È opera di Valentino Moradei Gabbrielli la medaglia per i 120 anni di storia dell’azienda fiorentina che guarda al futuro sotto il segno della tradizione
di Roberto Ganganelli | Era divenuta ormai un’abitudine, per noi innamorati dell’arte della medaglia, il fatto di ricevere la coniazione calendario di Picchiani & Barlacchi che, con il suo caratteristico profilo forato, ogni anno l’azienda fiorentina affidava a un artista diverso.
Solo per citare qualche esempio, la medaglia 2021 è stata affidata a Sandra Deiana (leggi qui), quella del 2020 è stata opera di Egisto Magni (leggi qui) mentre quella del 2019 ha visto la luce grazie alla creatività di Valentino Moradei Gabbrielli (leggi qui).
Moradei Gabbrielli, erede di una dinastia di scultori
Allo stesso artista, continuatore di una bottega fiorentina di scultori, la Bottega Fantacchiotti-Gabbrielli che ha quale capostipite Odoardo Fantacchiotti (1811-1877), Valentino Moradei Gabbrielli, nipote dello scultore Donatello Gabbrielli (1884-1955) nasce a Scandicci (Firenze) nel 1959.
Compie gli studi presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze e prende parte, dal 1981 al 1983, alle missioni archeologiche del Politecnico di Torino a Hierapolis di Frigia, in Turchia, dove lavora come esperto restauratore di marmi antichi e tiene corsi di restauro scultoreo presso il Museo archeologico nazionale di Izmir. Tornato in Italia, dal 1984 si dedica all’insegnamento collaborando con varie università.
Artista assolutamente singolare nella scelta dei materiali per fare scultura, Valentino Moradei Gabbrielli utilizza in modo originale il cemento patinato e le resine sintetiche. Attivo anche come scultore scenografo, cura le scene d’opere liriche e commedie per vari teatri italiani ed esteri. Tante le sue mostre in Italia e all’estero e i riconoscimenti ricevuti per la sua opera. Dal 2006, è membro dell’Accademia delle Arti del disegno di Firenze.
Ripensare in modo speciale una medaglia già originale
Moradei Gabbrielli ha interpretato i 120 anni di storia della Picchiani & Barlacchi sconvolgendo, in un centro senso, quel modello di medaglia annuale che è diventato biglietto da visita dell’azienda. Due superfici graffiate quasi evocano i coni di un tempo nel momento in cui, dall’incisore, ricevevano i primi colpi di bulino, ma che recano in realtà delle iscrizioni, il nome della ditta sul dritto e le MCMII e MMXXII sul rovescio, queste ultime collocate entro un perimetro raggiato che sembra richiamare il quadrante di un orologio e lo scorrere del tempo.
Altra novità, quel foro centrale proprio delle medaglie calendario di Picchiani & Barlacchi stavolta è riempito, e non semplicemente “chiuso”, da una sfera lucidissima, forma perfetta che si proietta al di fuori di quello che è tutt’altro che un classico tondello e che sintetizza, nella modernità dell’espressione artistica, ben 120 anni di storia, di sapienza artigianale, di progresso industriale sotto il segno della medaglia.
I 120 anni della Picchiani & Barlacchi nelle parole di Mario Rinaldi
Una storia che per più di mezzo secolo, fino al recente e meritato pensionamento, è stata vissuta con passione – oltre che dalla titolare Chiara Montauti, ora in procinto di lasciare il testimone alla nuova generazione, il figlio Matteo Parri – da un artista artigiano di altri tempi, Mario Rinaldi. Le sue parole, in questo video, valgono più di ogni approfondimento per far comprendere la bellezza e l’unicità dei 120 anni di storia di Picchiani & Barlacchi.