Tante novità, sia in termini di nominali che di tematiche: così il Vaticano – anche con una 20 euro in rame e due argenti da 25 euro “a colori” – si lancia nel futuro
di Roberto Ganganelli | Per ora si tratta solo di un elenco, come sempre in queste occasioni, anche se sappiamo bene che dietro le quinte una schiera di artisti sta lavorando già ai bozzetti e ai modelli delle monete vaticane 2021 il cui programma di emissioni, ovviamente al momento privo di dettagli in termini di date, contingenti e prezzi, è appena stato diramato dall’Ufficio filatelico numismatico diretto da Mauro Olivieri.
Per ora si tratta di un elenco ma, come anticipato, le novità sono tante, a cominciare dall’uso dei colori che riguarderà non una, ma addirittura due monete coniate in argento – con l’inedito nominale da 25 euro – che verranno dedicate rispettivamente a Caravaggio e a Dante.
Un’altra tipologia, inoltre, debutterà nella monetazione di papa Francesco: si tratta dei 20 euro in rame che, sotto il segno del binomio tra arte e fede, celebreranno san Pietro (il santo oppure la basilica? Staremo a vedere…).
Per il resto, saranno ben quattro le versioni della serie divisionale 2021: quella standard otto valori FDC, quella – sempre fior di conio – con moneta bimetallica da 5 euro (e sarà niente meno che papa Leone X Medici il soggetto, nel quinto centenario della morte), nonché le due proof con moneta da 20 oppure da 50 euro dedicate a papa Francesco e al suo messaggio pontificale.
La 5 euro per Leone X sarà disponibile anche singola, in astuccio e in versione FS, mentre per quanto riguarda le bimetalliche commemorative da 2 euro FDC e FS, da sempre veri e propri “cavalli di battaglia” della monetazione vaticana, il 2021 le vedrà dedicate ai 700 anni dalla morte di Dante Alighieri e ai 450 dalla scomparsa di Caravaggio che, apparendo anche su una moneta sammarinese e, verosimilmente, su qualche emissione tricolore, il prossimo anno farà letteralmente il pieno di celebrazioni numismatiche.
Le due “classiche” in argento da 5 e 10 euro FS, invece, saranno appannaggio del 50° anniversario dell’Associazione SS. Pietro e Paolo – nata nel 1971 per volontà di Paolo VI al fine di raccogliere l’eredità di ideali della Guardia palatina d’onore di sua santità – e del 75° anniversario dell’UNESCO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura, istituita a Parigi nel 1946. Entrambe le monete saranno coniate sia in argento naturale che con applicazioni in oro.
Per quanto riguarda l’oro, si confermano in cinque (oltre alle due inserite nelle divisionali FS) le monete che saranno emesse a nome di papa Francesco nel corso del prossimo anno.
La più piccola, la “micro moneta” da 10 euro, vedrà una nuova interpretazione artistica del sacramento del Battesimo mentre i 20 e 50 euro celebreranno due pontefici del passato, Paolo V Borghese – scomparso nel 1621 – e Clemente XI Albani, morto due secoli esatti più tardi.
Un filone nuovo, quello dei papi del passato, che vuole evidentemente esaltare pontefici di grande importanza per la loro azione apostolica ma anche per il mecenatismo artistico e, in generale, per il segno che hanno lasciato nella storia.
Proseguono nei filoni tematici già avviati, invece, le due pezzature vaticane da 100 euro (le costituzioni apostoliche del Concilio Vaticano II, in questo caso la Gaudium et Spes) e da 200 euro (gli arcangeli: Raffaele).
A completare questo ricco programma numismatico vaticano per il 2021 ci saranno come sempre la coin card annuale, una o più stamp & coin card (al momento, nulla è dato sapere in merito), il volume numismatico e quello numismatico commemorativo (con la divisionale FDC e le 2 euro 2020) giunti, rispettivamente, alla settima e quinta edizione. Senza contare le buste filatelico numismatiche, che saranno due e dedicate – ovviamente – agli stessi personaggi celebrati dalle bimetalliche da 2 euro, vale a dire Dante e Caravaggio.
Programma innovativo e ambizioso, senza dubbio, quello delle monete vaticane 2021: una programmazione probabilmente studiata per intercettare nuovi segmenti di mercato e attirare collezionisti sia nel settore del base metal che attenti alle “nuove frontiere” della monetazione, come l’uso delle applicazioni di colore.
Viene spontaneo, tuttavia, chiedersi – stante il plafond massimo coniabile da Oltretevere – quali saranno le tirature di questo “programma mosaico” di un’ampiezza mai vista nella storia del Vaticano moderno. E’ certo che per presentarle, nel corso del prossimo anno, a noi giornalisti di settore il lavoro non mancherà!
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