Tra le tante emissioni previste per il 2021 brilla per assenza una moneta dedicata ai tre quarti di secolo dalla proclamazione della Repubblica Italiana
di Roberto Ganganelli | Il 2 giugno del 1946 nasceva la Repubblica Italiana; oggi non ci sarà, come lo scorso anno, la tradizionale parata lungo i Fori Imperiali ma le Frecce Tricolori sorvoleranno Roma, in un ideale abbraccio a tutta la nazione. Ieri, invece, il presidente Mattarella ha ospitato al Quirinale il corpo diplomatico, per un concerto dell’Orchestra Nazionale del conservatorio di Santa Cecilia e stamani si recherà invece, con le alte cariche dello Stato, all’Altare della Patria per deporre una corona e un momento di raccoglimento di fronte al monumento per il Milite Ignoto.
Questo 75° anniversario della Repubblica Italiana, tuttavia, sarà ricordato dai numismatici per la mancanza di una moneta dedicata alla ricorrenza, che invece sarebbe stata quanto meno opportuna. Da sempre, le monete scandiscono la storia di ogni nazione e ne celebrano i passaggi epocali, ma si è scelto quest’anno di dare alle nuove emissioni, come mai prima, un taglio commerciale a discapito di quelle tematiche istituzionali che, invece, non dovrebbero mai esser perse di vista.
Ben vengano la crema spalmabile e la tigre luminescente in tondello, se questo serve ad avvicinare alla numismatica le nuove generazioni; ben vengano, ovviamente, Dante e Caravaggio e tanto di cappello per l’omaggio al maestro Ennio Morricone, senza contare le 2 euro dedicate ai 150 anni di Roma capitale e al personale sanitario, che tanto ha dato al paese in questo ultimo anno e mezzo segnato dalla pandemia.
Tuttavia, almeno una moneta commemorativa per ricordare i tre quarti di secolo dell’Italia democratica e i suoi valori fondanti andava prevista, come avvenuto altre volte in passato. E non sarebbe stata certo una “ripetizione”, ne siamo sicuri, visto il talento e la creatività degli artisti della nostra Zecca.
In ogni caso “auguri, Italia”, in questo 2 giugno che – complice anche la possibilità, da ieri, di sorseggiare di nuovo un caffè al bancone del bar – ci piace pensare come festa di rinascita e di riscoperta dei nostri comuni valori, occasione di riflessione sul futuro e sulle scelte da compiere come comunità nazionale, oltre che come giorno del ritorno alla normalità e di rinnovata speranza per un domani migliore.