Una vasta selezione di monete greche e romane, rarissime tessere in piombo per Antinoo, le gonzaghesche della collezione di Giovanni Maria Staffieri nella Web Auction 2 di Astarte in programma live il 9 dicembre
informazione pubblicitaria | La ditta elvetica Astarte SA, dopo l’incanto del 31 luglio 2023, torna a proporre una nuova asta di monete e medaglie: la vendita Astarte Web Auction 1, infatti, sarà battuta live sulla piattaforma Biddr.com sabato 9 dicembre luglio alle ore 16.00. Il catalogo di 482 lotti è già online (clicca qui, registrati e invia le tue offerte) mentre per la visione diretta dei lotti è necessario prenotare appuntamento presso gli uffici di Astarte SA a Lugano, Via Cantonale 1-A. Per informazioni è possibile inviare una mail all’indirizzo info@astartesa.com.
Il catalogo Astarte Web Auction 2 comprende un nucleo significativo di monete antiche – soprattutto greche e romane – oltre ad alcuni interessanti esemplari di monete e medaglie italiane e mondiali. Da segnalare la collezione Staffieri di numi plumbei antinoënsi di cui parleremo in seguito e, sempre formata da Giovanni Maria Staffieri, eminente collezionista e studioso elvetico, di monete e medaglie di Mantova e dei Gonzaga e di Mantova.
Inviatandovi a visionare il catalogo completo della Astarte Web Auction 2 (qui disponibile anche in Pdf) passiamo ora a mostrarvi alcuni degli esemplari più interessanti, ricordandovi che le offerte pre asta sono già aperte e che per informazioni potete scriverci all’indirizzo info@astartesa.com.
Astarte Web Auction 2: uno sguardo sulla monetazione greca
Sono ben 175, in catalogo, i nummi relativi al mondo greco antico; iniziamo con il presentarvi il lotto 8, alla base di 500 CHF: si tratta di uno statere in argento per Erakleia, 281-278 AC, con Atena elmata e Eracle a figura intera (deliziosa la piccola civetta nel campo). Meraviglioso per conservazione ed eleganza, poi, il lotto 13, un mezzo shekel di Metapontum del 215-207 AC (occupazione di Annibale) su cui Atena elmata di abbina a una spiga di grano. Base di 500 CHF per questo esemplare con oltre 22 secoli sulle spalle e ancora praticamente fior di conio.
Merita 2000 CHF di base, invece, il lotto 30: coniata a Lilybaion o ad Entella, questa tetradramma in argento dei 320/315-300 AC raffigura un’elegante Aretusa e un’altrettanto raffinata protome equina, propria del periodo punico. Un altro volto di ninfa, Larissa stavolta, campeggia quasi frontale sulla dracma del 356-342 AC del lotto 47, coniata nell’omonima città della Tessaglia e stimata 1200 CHF.
Dopo una serie di monete di Atene e di Corinto, sempre ricercate dai collezionisti, nel catalogo della Web Auction 2 di Astarte del 9 dicembre spiccano alcune coniazioni arcaiche dalla Lidia, ad esempio il lotto 94, uno statere in argento a nome di Creso del 560-546 con base di 500 CHF. Tra le monete dei sovrani seleucidi della Siria segnaliamo invece la tetradramma del lotto 154, 312-281 AC, a nome di Seleukos I Nikator al tipo di coeve monete alessandrine. Forte nei rilievi, suggestiva e delicatamente patinata, ha una base di 150 CHF.
Monete di Roma antica, dalla Repubblica ai fasti e al declino dell’Impero
I 135 lotti dell’incanto relativi a Roma antica si suddividono fra monete repubblicane (10), imperiali (45) e provinciali (80), cui si aggiungono 15 numi plumbei antinoënsi della collezione Staffieri. Si tratta di rare tessere origininali in piombo coniati in memoria di Antinoo, il favorito dell’imperatore Adriano, annegato nel Nilo nell’ottobre del 130 DC, e rappresentano o il materiale di studio personale del collezionista e ricercatore elvetico, oggetto di un intervento da lui tenuto al XVI Congresso internazionale di Varsavia il 16 settembre 2022 e di prossima pubblicazione negli atti, nel quale Staffieri per la prima volta risolve il noto enigma delle date riportate sulle tessere, che si riferiscono agli anni della cosiddetta “era di Antinoopoli” iniziata nell’anno 130 DC con la fondazione della città di Antinopoli.
Tra questi intriganti oggetti vi mostriamo ad esempio il lotto 270, con riconoscibile ritratto di Antinoo al dritto e busto di Zeus Amon al rovescio (base 50 CHF); stessa stima di partenza per il lotto 281, su cui campeggiano invece al dritto i busti affrontati del favorito di Adriano, scomparso in giovane età, e quello di Iside; al rovescio la personificazione del Nilo con cornucopia e spighe di grano, a cavallo di un ippopotamo: un piccolo capolavoro.
Ricca, nella Web Auction 2 di Astarte, anche la scelta di monete provinciali: al lotto 191, alla base di 60 CHF, è proposto ad esempio un bel bronzo di Trapezopolis del 117-138 DC con ritratto di Adriano e al rovescio un plastico Apollo. Una moneta estremamente rara e con magnifica patina scura. Da Antiochia proviene invece il lotto 220, un altro bronzo ma a nome di Geta e risalente al 209-211 con ritratto imperiale a mezzo busto e lo stesso imperatore al rovescio, a figura intera e a cavallo, su due nemici abbattuti. Base 80 CHF.
