Si svolgerà il 10 ottobre 2024 in sala e live, in sessione live unica dalle ore 15.00 (termine delle offerte preliminari alle ore 13.00) l’asta numismatica Art-Rite 90 il cui catalogo online è disponibile sulla sia nel portale della casa d’aste (clicca qui) che nella piattaforma BidInside (clicca qui).
Molte monete papali di interesse, un’ampia scelta di coni di Casa Savoia e del Regno, zecche italiane, lotti multipli e monete mondiali per l’asta Art-Rite 90 che, come sempre, concentra in un catalogo compatto (250 i lotti di questa tornata) una selezione di esemplari destinati a ingolosire un’ampia platea di appassionati cultori di numismatica.
L’asta, oltre che live su internet, si terrà in sala presso Palazzo Largo Augusto a Milano, Largo Augusto 1/A angolo Via Verziere 13. La visione diretta dei lotti sarà possibile l’8 e il 9 ottobre presso Palazzo Largo Augusto dalle 11.00 alle 14.00 e dalle 15.00 alle 18.30, e il 10 ottobre (giorno dell’asta) dalle 10.00 alle 13.00.
Inoltre, Art-Rite ricorda a tutti i collezionisti che sarà effettuato il 20% di sconto sui diritti d’asta sugli acquisti effettuati direttamente sulla piattaforma Art-Rite, al telefono o tramite offerta scritta e, naturalmente, anche per il pubblico in sala.
Lotto 2: un intrigante sesino di Bardi (R2, base euro 280)
Piccole zecche è spesso sinonimo di rare monete, come questa emessa da Federico Landi nel periodo 1590-1630 e quasi introvabile in questa conservazione: bello il rovescio con lo scoglio in mezzo alla tempesta e la legenda in spagnolo antico A PEZAR VVESTRO (“A vostro dispetto”), impresa del Landi che simboleggia la fermezza con cui egli teneva testa ai suoi nemici e con cui affrontava le avversità.
Lotto 16: quando la rarità è ossidionale (R2, base euro 900)
Tra le tante, affascinanti monete di Mantova (leggi qui l’articolo sull’esposizione di Palazzo Ducale) figurano quelle dell’assedio del 1629-1630. Tra esse questo scudo ai tipi di sant’Andrea e con la pisside e del crogiolo in fiamme, con verghe d’oro. Quasi splendida, questa moneta è testimonianza di un passaggio cruciale della storia mantovana del XVII secolo.
Lotto 34: la piastra per Maria Teresa, “infanta reale” (R, base euro 1800)
Quando nacque, nel 1772, la figlia di Ferdinando IV di Borbone e Maria Carolina d’Austria si vide omaggiata, assieme alla madre, di questa fine moneta celebrativa in argento, una delle più affascinanti del periodo sia per i ritratti accollati sul dritto che per la complessa raffigurazione del rovescio (si notino il Sebeto, la cornucopia, la nave e altri dettagli). Il tutto, al motto FECVNDITAS.
Lotto 43: Piacenza, fra Roma e i Farnese (R, base 1500 euro)
Modulo largo e regolare, patina di antica collezione: questo, oltre la rarità, rende interessante questo scudo d’argento del 1591 a nome di Alessandro Farnese sul cui rovescio Piacenza è ricordata come ROMAN COLON, ossia come città di antica origine romana. Ai lati della personificazione della città, il Po e la Lupa.
Lotto 57: un eccezionale fiorino di Savona (R3, base 1500 euro)
Anche la città ligure figura fra le tante che imitarono il fiorino di Firenze, moneta internazionale del medioevo: questo esemplare risale al 1350-1396. La prima indicazione sulla battitura dei fiorini savonesi si ha nel contratto di Bartolomeo di Pietra Caprina del 23 marzo 1350 dove viene specificata l’emissione di “florenos aureos de auro fino et pondere Saone“.
Lotto 66: quel grosso papale contro la carestia (R2, base 320 euro)
Fra le tante monete papali dell’asta Art-Rite 90 citiamo per primo questo esemplare a nome di Giulio III (1550-1555) con bella patina scura, in slab NGC AU50 e con l’inconsueto rovescio che mostra un altare antico con impressi strumenti sacrificali. Volete scoprire perché? Leggete un approfondimento cliccando qui.
