Luigi Oldani e Marco Ventura debuttano nella monetazione di papa Francesco | Due stili molto diversi per due firme inedite e due temi di grande attualità
di Roberto Ganganelli | “Terra fertile e feconda, fertile e feconda come una giovane donna. Terra da proteggere come una donna in attesa di una nuova vita. Terra da rispettare come una mamma e il suo bambino”.
Con queste parole il debuttante Luigi Oldani, medaglista bergamasco già noto per tante coniazioni commemorative, commenta il suo meritato debutto nel mondo della moneta con i 10 euro in argento che il Vaticano emette il 16 ottobre.
Una moneta innovativa, che spiazza rispetto ad altre emissioni vaticane degli ultimi anni sia per la sapiente fusione di naturalismo e simbolismi, sia per quei caratteri sottili, lineari e inediti che lasciano grande spazio al fondo lucente e fanno risaltare sia la giovane donna che l’emblema di papa Francesco.
Luigi Oldani, una nuova sfida per il medaglista bergamasco
Una moneta che ha portato l’autore ad affrontare una sfida, quella del passaggio dai rilievi marcati dell’opera medaglistica a quelli, appena accennati, della coniazione numismatica. Così, in pochi decimi di millimetro si è dovuta “sintetizzare” una molteplicità di volumi, da quello del pianeta Terra, simbolico grembo difeso e guardato con amore dalla madre, alla fisionomia della donna e ai minimi dettagli di quelle spighe che le ornano il capo. E a farlo nel modo migliore, onore al merito, ha contribuito anche Uliana Pernazza, una delle più esperte e capaci artiste italiane nell’incisione dei coni.
“La celebrazione della vita sulla Terra – così dal Vaticano viene commentata la moneta – è un impegno a prendersi cura del pianeta, è il progetto al quale la Chiesa intende offrire la sua adesione, un’opera grandiosa e complessa: promuovere un’azione internazionale per garantire a ciascuno il futuro, gli alimenti di cui ha bisogno, tanto per quantità che per qualità, perché l’avanzamento economico si accompagni con lo sviluppo sociale, senza il quale non si dà vero progresso.
La Zecca dello Stato della Città del Vaticano ha curato l’emissione di una moneta da 10 euro in argento realizzata dal maestro Oldani, che raffigura una madre che porta in grembo la Terra, alla quale dobbiamo cura e amore come se fosse una figlia, con nei capelli lunghe spighe di grano, in un rimando tra passato e futuro che diviene atemporale, quindi eterno”.
Di questa suggestiva moneta in argento 925 (diametro mm 34 per g 22 di peso), il Vaticano ha fatto coniare da IPZS 3300 esemplari che, dal 16 ottobre, sono in vendita alla fonte al prezzo di 69,00 euro.
Marco Ventura, quel pittore “prestato” a francobolli e monete
Anche la seconda delle firme cui sono affidate le novità vaticane in argento è inedita: i 5 euro 2020 sono infatti opera dell’artista Marco Ventura al quale l’UFN di Oltretevere ha affidato i 5 euro in argento (mm 32 per g 18 di peso) dedicati alla Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, un evento quanto mai caro al pontefice che, al momento della sua elezione, si è voluto far conoscere come proveniente “quasi dalla fine del mondo”.
Il sacrificio di milioni di uomini e donne costretti a fuggire o ad emigrare dai loro paesi di origine avviene con tali sofferenze e tali penose conseguenze, che il ministero pastorale della Chiesa non può disinteressarsi.
“La Chiesa – si legge nel comunicato che accompagna la moneta – chiede ed implora un’azione assistenziale a favore dei migranti e dei rifugiati e spera di trovare ascolto – per l’amore a Nostro Signore Gesù, che in tutti gli emarginati, è sofferente, è pellegrino, è bisognoso – presso tutti gli uomini di buona volontà”. Così la moneta, in abbinamento all’emblema papale, raffigura Pietro, il principe degli Apostoli, che accoglie, protegge e provvede a tutti coloro che presso la Chiesa si rifugiano e ci interpellano, una Chiesa “senza frontiere, madre di tutti, alla quale spetta il privilegio di indicare la risposta del Vangelo della misericordia, verso un mondo migliore”.
Lo stile di Ventura è fresco, quasi naif, ma forse la moneta – nonostante l’ottima trasposizione su conio di Valerio De Seta – appare un po’ appesantita dall’uso di caratteri ampi e piuttosto spessi; un fatto, tuttavia, che nulla toglie all’immediatezza della composizione di Ventura (già autore, in passato, di alcuni francobolli) che è stata coniata in 3300 esemplari i quali, sempre con decorrenza dal 16 ottobre, sono disponibili al prezzo base di 58,00 euro ciascuno.
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