Recentemente De Baecque, casa d’aste con sede a Marsiglia, ha messo in vendita (nell’asta del 20 marzo 2025, al lotto 332) un aureo di Diocleziano di grande rarità e bellezza, del quale ci piace scrivere non tanto per il realizzo di ben 65.000 euro a fronte di una base d’asta di 12.000 e di una stima di 15.000, ma soprattutto per il fatto che la moneta è tornata in Italia grazie ad un collezionista di alto livello, autentico cultore di numismatica, che ringraziamo per la segnalazione e per averci concesso la pubblicazione dell’esemplare.

Di origine dalmata, nato nel 244, Diocleziano governò dal 20 novembre 284 al 1º maggio 305 con il nome imperiale di Cesare Gaio Aurelio Valerio Diocleziano Augusto Iovio

Si tratta, come detto, di un aureo di Diocleziano (284-305) per la zecca di Siscia (mm 21,11, g 5,16) del tipo Calicò n. 4546 (RIC V.II, n. 250) databile al periodo 286-289: al dritto IMP C DIOCLETIANVS P F AVG, busto laureato e ammantato di Diocleziano a sinistra, con scettro terminante in un’aquila nella mano destra; al rovescio MARTI PROPVG | NATORI attorno a Marte che avanza a destra, in tenuta militare, con lancia nella mano destra e scudo sul braccio sinistro.

Prestigioso il pedigree della rarissima moneta, apparsa per la prima volta in catalogo Brueder Egger a Vienna (Austria) nell’asta 39 del 15 gennaio 1912 al lotto n. 1358; in seguito passata da Jameson Collection a Chicago (Stati Uniti), R. Jameson Collection, vendita n. 2 del 1° gennaio 1913 al lotto n. 362; infine esitata da Bank Leu AG a Zurigo (Svizzera) nella vendita dell’8 maggio 1979, lotto n. 472.

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Raggiunge la perfezione questo aureo di Diocleziano venduto in asta a Marsiglia per 65.000 euro: da notare la toga, la corona d’alloro, lo scettro sormontato dall’aquila imperiale

Impreziosito da una magnifica, tenue patina che lascia trasparire ancora la lucentezza originale, questo aureo di Diocleziano può essere senza dubbio definito “fior di conio” e rappresenta un esempio di quale immagine volesse dare di sé l’imperatore.

Diocleziano fu uno statista lungimirante e di rara abilità; dopo aver raggiunto il potere indiscusso nel 285, elaborò le linee di un progetto dettagliato per una “rinascita” di Roma e, riconoscendo che il compito di governare l’Impero era diventato troppo gravoso per un uomo solo, divise il potere con tre colleghi militari ideando la formula della “Tetrarchia”, da rinnovarsi ogni vent’anni.

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Marte in vesti di guerriero, con lancia e scudo, sul rovescio della moneta: il suo ruolo di “difensore” indicato in legenda va inteso anche nei confronti delle antiche tradizioni romane

L’accordo funzionò anche meglio del previsto, al punto che alle soglie del IV secolo le rivolte e le guerre civili che avevano quasi disgregato l’Impero romano negli ultimi decenni erano pressoché sedate, consentendo all’economia romana di riprendersi.

Questo spettacolare aureo di Diocleziano raffigura l’imperatore nelle vesti tradizionali di un console; nonostante le sue riforme, è infatti importante ricordare che il suo programma politico non intendeva creare una specie di “nuovo ordine mondiale”, ma piuttosto di ripristinare le antiche istituzioni romane, compresi i titoli mutuati dalla Repubblica, le cui forme egli osservava rigorosamente.

L’editto di Diocleziano del 301 fu uno dei provvedimenti con cui l’imperatore tentò di regolamentare l’economia : era diviso in 32 sezioni e poneva un limite sui prezzi per tutti i prodotti 

Sul rovescio Marte propugnatore rappresenta dunque la declinazione del dio più adatta a completare il messaggio di propaganda: Marte appare spesso, infatti, sulla monetazione imperiale con titoli come Marti conservatori (protettore), Marti patri (padre), Mars ultor (vendicatore), Marti pacifero (portatore di pace) e Mars victor (vincitore).

Marti propugnatori, ossia il Marte difensore, sta qui a indicare come alla divinità venisse associato il compito di proteggere non soltanto Diocleziano, bensì tutto l’Impero e lo spirito più antico e tradizionale della civiltà romana, quella che Diocleziano stesso intendeva incarnare e ripristinare.

Se vuoi saperne di più sull’editto promulgato da Diocleziano nel 301 e sulle monete di questo imperatore ti basta cliccare qui.