Una interessante news dalla Svizzera, pubblicata in questi ultimi giorni dal portale SwissInfo.ch, che riguarda 1500 chili di oro scomparso nel nulla che ha fatto scattare una delle inchieste più complesse mai affrontate dalla Procura di Lugano.
Una tonnellata e mezzo d’oro, valore di circa 84 milioni di franchi, si sarebbe dovuta trovare infatti da una raffineria di Rancate. Ma, con l’oro scomparso, sono svaniti i risparmi di circa 800 clienti in Svizzera, Austria e Germania. Una truffa che coinvolgerebbe una rete di “ganci” che offriva investimenti con interessi annui minimi del 5% e allettanti, ulteriori guadagni legati all’andamento della quotazione del metallo prezioso.
Molti i clienti che, per essere convinti a investire, hanno anche visitato la Swiss Gold Refinery di Rancate che, tuttavia, non sarebbe mai diventata operativa né avrebbe mai ospitato il presunto oro proveniente dall’Africa e destinato ai risparmiatori. La macchina si inceppa nel 2023 quando alcuni clienti richiedono che il loro oro venga venduto. A quel punto, i 1500 chili di oro scomparso dovrebbero trovarsi o essere arrivati in una raffineria italiana situata a Lecce (sotto sequestro dal 2022, peraltro). La Swiss Gold Treuhand nel frattempo è fallita con un buco da 80 milioni.
Indagati per la truffa dei 1500 chili di oro scomparso, per ora, un ex console della Repubblica Centrafricana, un italiano residente a Davesco pregiudicato per truffa, e il presidente del CDA di Swiss Gold Treuhand e un residente a Melide, ex console onorario elvetico in Calabria. Il primo sarebbe già in carcere in Lombardia per una truffa legata a diamanti. Entra così in gioco SGB Vault, nuova società disposta a onorare gli impegni di Swiss Gold Treuhand. Il Tribunale fallimentare di Zugo non ha tuttavia ritenuto credibile la proposta e in settembre la Procura di Lugano ha arrestato i vertici di SGB Vault indagando sette persone.
Per approfondire la clamorosa notizia dell’oro scomparso e scoprirne gli ultimi sviluppi, potete leggere un ampio reportage nel portale della RSI Radiotelevisione Svizzera Italiana cliccando qui.