Gli archeologi al lavoro nel sito di Phanagoria hanno scoperto interessanti tesori di monete durante gli scavi nella penisola di Taman, sul Mar Nero
di Chiara Pasqui | La città di Phanagoria, oggi nel territorio della Federazione Russa, venne fondata a metà del VI secolo a.C. da coloni greci sulle rive del Golfo di Taman, lungo le coste del Mar Nero. L’antico insediamento e la necropoli comprendono oltre 700 tumuli e occupano una superficie di quasi nove chilometri quadrati.
Gli archeologi hanno di recente rinvenuto i resti di una borsa tra le fondazioni di due abitazioni bruciate nella città, contenente 30 stateri di rame, un tipo di moneta greca coniata durante il Regno del Bosforo. I ricercatori ipotizzano che le monete siano state perse o nascoste durante gli attacchi a Phanagoria da parte dei Turchi o degli Unni.
L’anno scorso, un tesoro simile ma composto di 80 monete era stato trovato nascosto all’interno di un’anfora non lontano dal luogo della più recente scoperta, mentre precedenti scavi lungo la penisola di Taman avevano fatto emergere ulteriori tesori monetali nelle località denominate Hermonassa e Kitey.
L’analisi di questi interessanti tesori consente agli archeologi di valutare la ricchezza delle persone che veivevano lungo la penisola, suggerendo che gli abitanti potessero mediamente disporre di alcune decine di monete per i loro bisogni quotidiani.
Le monete del Bosforo sono a loro modo uniche in quanto furono coniate l’ultima volta nel 341 d.C., ma continuarono ad essere utilizzate nellaregione almeno fino alla fine del VI secolo. Dopo che Phanagoria passò sotto il controllo di Costantinopoli, nel territorio iniziarono a circolare monete in oro bizantine che avevano un valore superiore alle monete del Bosforo. Tuttavia, a differenza degli stateri di rame, le monete d’oro erano usate quasi esclusivamente per grandi transazioni e soloi più ricchi potevano permettersele.
La spedizione archeologica di Phanagoria è un progetto dell’Istituto di Archeologia dell’Accademia delle Scienze russa ed è completamente sponsorizzata dalla Fondazione Volnoe Delo di Oleg Deripaska a partire dalla prima campagna di scavi del 2004.