Lo scopritore del favoloso “tesoro di Chelmsford” condannato per aver sottratto una parte dei preziosi stateri celtici rinvenuti nel settembre 2020
di Mathias Paoletti | No, non è affatto vero che Oltremanica si può passeggiare liberamente per campi e boschi con il proprio metal detector, trovare monete e altri reperti e… vivere felici! Lo dimostra il caso esemplare di Shane Wood, 62enne che, d’altra parte, non è un “cercatore” qualunque ma addirittura lo scopritore di quello che gli archeologi e i numismatici hanno ribattezzato “il tesoro di Chelmsford”.
L’uomo, nel settembre dello scorso anno, si è imbattuto in quella che è stata ben presto definita come una delle scoperte più importanti dell’Età del ferro nelle Isole britanniche, la bellezza di 933 tra stateri e loro frazioni, coniati in oro e di origine celtica.
Praticando il birdwatching, ossia avendo come passatempo l’osservazione della fauna avicola, Wood – che girava provvisto del suo metal detector – ha individuato le monete, le ha scavate una per una e le ha raccolte in un sacco.
Tuttavia, sebbene abbia sostenuto di aver il proprietario del terreno – ma non il responsabile archeologico della zona, come prevede la legge britannica – e che poi i materiali siano stati tutelati secondo il Treasure Act, l’uomo ha commesso l’imperdonabile “leggerezza” di tenere per sè 23 esemplari (22 stateri e un quarto di statere) come “ricordo”.
La procedura scorretta di notifica del rinvenimento e, soprattutto, l’appropriazione indebita di una parte del tesoro – monete per un valore stimato tra le 10 e le 12 mila sterline – hanno portato ad una condanna per Wood che dovrà effettuare nell’arco di 18 mesi 200 ore di servizi sociali, pagare un’ammenda di 200 sterline e si è visto confiscare e distruggere il suo metal detector.