Una piastra con la Cattedra di san Pietro ricorda il monito di Innocenzo XII al clero per una condotta esemplare
di Antonio Castellani | La moneta che andiamo a scoprire oggi grazie alla legenda latina che su di essa compare (e al libro di Mario Traina Il linguaggio delle monete che, in modo esemplare, ce ne rende spiegazione) è una celebre e rara piastra papale coniata a Roma sotto Innocenzo XII (Antonio Pignatelli), 1691-1700.
Si tratta della piastra dell’anno II di pontificato che, battuta in argento, al D/ reca INNOCEN – XII PONT M A II con busto a destra, stola ornata con croce e palme, camauro e mozzetta; sotto, HAMERANVS (Hamerani incisore).
Al R/ la legenda in circolo SEDEBIT IN PVLCHRITVDINE PACIS e nel campo Cattedra di san Pietro raggiante sorretta da due angeli su nubi; sullo schienale, la scena con il Redentore tra gli Apostoli che consegna le chiavi a San Pietro; sotto, al centro, armetta Farsetti (CNI 23; Muntoni 24; Berman 2231).
La legenda, che significa “Se ne starà nello splendore della pace” è ispirata al libro del profeta Isaia (32, 18) che recita, in latino: “Et sedebit populus meus in pulchritudine pacis” (“E il mio popolo abiterà in una dimora di pace”) .
Per Muntoni (2004, IV, p. 311) la moneta “ricorda la pace tra Francia e Savoia”. L’impegno a favorire la pace non solo tra i principi cristiani ma anche tra tutti i membri della Chiesa fu uno, del resto, dei tratti tipici della politica di papa Pignatelli.
Lo testimonia, ad esempio, il suo saggio intervento moderatore nelle vivaci dispute sorte all’interno di alcuni Ordini religiosi come quella tra i Carmelitani, parte dei quali sosteneva di essere stati fondati da Elia, parte da Eliseo.
Un altro caso fu invece il conflitto interno tra i Gesuiti che si protraeva da tempo tra i probabilisti di Segneri e i probabilionisti di Gonzales Tirso.
Tuttavia, recando la data del 1692, la legenda potrebbe piuttosto riferirsi in modo più aderente alla costituzione apostolica Romanum decet Pontificem che venne pubblicata il 13 luglio di quell’anno.
Il documento affrontava in concreto il tema della dignità e dell’esemplarità di vita che tutti i pontefici e il clero dovevano osservare al cospetto di tutta la Chiesa.
Quella Chiesa universale di cui la Cattedra di san Pietro incarna, nella basilica romana, uno dei simboli principali.