È opera dell’artista Gabriella Titotto e raffigura capolavori del “nuovo Fidia” la 50 euro proof emessa dalla Zecca Vaticana in ben mille esemplari

 

di Chiara Pasqui | Anche la Zecca Vaticana celebra il 200° anniversario dalla morte di Antonio Canova dedicandogli una moneta in oro da 50 euro che è stata emessa il 10 dicembre.

Nato nel 1757 a Possagno (morirà a Venezia nel 1822), nel Trevigiano, da Pietro Canova e dalla crespanese Angela Zardo, membro di una famiglia benestante di scalpellini, per un certo tempo anche proprietari di cave, Canova è ritenuto il più importante sculture neoclassico del XVIII e XIX secolo.

Il "perseo Trionfante" e l'autoritratto di Antonio Canova sulla moneta commemorativa da 50 euro in oro proof emessa il 10 dicembre in mille esemplari
Il “perseo Trionfante” e l’autoritratto di Antonio Canova sulla moneta commemorativa da 50 euro in oro proof emessa il 10 dicembre in mille esemplari

Nelle sue creazioni Canova esprime la perfezione, la bellezza e la purezza dell’arte antica, con un’attenzione tutta nuova nel rendere più espressivi eumani i volti e gli atteggiamenti del corpo, assenti nelle statue della mitologia greco romana, a cui egli si ispirava.

Tondo in marmo con ritratto di Antonio Canova
Tondo in marmo con ritratto di Antonio Canova

Un nonno lungimirante e un talento precoce

Intuendo le inclinazioni e il talento artistico del piccolo Tonìn, il nonno paterno Pasino lo mise a  scolpire la pietra nel cantiere di villa Falier, dove attendeva ad alcuni lavori.

Segnalandosi tra i più solerti nell’apprendere l’arte lapicida, Canova qui si meritò la benevolenza di Giovanni Falier che, acceso dall’entusiasmo, lo sottrasse al nonno e si prese cura della sua formazione, allocandolo presso la bottega di Giuseppe Bernardi, nella vicina Pagnano d’Asolo.

Fu durante il soggiorno campano, avvenuto tra il 22 gennaio e il 28 febbraio 1780, che Canova a Napoli, ospite di Contarina Barbarigo, oltre a visitare la Collezione Farnese, visitò la Cappella di Sansevero e rimase estasiato dal virtuosismo del Cristo velato.

Il monumento a Clemente XIV “lancia” l’ascesa di Canova

Nel 1783 Canova ricevette la commissione del monumento funerario a Clemente XIV, da porre nella Basilica dei Santi Apostoli. Complice la delusione amorosa con la Volpato, Canova si dedicò con piena e totale dedizione di sé all’esecuzione del sepolcro, che completò nell’aprile del 1787 nel nuovo studio a via San Giacomo, dove si era trasferito terminata la pensione della Serenissima.

Il monumento funebre a papa Clemente XIV Ganganelli (1769-1774) pagato a Canova ben 10.000 scudi
Il monumento funebre a papa Clemente XIV Ganganelli (1769-1774) pagato a Canova ben 10.000 scudi

L’opera, oltre a fruttargli diecimila scudi, lo consacrò massimo scultore del suo secolo: erano ormai chiare a tutti le potenzialità del Canova, che in quegli anni godette di un prestigio pari a quello del Bernini o di Michelangelo.

Intanto, per cercare riposo dalle fatiche di scultore, soggiornò a Napoli, dove il colonnello inglese John Campbell gli commissionò un gruppo di marmo raffigurante Amore e Psiche.

Marmi “in serie” di perfezione assoluta”

Antonio Canova fu il primo a realizzare dei marmi “in serie” partendo da un modello in gesso realizzato a grandezza naturale.

Dal bozzetto su carta, passando per un modellino in creta, si arrivava, infine, alla scultura in gesso, sulla quale venivano inseriti dei chiodini detti “repere”. Questi punti di riferimento, utilizzando appositi strumenti, consentivano di replicare più esemplari dallo stesso modello. Fu questa la grande innovazione della bottega del Maestro, quello che da tutti verrà riconosciuto come “il metodo Canova”.

Gli angeli del "Cenotafio degli Stuart" affiancano lo stemma di papa Francesco sul dritto dei 50 euro modellati da Gabriella Titotto per la Zecca Vaticana
Gli angeli del “Cenotafio degli Stuart” affiancano lo stemma di papa Francesco sul dritto dei 50 euro modellati da Gabriella Titotto per la Zecca Vaticana

I 50 euro vaticani: caratteristiche e dati tecnici

La moneta da 50 euro dedicata al grande scultore presenta, sul dritto, ai lati dello stemma papale, due angeli che il Canova scolpì per il Cenotafio degli Stuart, il brocardo latino MISERANDO ATQUE ELIGENDO sotto lo stemma e, più in basso, FRANCISCVS PP. AN. X S.P. – MMXXII, oltre all’indicazione dell’artista che ha realizzato il modello, GABRIELLA TITOTTO.

Il "Perseo trionfante" dei Musei Vaticani da cui è stato tratto il soggetto della moneta da 50 euro
Il “Perseo trionfante” dei Musei Vaticani da cui è stato tratto il soggetto della moneta da 50 euro

Sul rovescio è rappresentato il Perseo trionfante, scolpito da Canova alla fine del 1800, collocato nei Musei Vaticani per volere di papa Pio VII.

Dall’alto, la scritta EURO CINQUANTA fa da cupola al volto dello scultore, raffigurato sulla destra di profilo (ripreso dall’autoritratto in marmo scolpito nel 1812 e situato accanto al suo monumento funebre a Possagno) sostenuto da foglie di alloro, simbolo di gloria, accompagnate da un drappo con l’iscrizione 1822 – ANTONIO CANOVA – 2022.

La moneta da 50 euro vaticana per Canova è in finitura proof, diametro mm 28 per g 15 di oro 917 ed è stata coniata da IPZS in 1000 esemplari commercializzati alla fonte a 997 euro. Per tutte le altre monete dedicate ad Antonio Canova e per altri contenuti di numismatica e medaglistica aventi per soggetto il grande artista clicca qui.