Scrive Anna Maria Rao in un articolo dedicato all’Università degli studi di Napoli “Federico II”: “È dal 1992 che l’Università di Napoli è stata intitolata a Federico II, a sottolineare le sue antichissime origini, risalenti al 5 giugno 1224, quando l’imperatore svevo, nonché re di Sicilia, da Siracusa emanò l’editto istitutivo. A differenza che a Bologna e in altre città, lo Studio napoletano nacque con un atto imperiale, volto a formare i gruppi dirigenti necessari al governo dello Stato.
Una cartolina degli anni Trenta del Novecento raffigurante la sede dell’Università degli studi “Federico II” di Napoli su Corso Umberto I
La storia plurisecolare dell’Università di Napoli ebbe molti momenti oscuri e battute d’arresto, ma anche slanci innovativi che attirarono sui suoi docenti l’attenzione del mondo universitario e accademico europeo. Anche nelle fasi più difficili mai perse la forza di attrazione su una popolazione studentesca provinciale che nella formazione universitaria vedeva delle prospettive di ascesa sociale e di elevazione culturale. Napoli fu l’unica città meridionale sede di studi universitari (a parte la scuola medica salernitana) fin dopo l’Unità. Ciò contribuì alla sua crescita demografica e al suo prestigio di città capitale.
[…] Dopo l’Unità, Francesco De Sanctis, Direttore e poi Ministro della Pubblica istruzione, si disse fermamente intenzionato a ‘fare dell’Università di Napoli la prima Università di Europa’. [Nel secondo dopoguerra, NdR] il numero degli studenti balzava dai 14.398 iscritti del 1940-41 a 20.033 nel 1950-51 e 26.514 nel 1951-52. […].
Il maestoso bassorilievo in bronzo sul timpano della facciata mostra l’imperatore Federico II di Svevia nell’atto di istitutire l’ateneo napoletano
Con dieci Facoltà, due Policlinici, circa 75.000 studenti, più della metà dei quali a Medicina, Giurisprudenza e Scienze, quello di Napoli dagli anni Settanta era ormai un Mega-ateneo, che la creazione di nuove Università (Salerno 1968, Basilicata 1979) non valse a decongestionare: dagli anni Ottanta la popolazione studentesca avrebbe superato le 100.000 unità, per poi attestarsi intorno a questa cifra anche dopo la nascita, nel 1992-93, di un secondo Ateneo”.
L’Università degli studi di Napoli “Federico II” festeggia dunque quest’anno ben otto secoli di storia e di sapere e il MEF ha così decretato di far realizzare al Poligrafico e zecca dello Stato italiano una moneta commemorativa da 5 euro in argento (925 millesimi, mm 32 per g 18) che avrà corso legale dal 31 maggio e che è già disponibile per la prenotazione nell’e-shop di IPZS al prezzo di 60 euro.
Il dritto della moneta commemorativa da 5 euro che MEF e IPZS dedicano agli otto secoli dell’Università degli studi di Napoli “Federico II”
La bellissima moneta proof che omaggia una delle cattedrali della formazione superiore in Italia ha un contingente pari ad 8000 esemplari confezionati in astuccio e la modellazione è stata affidata al maestro Uliana Pernazza, una delle artiste del tondello di maggior esperienza della nostra zecca.
Sul dritto, sullo sfondo è inserita un’affascinante veduta prospettica della sede storica dell’Università degli studi di Napoli “Federico II”, racchiusa all’interno di un motivo decorativo ispirato al timpano della facciata principale del palazzo che ospita una tra le più antiche università del mondo, istituita il 5 giugno 1224 con un editto emanato dall’imperatore svevo.
Sul rovescio, il sigillo dell’imperatore svevo che è divenuto anche il simbolo dell’ateneo
La prospettiva architettonica è composta con un decoro formato da un quadrato e un rombo che si ispira a quello della scultura di Francesco Jerace del 1910, posta sul frontone della sede centrale dell’ateneo, raffigurante per l’appunto Federico II che dà l’ordine di istituire l’università. Ad arco, in alto e in basso, la scritta REPUBBLICA ITALIANA in raffinati caratteri di gusto medievaleggiante e a destra la firma dell’autore U. PERNAZZA.
Suggestivo anche il rovescio: il logo dell’Università degli studi di Napoli “Federico II” è infatti dominato dalla figura del sigillo di Stupor Mundi in trono, coronato, con scettro gigliato e globo crucigero; nel giro esterno l’iscrizione 800 ANNI UNIVERSITÀ FEDERICO II NAPOLI; in basso, a sinistra e a destra, le date 1224 e 2024 di fondazione dell’ateneo e di emissione della moneta. A destra, infine, la R identificativa della Zecca di Roma e in esergo il valore nominale 5 EURO.