stockholms bancoDopo la metà del XVII secolo lo Stockholms Banco fu il primo istituto a emettere banconote vere e proprie, rivoluzionando la circolazione monetaria

 

di Cesare Brignole | Alcuni storici fanno risalire l’origine delle banconote alle “fedi di deposito” dei banchi pubblici di Napoli; di esse il più antico esemplare giunto fino a noi risale al 1564. Si trattava di attestazioni di credito rilasciate dai cassieri allo scopo di certificare in sede giudiziaria l’avvenuto versamento.

In seguito furono affiancate dalle “fedi di credito” che i depositanti, nominativamente indicati nel certificato, potevano presentare per il prelievo di moneta metallica. Essi erano anche autorizzati a trasferirle ad terzi con una girata nominativa (leggi qui un approfondimento).

Simili sono i “biglietti di cartulario” rilasciati dalla Casa di San Giorgio di Genova. Si suppone che risalgano al XVI secolo, è certo però che dall’apertura del “banco di moneta corrente”, nel 1675, per questi documenti, in precedenza completamente manoscritti, furono usati moduli prestampati completati a mano. Anche in questo caso si trattava di titoli nominativi, trasferibili con girata e pagabili a vista in moneta metallica.

Il fronte della prima banconota d'Europa in senso moderno, emessa dallo Stockholms Banco in Svezia nel 1666
Il fronte della prima banconota d’Europa in senso moderno, emessa dallo Stockholms Banco in Svezia nel 1666

Famosi in tutta l’Europa settentrionale erano i biglietti della Amsterdamsche Wisselbank (Banca dei cambi di Amsterdam), che cominciò ad operare, sotto il controllo del Comune, nel 1609, quando la città era diventata uno dei principali il centri finanziari e commerciali.

Il retro del biglietto dello Stockholms Banco risalente al 1666 con i classici bolli di convalida e il numero di serie
Il retro del biglietto dello Stockholms Banco risalente al 1666 con i classici bolli di convalida e il numero di serie

L’istituto, per il quale fu preso a modello il Banco veneziano della Piazza di un Rialto (costituito nel 1587), accettava depositi in monete o lingotti di metalli preziosi e il depositante poteva trasferire il suo credito ad altri mediante ordini di pagamento. E’ molto probabile che ad essi si debba far risalire l’esperienza svedese che illustreremo dato che la Svezia nel Seicento costituì uno dei principali sbocchi degli investimenti olandesi.

Le fedi di credito e i biglietti di cartulario non sono però le prime banconote. Non erano trasferibili con una semplice consegna, non è erano pagabili al portatore e non erano emessi in tagli fissi ma per l’ammontare depositato. Si tratta quindi di precursori degli odierni assegni circolari. Gli ordini di pagamento olandesi sono invece antichi esempi di assegni bancari.

Le prime vere e proprie banconote europee furono emesse dal 1661 al 1664 da una banca privata svedese, lo Stockholms Banco (Banca di Stoccolma) fondato nel 1656 da Hans Wittmacher, originario della Livonia, che, dopo essere entrato a far parte della nobiltà svedese, assunse il nome di John Palmstruch.

Il banco si trovò ad operare in un sistema monetario rudimentale costituito da monete d’argento (i thaler) e di rame (tra cui le grandi kopparplåt), metallo di cui il paese era il principale produttore d’Europa. Di fatto. solo quest’ultime circolavano perché tra la fine del ‘500 e il secolo successivo furono coniate in quantità enormi per finanziare spese belliche.

Una stampa acquerellata che mostra la sede di Stoccolma della Sweriges Rikes Standers Bank, quella che sarebbe diventata la prima banca centrale moderna della storia
Una stampa acquerellata che mostra la sede di Stoccolma della Sweriges Rikes Standers Bank, quella che sarebbe diventata la prima banca centrale moderna della storia

Come sempre avviene in questi casi, l’eccessiva emissione rame di provocò la sua progressiva svalutazione rispetto alla corona, il numerario d’argento con cui si esprimevano i prezzi e il valore delle specie di metallo nobile. Per conseguenza il peso delle monete di rame continuò ad aumentare. Nel 1644 quella da due talleri raggiungeva i quattro chili e quella del dieci quasi i venti chili per cui non erano più idonee alla circolazione (leggi qui un approfondimento).

Nel 1661 il governo conferì per trent’anni allo Stockholms Banco il monopolio dell’emissione di biglietti, proprio per introdurre un comodo sostituto della moneta di rame e anche per finanziare le spese pubbliche. Questi certificati venivano rilasciati ai depositanti di monete di rame, erano redatti su moduli prestampati, completati in forma manoscritta con i numeri di serie, le date e le firme dei procuratori del banco. Venivano trasferiti tramite girata, il taglio era variabile ed erano pagabili a vista. Siamo quindi in presenza non di banconote ma di mezzi di pagamento simili a quelli italiani e olandesi che abbiamo citato.

Il fronte del biglietto "celebrativo" da 10 corone svedesi stampato nel 1968 per celebrare i tre secoli dell'istituto di emissione
Il fronte del biglietto “celebrativo” da 10 corone svedesi stampato nel 1968 per celebrare i tre secoli dell’istituto di emissione

Nel 1663 l’aumento del prezzo del rame provocò la corsa alla conversione. Il banco si trovò in difficoltà e cercò di salvarsi emettendo certificati privi di copertura metallica. I nuovi biglietti emessi in questa occasione erano di un taglio fisso, trasferibili senza girata e pagabili a vista al portatore. Sono queste le prime vere banconote emesse in Europa. La loro circolazione fu però effimera poiché furono ritirate nel 1664 a seguito del fallimento dello Stockholms Banco.

Nel 1668 il Parlamento svedese fondò una banca statale di deposito chiamata Sweriges Rikes Standers Bank (Banca degli Ordini del Regno) che nel 1676 riprese l’emissione di banconote, che furono le prime emesse in Europa da una banca di Stato, anche se la loro circolazione rimase abbastanza limitata.

Al retro della banconota svedese del 1968 la sede dell'istituto di emissione, cuore della finanza del paese scandinavo
Al retro della banconota svedese del 1968 la sede dell’istituto di emissione, cuore della finanza del paese scandinavo

L’introduzione definitiva dell’uso dei biglietti di banca nella vita economica risale a una trentina di anni dopo, quando furono fondate la Banca d’Inghilterra e quella di Scozia. Nel 1867 la Sweriges Rikes Standers Bank fu trasformata nella Sveriges Riksbank (Banca nazionale svedese) che svolge ancor oggi le funzioni di istituto di emissione. Si più quindi considerare la più antica banca centrale del mondo.

La Banca nazionale svedese ha emesso nel 1968 una biglietto da 10 corone commemorativo dei trecento anni della sua fondazione. Al dritto compaiono una figura femminile, simboleggiante la Svezia che regge lo scudo con lo stemma del regno e poggia su un leone e cornucopia, che compare sugli antichi biglietti. Sullo sfondo il sigillo della banca. Al rovescio è riprodotta l’antica sede dell’istituto: un modo per ricordare anche lo Stockholms Banco e quell’origine tutta svedese della cartamoneta moderna in Europa.

stockholms banco