È opera di Francesco R. Serio un dettagliato “onciario” che prende in esame le monete siciliane in oro al tipo del ritratto regio e della mitologica fenice
di Roberto Ganganelli | Sviluppa un tipo di monete particolari, le once d’oro siciliane con il loro doppio, coniate da Carlo III d’Asburgo, quindi da Carlo e Ferdinando III di Borbone nel periodo 1733-1814, un interessante e utile volume appena uscito per i tipi di D’Amico Editore e inserito nella collana di studi numismatici Il tornese.
Ne è autore Francesco R. Serio il quale, come dovrebbe essere naturale per tutti i numismatici, da “semplice collezionista” e “appassionato” si è trasformato in “esploratore” e studioso del settore di suo interesse raccogliendo non solo monete ma, al tempo stesso, spulciando studi, articoli, documenti per far luce su un ambito della monetazione meridionale italiana che, a dispetto delle poche pagine che once e doppie once siciliane occupano nei cataloghi prezziari, era meritevole di ben altri approfondimenti.
Dopo una breve introduzione sull’origine, l’evoluzione e il valore dell’oncia aurea siciliana, Serio approfondisce la prima versione dell’oncia di Carlo di Borbone e l’oncia cosiddetta “dell’incoronazione” e, intercalando nuove considerazioni e approfondimenti con studi “storici” come quelli di Giovanni Bovi, passa ad analizzare la doppia oncia d’oro del 1814, le origini di elementi simbolici come la corona radiata e il triscele e altre caratteristiche stilistiche di questi nominali, senza dimenticare un doversoso “amarcord” della famosa Collezione Filippo Patti – passata in asta NAC nel 2000 – che comprendeva moltissi e rari esemplari di once e doppie once palermitane.
Quello che l’autore ha ribattezzato “onciario” vero e proprio si divide in due parti: tavole sinottiche e schede e, dalle prime, si ricava un colpo d’occhio rapido e dettagliato su anni di emissione, caratteristiche e varianti di questi tipi monetali con riferimenti alla bibliografia esistente. Nella seconda, invece, la che occupa quasi metà del volume, ogni variante di oncia e doppia oncia – Serio ne distingue complessivamente ben 102 – viene riprodotta non solo nel tipo ma anche negli esemplari passati in asta, con basi e realizzi, e corredata immagini a colori e da una serie di note di approfondimento.
Numerosi gli inediti, che fanno di questo volume a colori di 178 pagine (ISBN 978-88-99821-94-4) commercializzato al prezzo di copertina di 65 euro un interessante, anzi insostituibile riferimento per quel talvolta misconosciuto, ma affascinante mondo delle monete palermitane in oro coniate fra XVIII e XIX secolo al tipo della fenice.