di Roberto Ganganelli | Primo fu il maestro Egisto Magni, nel 2009, a dar forma per la storica azienda artistica fiorentina ad un anello coniato in bronzo sul cui dritto apporre simboli e auspici per il tempo che passa e sul cui rovescio incidere, in cifre e lettere minutissime, le date di un anno intero.
In seguito, senza cambiare forma né diametro – ben 70 millimetri – le medaglie calendario di P&B sono divenute una bella tradizione e sono state affidate – fra gli altri – ad artisti del calibro di Laura Cretara e Angelo Grilli (bellissime le sue stagioni della Vita), Loredana Pancotto e Luciano Zanelli. L’anno scorso, invece, è stata la volta di Valeria Sicilia mentre quest’anno, in occasione del decennale, Chiara e Giovanna Montauti – titolari e anime dell’azienda di Viale Petrarca – si sono affidate all’estro di Valentino Moradei Gabbrielli, classe 1959.
“La mia medaglia – scrive Moradei Gabbrielli nel depliant che l’accompagna – è suggerita dalla curiosità insita dell’Umanità che caratterizza la ricerca costante di nuovi orizzonti attraverso infinite ed indefinite prospettive con punti di fuga tanto lontani da renderli invisibili”. Nasce così, non senza una certa dose d’azzardo, una inedita figura femminile fluida le cui gambe incrociate emergono nella parte bassa dal campo, il seno e le braccia si delineano invece in alto a sostenere quello appare un ardito “tutt’uno” fra l’anatomia del volto – pressoché invisibile nel suo aspetto reale – ed un binocolo intento a scrutare l’infinito.
“Una medaglia ‘aperta’ – sottolinea l’artista – che lascia immaginare una non condizione e che non obbliga a una scelta”. Né. Dunque, il positivo e il negativo, né il bianco e il nero, né il giusto né lo sbagliato. Piuttosto, un accentuare, nel segno del tempo che passa, una tendenza alla libertà, un invito alla scoperta, un richiamo al libero arbitrio.
Valentino Moradei Gabbrielli, dopo il diploma all’Accademia di Belle Arti di Firenze, dal 1981 al 1983 lavora in missioni archeologiche in Turchia, dove per conto del Ministero degli Esteri lavora come esperto restauratore di marmi antichi e tiene corsi di restauro di scultura antica presso il Museo Archeologico Nazionale di Izmir.
Tornato in Italia, dal 1984 si dedica all’insegnamento e inizia a collaborare con varie università statunitensi a Firenze. Artista singolare nella scelta dei materiali per fare scultura, utilizza in modo originale il cemento patinato e le resine sintetiche. Attivo anche come scultore-scenografo, cura le scene d’opere liriche e commedie per teatri italiani ed esteri. Espone in personali e collettive in Italia ed all’estero, aggiudicandosi riconoscimenti tra cui il Premio Banca mercantile nel 1982 e, nel 1986, il Premio di scultura “Filippo Albacini” dell’Accademia Nazionale di San Luca in Roma.
Lavora anche nel campo della grafica e del design, divenendo noto in Giappone come disegnatore di una linea d’orologi da polso, prima di far conoscere la propria scultura con numerose personali: a Tokyo, a Fukuoka e Oita, a Kyoto partecipando anche a numerose collettive a Tokyo, Osaka e Kyoto. Nel 1987 collabora al progetto vincente per l’arredo urbano di Grosseto; nel 1998 realizza un’opera per il Parco Comunale di Scultura Contemporanea delle Vallette d’Ostellato (Ferrara). Ha realizzato nel 2003, un’opera monumentale per il nuovo stabilimento dell’azienda fiorentina Cooperativa Agricola di Legnaia. E’ stata inaugurata nel 2008 una sua fontana (Lympha) nel centro della città di Greve in Chianti.
L’artista ha tenuto una personale nel 1997 presso il Museo Comunale per l’Arte Contemporanea Burgkloster zu Lubeck di Lubecca in Germania in occasione del decimo anniversario della Società Dante Alighieri. Nella stessa città si è tenuta nel 2002 una personale presso la Galerie im Hause Reese. E’ invece del 2004 un’importante mostra dal titolo La committenza di un sogno, presso il Parco della Villa d’Ayala-Valva a Valva (Salerno) dove sono state esposte sue opere e dello scultore Donatello Gabbrielli.
È titolare della cattedra di Laboratorio del Marmo Discipline Plastiche e Educazione Visiva presso il Liceo Artistico Statale di Porta Romana in Firenze già Istituto Statale d’Arte di Firenze dal 1997 . Nel 2006 è stato nominato Accademico dell’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze.
Con questa medaglia calendario 2019 profondamente introspettiva, Moradei Gabbrielli e Picchiani & Barlacchi ci richiamano alla commistione profonda fra la scultura vera e propria e l’arte medaglistica, ci pongono interrogativi su possibilità e limiti della simbiosi fra forme espressive non estranee e soprattutto ci consegnano una evidenza del Tempo, un calendario del tutto particolare sui leggere l’anno appena iniziato.