Su importanti monete della dinastia Farnese per Parma appare la Madonna della Steccata, cui furono devoti molti membri della nobile famiglia
di Roberto Ganganelli | Le aste che presentano monete rarissime e dall’astronomico valore di mercato non sono solo il modo per ammirare esemplari numismatici che di difficile apparizione o per commentarne i realizzi in sala – spesso, ancor più astronomici delle basi – ma anche l’occasione per riscoprire, di quelle eccezionali monete, la storia e la simbologia.
È il caso del lotto 540 dell’asta Gadoury 2023 che si terrà il 14 ottobre (leggi qui l’articolo di presentazione), la cui descrizione recita: “PARMA. Odoardo Farnese 1622-1646. 6 Doppie, ND, AU 39,21 g. Avers: ODOARDVS FAR PAR PLA DVX buste nu-tête, drapé et cuirassé à droite, portant un collier élaboré. Revers: MILLE CLIPEI PENDENT la Madone assise de face, tête baissée à gauche, tenant l’Enfant ; au-dessus, deux chérubins planent, plaçant une couronne sur sa tête. Ref : MIR 1003 var. (R5), CNI 45 var., Fr.910 Conservation : NGC AU 58. Superbe. Rarissime”.
Anche quanti non conoscono il francese avranno capito che parliamo di una prestigiosa moneta da 6 doppie per Parma coniata, senza data, a nome del duca Odoardo Farnese nel periodo 1622-1646, un multiplo in oro prestigioso all’epoca come rarissimo oggi, al punto da meritare una base d’asta di 100.000 euro.
Non è questo, tuttavia, l’aspetto che ci interessa ma quel rovescio su cui appare non, genericamente, la Vergine Maria bensì quella che è nota come Madonna della Steccata, che si venera da secoli nell’omonima basilica minore di Parma.
Sul sito dell’attuale chiesa esisteva dalla fine XIV secolo un oratorio eretto per ospitare una venerata immagine di Giovanni Battista dipinta a fresco sulla parete esterna di una casa: l’edificio divenne poi sede di una confraternita intitolata alla Vergine Annunciata che distribuiva doti matrimoniali alle fanciulle nubili povere e prive di protezione paterna.
Alla fine del XIV secolo sulla facciata dell’oratorio venne realizzato il dipinto di una Madonna allattante, che divenne presto oggetto di devozione da parte dei parmigiani; e dal fatto che l’area dell’edificio era cinto da una staccionata, realizzata forse per regolare l’afflusso dei pellegrini, quella Vergine iniziò ad essere invocata col titolo di “Madonna della Steccata”.
Per meglio custodire la preziosa immagine, nel 1521 i membri della congregazione decisero di far erigere un santuario che venne consacrato nel 1539 e la cui icona divenne protettrice non solo della città ma anche dei Farnese, tanto da apparire su numerose delle loro monete.
Odoardo Farnese, che era molto devoto alla Madonna della Steccata, su questa 6 doppie come su altre emissioni fa circondare la sacra immagine dalla legenda MILLE CLIPEI PENDENTES (“Mille scudi pendenti”), abbreviato in varie forme. Sono parole tratte dal Cantico dei cantici, (4, 4): “Sicut turris David collum tuum […] mille clypei pendent ex ea ( “Il tuo collo è come la torre di David […] da cui pendono mille scudi”).
Il duca, dunque, paragona i monili e le collane appesi al collo della Vergine come i mille scudi pendenti dalla torre di David. La Vergine appare sulla moneta con sul capo la corona che le fu donata dal duca Ranuccio il 27 maggio 1601, a riprova di un’autentica “devozione familiare” dei Farnese nei confronti della sacra immagine.