Monete di pregio e in elevate conservazioni nel nuovo catalogo Numismatica Picena, ricco di emissioni medievali e moderne e di interessanti “spiccioli del passato” in grado di destare l’interesse di tanti collezionisti
informazione pubblicitaria | Verrà battuta venerdì 25 novembre dalle ore 16.00 l’asta live 12 di monete e medaglie della Numismatica Picena. Il catalogo online, comprendente ben 490 lotti, è disponibile sulla piattaforma DeaMoneta in cui, registrandosi, i collezionisti potranno anche sottoporre sia le loro offerte pre asta – già aperte – che quelle nel corso dell’incanto.
Per sfogliare il catalogo Pdf completo basta cliccare qui; per le offerte online e live è sufficiente collegarsi a DeaMoneta su questa pagina; per altre informazioni, invece, è possibile contattare la Numismatica Picena a info@numismaticapicena.it.
La prima moneta di questa nostra selezione non è propriamente di zecca “italiana” bensì appartenente alle officine monetarie di pertinenza di autorità italiane in altri territori. Al lotto 20, per Avignone, troviamo infatti: Innocenzo X (1644-1655), quadrupla 1645 armetta Lorenzo Corsi vicelegato (legato card. Camillo Francesco Maria Pamphilj). Della più esimia rarità. Superbo ritratto del pontefice e conservazione eccezionale, migliore di SPL base euro 30.000 (ex asta NAC 76/2013, 19).
Al lotto 22, invece, un conio di ostentazione del XVIII secolo: si tratta di dello zecchino 1769 per Belgioioso. Antonio Barbiano principe (1769-1779). Ravegnani Morosini 1. MIR 13. In slab NGC MS64PL. Molto raro e in stato di conservazione eccezionale, FDC, base euro 9000.
Risale al 1737 e fu coniato a Bologna da Clemente XII (1730-1740) lo zecchino (armetta Spinola) al lotto 26 (ex asta Varesi 69/2016, ANPB parte II, 998). Della più grande rarità e SPL, parte da 8000 euro di base. Anche le monete “piccole”, tuttavia, come sempre riservano sorprese nelle aste di Numismatica Picena: al lotto 40, infatti, per l’effimera zecca di Castro ecco un quattrino SPL a nome di Pier Luigi Farnese (1545-1547) con base di 50 euro.
Per Firenze, da considerare con attenzione alcuni bei fiorini in oro, vere e proprie monete simbolo del medioevo europeo, anche se per la sua freschezza ci colpisce una moneta d’argento granducale. Si tratta, al lotto 63, di un giulio di Ferdinando I de’ Medici (1587-1609), II periodo, granduca (1588-1609) il cui millesimo è apparentemente inedito. Buon BB, ha una base di 250 euro.
Altra rarità di eccellente livello al lotto 73 dove, per la zecca di Gubbio, Numismatica Picena propone, base 2000 euro, un grosso per Francesco Maria I della Rovere (1508-1516 e 1521-1538) con lievi ondulazioni del tondello, altrimenti SPL/qSPL.
Tra le emissioni per la longeva e ricercata zecca di Lucca, ecco invece al lotto 81 – emissioni del XIV-XV secolo – un magnifico grosso da 8 soldi (1388), molto raro e con bella patina di medagliere, proposto in conservazione qSPL alla base di 1500 euro. Passando quindi ai Gonzaga e alla zecca di Mantova, al lotto 101 troviamo, emesso sotto Carlo I Gonzaga-Nevers (1627-1637), un raro mezzo ducatone da 80 soldi in qSPL alla base di 500 euro.
La Milano del Rinascimento ci mostra tutta la sua bellezza con il lotto 107 dell’incanto Numismatica Picena del prossimo 25 novembre: si tratta di un gradevolissimo testone (qSPL) per Gian Galeazzo Maria Sforza e Ludovico Maria Sforza detto “il Moro” tutore (1481-1494), raro e offerto a partire da una base di 1200 euro. Per Napoli, dello stesso secolo, è invece il lotto 115: alla base di 4000 euro ecco infatti per Alfonso I d’Aragona (1442-1458) un sesquiducato SPL e raro, uno dei nominali in oro di punta del periodo.
Ricca la selezione di monete coniate, nei secoli, dalla zecca del capoluogo della Campania fino a giungere agli ultimi Borbone, rappresentati sia da monete in metallo prezioso che da esemplari in rame di elevata conservazione.
Proseguendo in ordine alfabetico per zecca, per Pesaro ecco una moneta “minore” ma dall’indubbio fascino per la bellezza del ritratto che vi compare: si tratta del soldo a nome di Giovanni Sforza (1483-1500 e 1503-1510), in conservazione SPL e alla base d’asta di 100 euro (lotto 178). La Roma senatoriale (1184-1439) è invece ben rappresentata, con le sue monete, ad esempio al lotto 188 con un grosso di Brancaleone d’Andalò (I e II senatoriato: 1252-1258), raro e con bella patina di medagliere, è SPL e ha base di vendita fissata a 600 euro.
