No agli “pseudo esperti”, sì alla qualità: i professionisti ridefiniscono in modo moderno e stringente il sistema delle perizie per una maggiore affidabilità

 

di Roberto Ganganelli | Non è certo una novità quella che il mercato numismatico sia in continua evoluzione ma, oggi più che mai, gli scenari cambiano in maniera così repentina che è molto difficile tenerne il passo senza adeguati strumenti.

Per questo, i Numismatici italiani professionisti della NIP sono scesi in campo in modo da fornire ai clienti una serie di competenze e strumenti di garanzia che possano rappresentare lo “stato dell’arte” in termini di certificazioni peritali. Ne parliamo con Marco Esposito, socio e membro del Consiglio direttivo NIP.

Marco Esposito è socio e membro del Consiglio direttivo dei Numismatici italiani professionisti della NIP
Marco Esposito è socio e membro del Consiglio direttivo dei Numismatici italiani professionisti della NIP

Innanzi tutto, come è cambiato il mercato numismatico? “Essenzialmente oggi il mercato numismatico è molto più amplificato rispetto al passato, la globalizzazione e le piattaforme online hanno favorito l’ingresso di una serie di nuovi potenziali compratori e acquirenti che non sono più solo studiosi e collezionisti, ma anche appassionati d’arte in genere e soprattutto investitori”.

Nuova potenziale clientela, dunque, e questo è un bene. Ma di quale livello? “Per questi nuovi ‘consumatori di numismatica’ la ricerca e lo studio della materia sono spesso un fattore secondario, ciò che desiderano è il prodotto finito e garantito nelle sue componenti principali: originalità e qualità. A prova di ciò, non è un caso che negli ultimi anni abbiano preso sempre più piede le richieste di certificazione degli esemplari numismatici.

Come un investitore e amante dell’arte compra un quadro di un importante autore pretendendo la sua certificazione dalla galleria, così allo stesso tempo pretende che anche il pezzo numismatico sia certificato. L’ascesa degli slab e degli enti certificatori internazionali è, in tal senso, la dimostrazione che questa tendenza alla certificazione, ma soprattutto alla qualità della certificazione, è in continua ascesa”.

Una tendenza ben visibile anche dal numero di monete in slab che passano in asta. E in Italia, cosa si è fatto? “Mentre il mercato si è orientato prepotentemente verso questa direzione, in Italia si è rimasti fermi e, salvo pochi casi in cui alcuni numismatici hanno cercato di migliorare il loro sistema di certificazione, si è sostanzialmente proceduto in ordine sparso, ognuno arroccato nel proprio modus operandi ma privi di qualsiasi unità d’intenti verso la materia di cui siamo chiamati ad essere custodi”.

Gli albi di periti ed esperti delle Camere di Commercio non hanno più la funzione qualificante di un tempo: con un minimo di curriculum e un po' di burocrazia, in troppi accedono senza reali competenze ad un ruolo di "pseudo periti numismatici"
Gli albi di periti ed esperti delle Camere di Commercio non hanno più la funzione qualificante di un tempo: con un minimo di curriculum e un po’ di burocrazia, in troppi accedono senza reali competenze ad un ruolo di “pseudo periti numismatici”

Esistono tuttavia le Camere di Commercio con i loro ruoli di periti ed esperti: come giudica la NIP questa forma di riconoscimento di ‘competenze peritali’? “Quest’ultime avrebbero il compito di formare il Ruolo dei periti e degli esperti nella relativa provincia attraverso l’apposita iscrizione agli albi, ma con la soppressione delle commissioni camerali l’accesso a tale iscrizione è ormai ridotto a una mera formalità burocratica: in molte parti d’Italia basta la presentazione di un breve curriculum e qualche autocertificazione e, senza sostenere alcun esame o valutazione, si viene iscritti all’albo periti ed esperti numismatici.

“L’accesso al Ruolo periti ed esperti delle CCIAA, senza alcun esame o valutazione, è ormai ridotto a una formalità burocratica”

Di conseguenza sempre più ‘periti’ intraprendono attività certificatorie senza tener conto che l’iscrizione al citato ruolo della CCIAA non è abilitante (nel senso che l’attività di perito ed esperto può essere esercitata da chiunque, essendo un attività libera), ma serve solo come ‘referenza’ nell’espletamento dell’attività stessa e non può più costituire un parametro di sicura competenza e preparazione”.

Quali rischi comporta questa proliferazione di figure così poco controllate nella loro preparazione e professionalità? “Senza nulla togliere alle competenze di nessuno, proprio perché il ruolo del perito della CCIAA è un ruolo aperto a chiunque, questo genera molta ‘confusione professionale’ che inevitabilmente si riversa sulla qualità delle certificazioni: il proliferare di periti numismatici senza alcuna selezione, poco esperti e preparati, genera tanta cattiva certificazione e la cattiva certificazione causa, a sua volta, sfiducia nella figura del perito in generale e nel suo ruolo di professionista della materia”.

