Il World Gold Council, associazione globale che riunisce dal 1987 le principali aziende minerarie aurifere, ha diramato il report sul mercato dell’oro 2024 relativo al primo semestre. “L’oro – si legge nell’introduzione al documento – ha registrato performance straordinariamente buone nel 2024, crescendo del 12% su base annua e superando la maggior parte degli asset.
Gli acquisti delle banche centrali trainano il mercato
Finora l’oro ha beneficiato di continui acquisti da parte delle banche centrali, dei flussi di investimenti asiatici, della resilienza della domanda dei consumatori e del costante ritmo di incertezza geopolitica. Guardando al futuro, la domanda chiave nella mente degli investitori è se lo slancio del mercato del bullion potrà continuare o meno”.
A proposito del mercato dell’oro 2024, relativamente ai primi sei mesi visti come seguito naturale del 2023, si legge che “Con poche eccezioni, l’economia globale mostra indicatori di crescita vacillanti, desiderosi di tagli dei tassi, in un contesto di inflazione più bassa ma ancora marcata. E le prospettive del mercato non sono troppo dissimili. La nostra analisi suggerisce che il prezzo dell’oro oggi riflette ampiamente le aspettative di consenso per la seconda metà dell’anno”.
Per mantenere forte la richiesta di oro, afferma il WGC, “il catalizzatore potrebbe provenire dal calo dei tassi d’interesse nei mercati sviluppati, che attirano flussi di investimenti occidentali, nonché dal continuo sostegno da parte degli investitori globali che cercano di coprire i rischi in forte espansione in un mercato azionario compiacente e persistenti tensioni geopolitiche”.
La Banca di Russia, anche grazie alle riserve auree, è riuscita a stabilizzare il rublo nonostante le sanzioni internazionali legate all’invasione dell’Ucraina
In dodici mesi, quotazione dell’oro in euro +15,9%
Il primo semestre del mercato dell’oro 2024 ha visto un prezzo finale di 2331 dollari per oncia e un prezzo medio sui sei mesi pari a 2203 dollari per oncia; in euro, il prezzo di fine semestre si è attestato a 2176 euro l’oncia e quello medio del periodo a 2038. Su un orizzonte temporale di un anno, dal 30 giugno 2023 al 30 giugno 2024, la performance dell’oro in dollari è pari a un +12,1%; ancora migliore quella in euro, che si attesta ad un robusto +15,9%.
Il World Gold Gouncil, inoltre, nei suoi studi sul mercato dell’oro 2024 ha rilasciato anche i dati delle riserve auree globali detenute da banche centrali e istituti di emissione, ma relative al primo trimestre. L’Europa occidentale vede allocate complessivamente 11.774,20 tonnellate di metalli prezioso, con l’Italia stabile a 2451,84 tonnellate.
Russia e Cina, nuovi attori globali nelle riserve auree
L’Europa centro orientale, invece, può contare su 3705,89 tonnellate con la Russia in pole position, a quota 2332,74 tonnellate d’oro, frutto di una campagna acquisti che dura ormai da anni e che sta contribuendo a mantenere il rublo lontano da quel “collasso” che si è tentato di ottenere con le sanzioni legate al conflitto con l’Ucraina.
Fort Knox, nel Kentucky, la “leggendaria” sede delle riserve auree USA e di parte di quelle di tanti paesi del mondo che dislocano in varie sedi i loro lingotti
Gli Stati Uniti mantengono la prima posizione planetaria in termini di riserve con ben 8133,46 tonnellate. La Cina dichiara invece 2262,45 tonnellate di metallo prezioso, anche se molti analisti ritengono che Pechino – nei caveau di grandi gruppi bancari controllati più o meno dallo stato – possa disporre di altre centinaia, se non di qualche migliaio di tonnellate d’oro di riserva.
Chi compra, chi vende: i dati del primo trimestre
Il mercato dell’oro 2024 viene infine analizzato dal punto di vista degli “acquisti” delle banche centrali: tra gennaio e marzo il paese più attivo è risultato la Turchia, che ha incamerato 30,12 tonnellate in lingotti, seguita proprio dalla Cina con 27,06 tonnellate di acquisizioni dichiarate e dall’India con un +18,51 tonnellate.
Per contro, dati di vendita alla mano, l’Uzbekistan ha ceduto 13,69 tonnellate d’oro (si pensa, proprio alla Russia di Putin) e la Thailandia 9,64 tonnellate. Curiosamente, anche la Germania ha alleggerito le proprie riserve, sebbene di “appena” 300 chilogrammi d’oro.