
A sinistra, ducatone di Carlo I Gonzaga-Nevers, 1628, al rovescio il sole con fascia zodiacale e i segni del Leone, della Vergine, della Bilancia e dello Scorpione; a destra, dritto dello scudo d’oro del sole di Guglielmo Gonzaga, 1550-1575 con l’elaborato stemma gonzaghesco
I Gonzaga, con la presa del potere del 1328, iniziarono una nuova monetazione, che trovò il suo massimo sviluppo poco dopo la metà del Quattrocento, quando la moneta divenne un oggetto di altissima qualità esecutiva, con rimandi alla classicità apprezzabili, anche nei profili dei marchesi di Mantova. Intorno al 1440, inoltre, il Pisanello iniziò a fondere medaglie, di cui troviamo alcuni esempi nella raccolta.
Nel Cinquecento, le monete coniate a Mantova raggiunsero un apice qualitativo riconosciuto in tutta Europa, nonostante esse non fossero immediatamente spendibili fuori dal Marchesato, poi Ducato, dei Gonzaga. Le monete mostrano una ricchezza di temi, che presentano, oltre a soggetti sacri e devozionali, stemmi araldici, imprese e in seguito anche immagini di animali, come i cani tanto amati dai Gonzaga.
24 scudi d’oro o 12 doppie di Ferdinando Gonzaga, 1614: il rovescio con l’icona della Madonna con il Bambino nota come Santa Maria in Portico o Santa Maria in Campitelli
La raccolta presenta infine anche diverse rarissime curiosità, come le monete ossidionali coniate in materiali poveri (perfino in cuoio e in piombo) durante il terribile assedio del 1630-1631, e assolute rarità, come le dodici doppie del 1614 di Ferdinando Gonzaga: un massimale unico al mondo.
Due dei punzoni della Galleria Estense di Modena in esposizione a Palazzo Ducale di Mantova
È anche un bell’esempio di sinergia fra istituzioni culturali, oltre che fra pubblico e privato, la mostra di Palazzo Ducale a Mantova dal titolo Nell’oro impressa che invitiamo tutti i lettori a visitare, dal momento che – oltre alle monete di Banca Mps, rese fruibili in meno di un anno di lavoro – si affiancano materiali concessi dai Musei civici di Mantova, dall’Archivio di Stato di Mantova e dalla Galleria Estense di Modena e altri provenienti da alcune collezioni private.