Va da se che, in un sistema caotico e senza punti di riferimento come quello attuale, lo slab e gli enti certificatori internazionali appaianoagli occhi dei collezionisticome un ‘porto sicuro’. Infatti non vi è dubbio che lo slab sia un sistema certificatorio affidabile, ma non sono e non devono diventare l’unica realtà affidabile! La NIP ha il dovere di ricostruire questa dimensione di ‘porto sicuro’” per i collezionisti, che in Italia è da sempre esistita ed è insita nel rapporto umano di fiducia tra commerciante e collezionista. Un esempio? Quando c’erano figure di primissimo piano come Emilio Tevere e Angelo Bazzoni, nessuno guardava allo slab!”.

Luca Alagna è l'attuale presidente della NIP, unica associazione professionale del settore numismatico iscritta al COLAP e riconosciuta dal MISE
Luca Alagna è l’attuale presidente della NIP, unica associazione professionale del settore numismatico iscritta al COLAP e riconosciuta dal MISE

Fin qui lo stato delle cose. Ma cosa stanno facendo i professionisti della NIP in merito? E perché ritenete che le azioni della NIP possano essere determinanti nella definizione di un diverso sistema certificatorio? “La NIP sta cercando da tempo, nel rispetto dell’individualità dei propri soci, di porre un rimedio attraverso l’adozione di un nuovo regolamento interno.

Com’è noto, la NIP è un associazione che dal 1993 raccoglie molti dei principali commercianti numismatici italiani. Commercianti che, per entrarne a far parte, devono aver esercitato la professione di numismatico professionista da almeno quattro anni con condotta ineccepibile, aver dato prova di preparazione specifica (anche mediante pubblicazioni, listini di vendita, cataloghi), nonché essere presentati da due soci di specchiata professionalità. E qualora non bastasse, una Commissione di controllo e garanzia, può indire un esame ad hoc per la valutazione dei candidati”.

Operativamente, quali strumenti mette in campo la NIP per qualificare e orientare i professionisti  nelle attività di certificazione numismatica? “Col nuovo Regolamento sulle attività certificatorie dei soci, l’associazione qualifica tutti i suoi arerenti come ‘Periti NIP’ e li autorizza a svolgere l’attività peritale dopo averne valutato capacità, formazione e competenza. Viene quindi superata la necessità di essere iscritti all’albo della CCIAA, poiché questo non garantisce più una sicura valutazione e selezione dei professionisti”.

“I professionisti della NIP devono rispettare un regolamento comune nella compilazione di cartellini, perizie e certificati fotografici”

Tutti i periti NIP devono attenersi alle disposizioni del nuovo regolamento che delinea una sorta di codice comportamentale comune verso l’attività peritale, definendo quelli che sono gli standard qualitativi che sono tenuti a rispettare nella redazione dei documenti che attestano l’autenticità o la falsità di oggetti numismatici e la loro descrizione a fini commerciali”.

Ci faccia capire meglio… “Vengono disciplinati e uniformati nella struttura i contenuti, la forma e le modalità di compilazione dei tradizionali cartellini di vendita, delle perizie con applicazione di sigilli metallici personalizzati, dei certificati fotografici di garanzia e lecita provenienza e delle perizie fotografiche.

Tra i vari obblighi vi è quello che ogni perito NIP è tenuto ad indicare il grado di conservazione nella compilazione dei propri certificati con note per pregi e difetti dell’esemplare (con una particolare attenzione alla dichiarazione di quest’ultimi): sembra un fatto scontato ma purtroppo non sempre accade!

Inoltre, nell’indicare la conservazione, il perito è tenuto al massimo scrupolo possibile, producendo un giudizio concorde col ‘vaglio uniforme’ dell’associazione al fine di tutelare il buon nome della stessa, dei suoi soci e di tutta la categoria”.

Il riconoscimento della NIP da parte del Ministero per lo Sviluppo economico ha comportato, per i professionisti e l'associazione, un salto di qualità e la necessità di aderire ad elevati standard di servizio nei confronti della clientela
Il riconoscimento della NIP da parte del Ministero per lo Sviluppo economico ha comportato, per i professionisti e l’associazione, un salto di qualità e la necessità di aderire ad elevati standard di servizio nei confronti della clientela

La NIP è un’associazione riconosciuta dal Ministero dello Sviluppo economico. Quale legame c’è fra i regolamenti che vi siete dati e questo importante riconoscimento statale? “Con questa e altre azioni, la NIP adempie a pieno a quelle che sono gli obblighi previsti dal MISE: in particolare, deve attenersi a stringenti norme a tutela dell’utenza al fine di garantire la trasparenza, la competenza e la qualità del professionista (secondo quanto disciplinato dalla legge n.4/2013).

La NIP funge da organo di controllo per i propri associati affinché seguano con rigore le basilari norme per effettuare certificazioni chiare e il più possibile uniformi. E in tal senso, sempre per restare in linea con i parametri richiesti dal MISE, ha attivato dei corsi di aggiornamento per i soci al fine di migliorare le competenze di ciascun professionista”.