Dalla Siria, forse dalla zecca di Cesarea, arriva invece il lotto 231, un altro bronzo di Claudio, 41-54 DC, con profilo imperiale e al rovescio la Thyche velata e con corona turrita. Bella patina a toni di verde per questo conio proposto da 30 CHF di base. Riflessi dorati, invece, per la moneta al lotto 243, una finissima tetradramma in biglione da Alessandia d’Egitto, proposta da 50 CHF e coniata nel 54-68 con i ritratti di Nerone e Tiberio.
Ci avviamo a concludere questa sezione mostrandovi il lotto 248, base 150 CHF: una dracma in bronzo di Traiano (98-117 DC) con ritratto laureato e drappeggiato dell’imperatore e al rovescio lo stesso Traiano su quadriga di elefanti. Moneta attraente, come del resto quella al lotto 251, a nome di Adriano (117-134) coniata come la precedente ad Alessandria e che ci mostra al rovescio il canopo di Osiride con corona piumata e adagiato su un cuscino: un segno del sincretismo religioso proprio della filosofia adrianea. Base di vendita 200 CHF.
Qualche moneta imperiale per chiudere questo capitolo: al lotto 285, base di 1300 CHF per un aureo di Tiberio coniato a Lugdunum nel periodo 14-37 DC sul cui rovescio appare Livia sotto le spoglie della Pace, con scettro e ramo d’ulivo. Sabina, consorte di Adriano, è ritratta con finissimo stile sul dritto del lotto 296 (base 400 CHF): si tratta di un raro asse con patina mattone scuro col rovescio dedicato a Vesta.
Tra i denari in argento, invece, spicca al lotto 309 un esemplare per Balbino, sul trono solo da aprile a giugno dell’anno 238 DC: al tipo della Provvidenza, si tratta di una moneta che tanti collezionisti di numismatica imperiale ambiscono a possedere per la brevità del regno di questo imperatore. La base in asta Web Auction 2 di Astarte è fissata a 200 CHF. Tra le tardo imperiali, infine, ci piace mostrarvi il lotto 323, un solido per Costantinopoli di Teodosio I, 379-395 DC, proposto in piacevolissima conservazione da 600 CHF di base.
Monete bizantine: una scelta di intressanti esemplari dal VI al XIV secolo
I secoli dell’Impero bizantino sono caratterizzati da una varietà monetale interessante e nell’asta live del 9 dicembre troviamo 28 esemplari ascrivibili a questo contesto storico geografico. Lasciandovi il piacere di esaminare una per una le monete in catalogo, ci limitiamo a presentarvi il lotto 331, un solido di Foca del periodo 602-610 DC per Costantinopoli praticamente perfetto che è offerto a 300 CHF di partenza, e un raffinato histamenon di Basileo II Bulgaroktonos del 976-1025, per la stessa zecca e al lotto 341 del catalogo, con al dritto il Pantocratore e doppio ritratto al rovescio alla base di 600 CHF.
La collezione di Mantova e dei Gonzaga di Giovanni Maria Staffieri
L’ultima parte di questa anteprima della Web Auction 2 di Astarte, che sarà battuta live il 9 dicembre dalle ore 16.00 la riserviamo ad alcuni esemplari dalla raccolta di “cose mantovane e gonzaghesce” di Giovanni Maria Staffieri di cui, in catalogo, sono presenti 78 esemplari. Iniziamo con il lotto 381: alla base di 40 CHF è proposto un “quattrino dallo scudo” di Gian Francesco Gonzaga, Vi capitano generale del popolo e vicario imperiale. Interessante e non comune, come il lotto 385 che corrisponde a un quattrino di Francesco II Gonzaga, 1484-1519, con lo stemma “delle tre fasce” e due mani che si stringono con motto IN AETERNUM. Base di 50 CHF per questa moneta.
Merita ben 800 CHF di base, invece, il grosso in argento del 1550 a nome di Gugliemo Gonzaga, III duca di Mantova e I duca del Monferrato, con fine busto giovanile al dritto e al rovescio un angelo stante che sostiene con le mani il reliquiario del Preziosissimo Sangue. Tra le medaglie, invece, al lotto 406 ecco una bella fusione in bronzo di Gaspare Morone Mola per Vincenzo II Gonzaga, periodo 1594-1627: il busto del duca è corazzato e con collare alla spagnola, al rovescio uno dei cani molossi tanto amati dai Gonzaga con motto FERIS TANTVM INFENSV.
Al lotto 408 una bella moneta in argento di grande modulo, rara e in elevata conservazione (base 1200 CHF): si tratta di un tallero a nome di Ferdinando Gonzaga, VI duca di Mantova e IV del Monferrato 1612-1626. E per chiudere questa presentazione, un conio dell’ultimo duca di Mantova e del Monferrato, Ferdinando Carlo Gonzaga (1652-1708): una 2 lire da 80 soldi 1702 in argento proposta da 40 CHF.