Lotto 85: il testone “bucolico” di papa Ottoboni (NC, base 900 euro)
I buoi aggiogati all’aratro, le spighe di grano, la legenda RE FRVMENTARIA RESTITVTA: un’allegoria complessa per propagandare quanto fatto dal pontefice per incentivare le coltivazioni e approvvigionare di granaglie Roma. Il tutto, in una magnifica moneta firmata Hamerani.
Lotto 112: l’ultimo zecchino di Clemente XIV (R, base 700 euro)
Al classico tipo della Chiesa sulle nubi, fu coniato nell’anno V di pontificato di papa Ganganelli che, giusto 250 anni or sono, moriva in odore di veleno (tesi poi smentita) dopo aver abolito i Gesuiti con la bolla Dominus ac Redemptor. Una moneta che ricorda l’ultimo papa a chiamarsi Clemente e l’ultimo pontefice francescano della storia.
Lotto 128: un pezzo eccellente di Sede Vacante (R3, base 3500 euro)
Si tratta dello scudo di primo tipo coniato a Roma nel 1823, con stemma del camerlengo Bartolomeo Pacca: moneta in splendida conservazione, è uno degli esemplari più gradevoli di questa tipologia a essere apparso sul mercato numismatico.
Lotto 149: il sole sullo scudo di Emanuele Filiberto (R, base euro 2000)
Risale al 1553-1580 e fu coniato a Vercelli questo esemplare di scudo del sole che vede Casa Savoia aderire allo “standard aureo” proveniente da Oltralpe per far circolare, meglio e di più, le proprie monete sui mercati internazionali. Moneta di qualità inusuale per il tipo.
Lotto 154: quando la Sicilia era sabauda (R, base euro 1800)
Quasi fior di conio, ecco in asta Art-Rite 90 una magnifica lira di secondo tipo, anno 1717, coniata da Vittorio Amedeo II come re di Sicilia: una corona che sarebbe rimasta poco a Casa Savoia, che l’aveva acquisita con il Trattato di Utrecht del 1713.
Lotto 158: un marengo di notevole rarità (R3, base euro 3200)
Coniata a Torino nel 1824, la moneta da 20 lire di questo lotto è a nome di Carlo Felice e ne rimangono pochissimi esemplari, specie così ben conservati: da apprezzare, in particolare, l’elegante foggia dello scudo sabaudo coronato sul dritto.
Lotto 176: le introvabili 20 lire “romane” del 1873 (R5, base euro 5000)
Sigillato da Angelo Bazzoni come splendido, con lievi tracce di restauro nel campo del dritto, questo marengo di Vittorio Emanuele II coniato nella Capitale, da poco conquistata, è uno dei più difficili in assoluto da reperire per i collezionisti di Regno d’Italia.
Lotto 194: un grande classico, la Vetta d’Italia (R, base euro 6250)
Tante sono le monete del Regno d’Italia offerte nell’asta del 10 ottobre: tra queste ci piace mostrarvi una 100 lire 1925 in Spl/Fdc, la Vetta d’Italia bulinata dal grande Aurelio Mistruzzi in occasione del 25° anniversario di regno di Vittorio Emanuele III. Sotto il suo ritratto, rami di quercia e la Corona ferrea.
Lotto 215: il Pegaso più raro della Repubblica (R3, base euro 2000)
Proseguendo nel catalogo dell’asta Art-Rite 90, fra le monete italiane post belliche ecco una eccezionale 10 lire in italma del 1947, secondo conio e in conservazione perfetta: uno “spicciolo”, certo, ma di tale bellezza e rarità da essere ricercato da tantissimi numismatici.
Lotto 233: il primo oro di San Marino (R2, base 1750 euro)
Rimanendo in area italiana, e invitandovi a visionare tutti gli altri lotti dell’incanto del 10 ottobre, come ultima “chicca” ecco la prima moneta in oro di San Marino, le eleganti 20 lire modellate da Melchiorre Fucci (identiche alle 10 lire dello stesso anno) e proposte sigillate Alberto Varesi come Spl/Fdc.
Seguono in catalogo lotti multipli e monete estere: vi ricordiamo che le offerte preliminari per l’asta Art-Rite 90 sono aperte sia nel portale della casa d’aste (clicca qui) che nella piattaforma BidInside (clicca qui). Appuntamento per l’asta di sala e live il 10 ottobre dalle ore 15.00.