Aristides de Sousa Mendes, nel corso della guerra, salvò circa 30 mila persone rilasciando visti di transito: per questo è stato nominato “Giusto tra le Nazioni”
di Mathias Paoletti | La zecca portoghese, Impresa Nacional Casa da Moeda (INCM) ha emesso una serie di monete commemorative che onora l’uomo ricordato per aver salvato la vita a decine di migliaia di uomini, donne e bambini durante la Seconda guerra mondiale. Aristides de Sousa Mendes (1885-1954) lavorava come diplomatico è sfidò le politiche del governo di Salazar rilasciando visti di transito a civili in fuga dall’occupazione nazista della Francia e da alcuni internamenti nei campi di concentramento.
Visti di transito, visti di salvezza
In servizio come console del Portogallo a Bordeaux, in Francia, nel 1940 firmò personalmente migliaia di visti per i rifugiati in fuga. Si stima che abbia salvato più di 30.000 persone, tra cui circa 10.000 ebrei. Coloro che fuggivano verso sud appena prima dell’avanzata degli eserciti del Terzo Reich lo facevano nella speranza di uscire dalla Francia attraverso l’unica via di fuga rimasta, ossia il il confine meridionale con la Spagna e il Portogallo.
Molte famiglie avevano pianificato di salpare per l’America, ma le loro speranze vennero deluse deluse quando il presidente del Portogallo, António de Oliveira Salazar, limitò ai titolari di visti il transito oltremare attraverso il Portogallo, chiudendo le frontiere ai rifugiati senza visto. Coloro che cercavano disperatamente di ottenere il pezzo di carta che li avrebbe fatti uscire dalla Francia si rivolserò così a Sousa Mendes, cattolico devoto e di buon cuore, che decise senza inducgi di aiutare i rifugiati nonostante gli ordini del suo governo.
Sfortunatamente, la notizia delle azioni di Sousa Mendes raggiunse Lisbona, che lo richiamò in patria. Tornato in Portogallo nel giugno 1940, Sousa Mendes fu processato e dichiarato colpevole, oltre che – naturalmente – espulso dal corpo diplomatico. Restano celebri le sue parole: “Non riuscivo a distinguere le nazionalità poiché obbedivo ai dettami dell’umanità che non distinguono né razza né nazionalità: il vero valore della religione cristiana è amare il prossimo”.
La riabilitazione postuma e le monete celebrative
L’uomo, che dopo la sua morte è stato paragonato all’industriale tedesco Oskar Schindler, che salvò migliaia di ebrei impiegandoli nelle sue fabbriche in Polonia, è stato in seguito riabilitato dal governo portoghese nel 1988 e poi, nel 1966, Sousa Mendes è stato il primo diplomatico a ricevere un riconoscimento speciale dallo Stato di Israele, il titolo di “Giusto tra le Nazioni” (titolo riconosciuto anche al grande scultore, incisore e medaglista italiano Aurelio Mistruzzi, leggi qui).
Nel giugno 2020, il parlamento portoghese ha infine decretato all’unanimità di realizzare un monumento a Sousa Mendes, che sarà situato nel Pantheon Nazionale. Le tre monete a lui dedicate sono tutte con valore nominale di 5 euro e diametro di 30 millimetri: quella in oro proof è stata battuta in 1500 pezzi, peso g 15,55; la versione in argento 925 proof pesa g 14,00; la versione in cupronichel fior di conio, infine, ha lo stesso peso e una tiratura di 25.000 esemplari. Sul dritto il ritratto del “Giusto tra le Nazioni” Aristides de Sousa Mendes e al rovescio le parole HUMANIDADE IGUALIDADE DIGNIDADE ESPERANÇA LIBERTADE e il motto NUNCA ESQUECER (“Non dimenticare mai”).