Lorenzo Bellesia approfondisce storia ed emissioni della zecca di Recanati in un volume con molte novità e precisazioni rispetto alla bibliografia esistente
di Roberto Ganganelli | Ennesimo volume firmato Lorenzo Bellesia, questo dedicato a Recanati e di recente dato alle stampe da Nomisma (pp. 80 a colori, s.i.p.) inaugura per lo studioso un nuovo filone di approfondimenti che, alla luce di quanto l’autore ha prodotto in ormai qualche decennio di febbrile attività di ricerca, promette interessanti novità.
La zecca marchigiana di Recanati viene affrontata in prima battuta a partire dalle fonti bibliografiche: data al 1601, di fatto, il primo riferimento alla monetazione recanatese mentre per avere qualche notizia più specialistica bisogna attendere il 1715 e la Breve notizia delle monete pontificie… di Saverio Scilla.
Muratori, Carli-Rubbi, Bellini e infine Monaldo Leopardi – padre del ben più famoso Giacomo – che nel 1822 pubblicò Notizie della zecca e delle monete recanatesi. Alla sua attività di ricerca e a quanti, in seguito, si sono occupati della zecca di Recanati Bellesia dedica ampio spazio per poi passare ad inquadrare dal punto di vista storico e monetario la Marca anconitana e il ruolo fondamentale del bolognino all’interno di essa.
Tali apparati introduttivi contestualizzano la prima emissione di monete a nome di Recanati, quella databile al 1450 composta di bolognini, quattrini e piccoli; dal 1451 vede invece la luce la seconda emissione, di soli bolognini.
Alla grafia delle lettere sulle monete marchigiane del XV secolo e al disordine monetario nella Marca anconitana, Lorenzo Bellesia dedica ulteriori approfondimenti, come sempre densi di citazioni bibliografiche e, ove possibile, anche documentarie per poi condurci alla scoperta della terza emissione di bolognini di Recanati avvenuta nel 1472.
Segue un capitolo dedicato all’attività dell’officina monetaria fra 1472 e 1492, periodo in cui riprende la coniazione di piccoli e in seguito di quattrini, tutti destinati a una circolazione locale. Ultimo segno di attività di monetazione a Recanati, e questa è una delle chicche che Bellesia ci offre nel volume, l’inquadramento di un barocchetto in argento ascrivibile al periodo di Paolo III (1534-1549) con stemma municipale, finora considerata moneta anonima.
Tutte le tipologie e le varianti conosciute di monete di Recanati, come sempre, trovano descrizione in dettagliate schede con immagini a colori, sia a dimensione reale che ingrandite, in modo da agevolare la lettura di queste affascinanti tessere del mosaico numismatico tardo medievale.
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