Ed eccoci alla Roma dei pontefici con le sue magnifiche monete, una delle quali è offerta da Numismatica Picena al lotto 192: si tratta di un grosso per Sisto IV (1471-1484). Ex asta NAC 16/1999, 84, è molto raro ed è uno stupendo esemplare con ritratto di finissimo stile, conservato in SPL. I coni furono incisi dal grande artista del bulino Emiliano Orfini. Meno appariscente, ma raro e interessante, è poi fra le tante papali il lotto 199: Adriano VI (1522-1523), giulio in argento. Con delicata patina iridescente e conservato qSPL, anche per la brevità del pontificato di papa Florenz merita una base pari a 600 euro.
Bellissime piastre, testoni iconici e altre monete papali dei secoli XVI e XVII seguono nel catalogo dell’asta: merita menzione, ad esempio, il raro giulio con la bombarda al lotto 223 e a nome di papa Innocenzo XII (1691-1700), Millesimato 1694 anno IV ed ex asta Nomisma 36/2008, 1707, oltre che raro è in stato di conservazione eccezionale, FDC, tanto da meritare 1500 euro di base. Sono 3000 gli euro di partenza, invece, per l’altrettanto nota mezza piastra con l’angelo e Tobia al lotto 226 coniata per Clemente XI nell’anno VII di pontificato e offerta in qFDC (ex asta Numismatica Genevensis 6/2010, 720). La moneta è “copia in tondello” di un quadro di Pietro da Cortona.
Stesso papa e stesso anno di pontificato per un’altra moneta “pittorica”, il testone con san Giuseppe che tiene in braccio il bambino: al lotto 227, ex asta Numismatica Genevensis 6/2010, 724 in FDC e assolutamente eccezionale per freschezza questa moneta ha una base di 3500 euro. E chiudiamo la selezione delle monete papali con una decimale di assoluto rilievo, le 100 lire di Pio IX anno 1868-XXIII: al lotto 258 sono offerte in slab Numismatic Guaranty Company NGC MS65 e, coniate in soli 440 esemplari, meritano ampiamente i 10.000 euro della stima.
Passando alla lettera “S”, ecco le monete di Casa Savoia, Numismatica Picena offre ad esempio al lotto 280 della prossima asta una 80 lire per Genova coniata nel 1827 per Carlo Felice (1821-1831) in slab NGC AU58 con fondi lucenti, alla base di 1200 euro. Al lotto 295, invece, una piccola e preziosa rarità dei primi anni del Regno d’Italia, i 50 centesimi 1862 battuti a Torino (migliore di SPL e a 1500 euro di base).
Due monete icona del re numismatico, Vittorio Emanuele III, sono poi da segnalare: le 100 lire Aquila araldica 1903 (lotto 305, qFDC, 12.500 euro la base) e le 100 lire Aratrice con data 1912 (lotto 306, qFDC, 7500 euro di partenza). Si tratta di massimali di grande bellezza e difficili da trovare in questa conservazione, che sfiora la perfezione assoluta. Da visionare con attenzione anche tutte le altre monete del Regno in catalogo, scelte per conservazione o rarità.
Proseguendo ancora in ordine alfabetico, il catalogo Numismatica Picena vede monete di Urbino e coniazioni di Venezia, zecca sempre apprezzata dai collezionisti: per la Serenissima ecco, ad esempio, una serie di bei ducati di vari dogi e, al lotto 337, i 20 soldi di Nicolò Tron del 1472 che segnano la storia della monetazione italiana dal momento che rappresentano la prima lira coniata in assoluto (base 600 euro, conservazione qSPL). È di 7000 euro, invece, la base per l’osella da 4 zecchini di Francesco Loredan (1752-1762), anno III-1754 al lotto 342 (rarissima e in conservazione qSPL).
Segue in catalogo una significativa selezione di monete della zecca di Merano ricca di grossi tirolini e altri nominali; questa sezione, collocata fuori ordine alfabetico, rappresenta un importante collezione di monete di zecche del Nord est d’Italia in periodo medievale nella quale troviamo anche molte emissioni per l’officina di Gorizia, tutte da ammirare.
Chiudono il catalogo dell’asta Numismatica Picena n. 12 del 25 novembre 2022 alcune interessanti monete straniere in oro: da segnalare l’astuccio con quattro pezzi aurei fondo specchio del 1937, a nome del re d’Inghilterra Giorgio VI, comprendente le cinque, due, una e mezza sovrana (lotto 478, base 7500 euro).