Un ricordo di Corrado Patroni, scultore e medaglista | Figlio d’arte, esponente di una “dinastia creativa” ancora attiva con suo figlio, il maestro Vincenzo Dino
a cura della redazione | Nasceva a Salerno il 26 giugno 1920 il maestro Corrado Patroni e, nella città natale, scompariva prematuramente a 59 anni il 3 agosto del 1979.
Noto scultore, famoso anche per i grandi medaglioni in fusione e tante medaglie eseguite, l’artista salernitano Corrado Patroni fu autore di statue – come quella eseguita per Giovanni Nicotera e collocata nella Villa Comunale di Salerno – e di monumenti, nonché di medaglioni in marmo e in bronzo.
Corrado era del resto figlio d’arte; infatti, suo padre Diomede Patroni era stato uno dei maggiori scultori italiani del Novecento. Opere di Corrado Patroni, oltre che in luoghi pubblici in Salerno e nella sua provincia, tutt’oggi dimorano in raccolte sia in Italia che all’estero, perfino negli Stati Uniti d’America.
Anche nel campo della medaglistica d’arte, Corrado Patroni si distinse lasciando un nome prestigioso ed insegnando l’arte del “picciol tondo” al figlio primogenito Vincenzo Dino Patroni il quale, seguendo le orme paterne e quelle dei suoi antenati, rappresenta oggi nel campo della medaglistica d’arte italiana il quarto esponente di una dinastia di artisti campani che a cavallo di ben tre secoli, dall’Ottocento al Duemila, hanno dato lustro alla loro terra d’origine e all’Italia. Potremmo ben dire, in un certo senso, i “Giampaoli del Meridione”.
Per ricordare Corrado Patroni vi mostriamo la bella medaglia dedicata ad Antonio Genovesi, uno dei suoi capolavori. L’eccellente modello in bronzo che effigia il grande personaggio del XVIII secolo venne fatta coniare in pochi esemplari in bronzo e ancor meno in argento, con diametro mm 50, dallo stabilimento Lorioli a Cernusco sul Naviglio nel 1954 per conto della Camera di Commercio, in occasione del bicentenario dell’Istituzione della Cattedra di Economia, la prima nel mondo, presso l’ateneo napoletano.