Si è spesso discusso anche dei periti “universali”, che con la stessa disinvoltura certificano monete greche e decimali, medaglie e banconote. In questo ambito, la NIP ha preso qualche decisione? “In questo quadro di normalizzazione della figura del professionista, oltre alla creazione dei periti NIP  si inserisce l’alta specializzazione denominata RENNPE, ossia Registro nazionale di periti ed esperti NIP’ per le certificazioni numismatiche, riconosciuto e approvato anche dallo stesso MISE.

L'ologramma della NIP rappresenta uno dei dispositivi introdotti dall'associazione sui certificati peritali dei propri soci
L’ologramma della NIP rappresenta uno dei dispositivi introdotti dall’associazione sui certificati peritali dei propri soci

Questo Registro nazionale prevede una serie di campi di specializzazione che vanno dalla monetazione greco-romana, medievale, rinascimentale, fino alla contemporanea (e tanto altro) e un perito NIP può fare richiesta di iscrizione (per un massimo di tre settori), solo dopo almeno cinque anni di associazione alla NIP ed essere stato riconosciuto da almeno altri tre soci di notoria fama come professionista in grado di ricoprire il ruolo a cui ci si candida (qualora ve ne fosse bisogno l’associazione ha facoltà di richiedere il superamento di un test di ammissione coadiuvato da una Commissione di controllo e garanzia)”.

Da un punto di vista pratico, cosa differenzia i professionisti RENNPE dagli altri? “Ogni perito RENNPE è abilitato a certificare solo monete nei suoi campi di specializzazione. Con questo tipo di perizia si ha la certezza che l’esemplare numismatico riceva la certificazione dai o dal migliore specialista in quella monetazione che non opera solo a suo nome ma a nome di tutta la NIP. Le perizie, infatti, vengono redatte su apposite schede, esclusivamente fornite dalla NIP con ologramma di garanzia prestampato, sulle quali è apposta la descrizione della moneta, del suo stato di conservazione, di eventuali difetti visibili o occulti, della bibliografia, della fotografia, della dichiarazione di autenticità e, nel caso di vendita dell’esemplare da parte del Perito, di dichiarazione di lecita provenienza.

Tra tutti gli aderenti al registro RENNPE è attivo un continuo interscambio telematico di informazioni e consigli per il riconoscimento di monete false o contraffatte presenti sul mercato e le certificazioni seguono uno standard uniformato per tutti.

“Un professionista NIP qualificato come perito RENNPE può emettere certificazioni solo nei settori in cui è riconosciuto come specialista”

Infine nella gestione del RENNPE è stata introdotta una Commissione di controllo e garanzia. Organo preposto a vigilare sul corretto utilizzo di tutto il materiale necessario alle certificazioni RENNPE, al controllo della qualità dei certificati emessi dagli iscritti e, cosa non di poco conto, a valutare le istanze di soggetti privati, presentate tramite lo Sportello del cittadino, in merito a certificazioni e perizie RENNPE (come previsto dal MISE ai sensi del comma 4 dell’articolo 2 della Legge 4/2013).

professionisti
Un esempio di certificazione di autenticità e garanzia RENNPE: tutti i professionisti NIP iscritti al Registro, secondo il nuovo regolamento in vigore, devono attenersi a modelli standard di descrizione delle monete e delle loro caratteristiche

Sembra quasi che l’associazione dei Numismatici italiani professionisti si stia evolvendo in un “ente di certificazione diffuso” e in una “terza parte indipendente” nella quale i reciproci impegni tra soci e associazione creano un circolo virtuoso. È così? “In effetti, con questo nuovo regolamento la NIP, in un certo senso, partecipa in prima persona all’attività certificatoria di tutti i soci ponendosi in prima linea nel contrasto di qualsiasi abuso e prevedendo anche l’espulsione dall’associazione per chi viola, in forma ripetuta e provata, il Codice di condotta.

Questa strada, speriamo e crediamo possa portare ad un miglioramento in termini di uniformità e quindi di qualità all’interno dei Numismatici italiani professionisti e una sempre maggiore condivisione di principi e metodologie anche al di fuori della NIP stessa. Proprio in questi giorni i colleghi sono al lavoro sul nuovo sito in cui saranno pubblicati gli albi aggiornati per periti NIP e periti RENNPE regione per regione.

Sia chiaro che, nell’affermare questa sorta di ‘ente certificatorio diffuso’ grazie ai singoli professionisti NIP dislocati sul territorio, l’associazione non vuol dirsi contraria agli slab e agli enti certificatori internazionali, anzi resta aperta al confronto e si augura che in futuro possa nascere una realtà simile tutta italiana, ma la NIP non può rinunciare al binomio ‘ricerca-passione’ e non è disposta a perdere il rapporto umano improntato sulla fiducia tra professionista e collezionista.

L’associazione dei Numismatici italiani professionisti, in questo senso, sta lavorando per riportare i collezionisti a fiere e convegni ed è fermamente convinta che un rapporto umano diretto e di reciproca fiducia sia alla base di tutto… altrimenti, in futuro prossimo, potremmo rischiare di trovaci solo un triste ‘software’ che ci assegnerà il grading di una moneta semplicemente a partire da una foto”.