Il fascino femminile e un inconfondibile gusto Art Nouveau: così Alphonse Mucha firmò bellissimi biglietti per la sua nazione sorta nel 1918
di Antonio Castellani | Era l’inizio del 1895 e, dopo una lunga gavetta, si affermava di fronte al grande pubblico un illustratore che avrebbe fatto la storia dell’arte e avrebbe firmato con il suo stile inconfondibile alcune delle prime banconote della Cecoslovacchia.
L’illustre artista era Alphonse Mucha, nato a Ivančice il 24 luglio del 1860, e l’occasione gli venne data dalla preparazione del poster per l’opera Gismonda, commissionatogli in fretta e furia dalla vedette dell’Opera di Parigi Sarah Bernhardt a cavallo tra Natale 1894 e il capodanno del 1895.
Da quel momento la vita di Mucha cambiò radicalmente e divenne uno dei più importanti esponenti dell’Art Nouveau. La consacrazione definitiva sarebbe avvenuta durante l’Esposizione universale di Parigi del 1900: il suo modo di raffigurare bellissime donne con abiti neoclassici, poeticamente attorniate da motivi floreali, avrebbe da allora fatto scuola finendo per essere imitato in ogni campo.
Tuttavia, Mucha non divenne famoso solo per le sue opere che si prestavano molto a fini pubblicitari e che rappresentavano lo stile di un’epoca. L’artista aveva molto a cuore le sorti della nuova Repubblica Cecoslovacca che nacque subito dopo la Grande guerra (a testimoniare il suo attaccamento alla causa slava, già nel 1910 aveva iniziato a lavorare intorno ai grandi dipinti della cosiddetta Epopea slava).
Per la Repubblica Cecoslovacca, in appena un giorno, disegnò i francobolli che rappresentavano il Castello di Praga. E soprattutto, cosa che pochi sanno, fu anche l’autore della prima serie di banconote del paese. Senza contare che disegnò anche lo stemma nazionale e molti altri elementi che dettero lustro all’identità cecoslovacca in quel cruciale periodo storico.
Tra le banconote più belle uscite – in parte o del tutto – dalla mano di Mucha in perfetto stile Art Nouveau, segnaliamo le 10 corone, datate 15 aprile 1919, che riportano sul fronte dei soldati hussiti, precursori del movimento protestante di Lutero, e sul retro il ritratto di una giovane ispirato alle fattezze della giovane figlia Jaroslava. È Rudlof Rössler a disegnare il fronte mentre l’artista Alois Mudruňka è l’autore dei capi degli hussiti e Mucha disegna il retro del biglietto con i due sorridenti ritratti speculari della giovane Jaroslava.
La figlia – uno dei soggetti preferiti di Mucha – appare anche sul biglietto da 20 corone emesso dal 15 aprile 1919 e altrettanto interessante è il biglietto da 50 corone, datato invece, in prima emissione, 1° ottobre 1929 che mostra sul fronte Slavia, con sua figlia sempre come modello ormai divenuta una giovanetta, e sul retro un operaio ed una contadina, simboli del popolo cecoslovacco e della sua operosità.
Interessante notare come i due profili della figlia collocati nei tondi, al fronte sulla sinistra e al retro sulla destra, l’uno finemente sfumato in chiaroscuro e l’altro appena tratteggiato, costituiscano anche degli elementi di registro per la stampa del biglietto.
Sulla banconota da 100 corone, datata 1° ottobre 1920, appare invece Josephine Crane Bradley, figlia di Charles Richard Crane, un ricco mecenate della causa nazionalista slava, nella parte di Slavia. Sul retro campeggia invece un panorama di Praga insieme a due donne con vestiti caratteristici. Il retro è opera dell’artista Robert Savage e queste banconote vengono stampate negli USA dalla American Bank Note Company.
Anche il primo “alto valore” delle corone cecoslovacche post Prima guerra mondiale, la banconota da 500 emessa a partire dal 15 aprile 1919, è opera del grande Mucha che dà il meglio di sé in un’allegoria compositiva con Slavia – personificazione dei territori dell’Est Europa abitati dai popoli slavi – avente i tratti della figlia, uccelli e frutta e, al retro, un arco con vista sul Castello di Praga, simbolo architettonico della capitale.
E mentre un padre, guerriero, con il pugnale alla cintola indica al figlioletto di spalle il maniero, la giovane madre si sporge sorridente verso colui che maneggia la banconota, reggendo un fuso: un vero colpo di genio che solo un artista come Mucha poteva ideare.
Purtroppo, Mucha pagò di persona il proprio impegno politico a favore della causa repubblicana in quanto nel 1939, non appena la Cecoslovacchia venne invasa dai nazisti, la Gestapo andò subito a fargli visita e lo fece rinchiudere in prigione dove contrasse una grave polmonite, che, sebbene rilasciato, il 14 luglio lo avrebbe condotto alla morte.
La banconota da 500 corone firmata da Alphonse Mucha è probabilmente il biglietto di banca più bello e originale uscito dalla matita del grande artista cecoslovacco Alphonse MuchaQuello che ci lasciò Alhopnse Mucha – l’ultima emissione di biglietti con sue opere risale al 1931 – è ancora di fronte ai nostri occhi di collezionisti e di amanti del bello: un’eleganza naturale e una leggerezza nel tratto che contribuirono ad influenzare profondamente l’iconografia delle banconote – mitteleuropee e non solo – per diversi decenni, sotto il segno del fascino femminile e dell’eleganza.