di Mathias Paoletti | Ha suscitato commenti entusiastici alla World Money Fair dove è stata presentata – assieme a tutte le altre monete del programma italiano 2019 – la 2 euro dedicata a Leonardo da Vinci nel 500° anniversario della morte, realizzata dal Poligrafico e Zecca dello Stato italiano per celebrare l’artista e inventore toscano e prima ad entrare in commercio quest’anno.
Il soggetto prescelto per la faccia nazionale della bimetallica è un particolare di una delle opere pittoriche più affascinanti del genio rinascimentale e una delle più rappresentative nella produzione di Leonardo: La dama con l’ermellino, realizzata tra il 1488 e il 1490 e oggi conservata al Museo Nazionale di Cracovia.
La moneta, disponibile in finitura proof e fior di conio, è stata realizzata dall’artista incisore Maria Angela Cassol e, nella speciale versione fondo specchio in astuccio, ha una tiratura di appena 5.000 pezzi. Felice è stata la scelta dell’autrice di esaltare l’armonia del volto della dama in una sorta di zoom che, pur “sacrificando” il busto (tranne la collana) e l’elegantissimo animaletto da compagnia rende piena giustizia – anche grazie ad una incisione particolarmente curata dello sguardo e delle labbra – alla capacità ritrattistica di Leonardo.
La dama, al secolo Cecilia Gallerani, si trova in quel di Cracovia fin dagli anni della Guerra franco-prussiana, e ancora oggi il dipinto è in uno stato di conservazione buono, non presenta estesi rifacimenti se non nello sfondo, sul quale è stato steso uno strato di colore nero uniforme, forse ad opera di Eugène Delacroix. Amata da Ludovico il Moro, dal quale ebbe un figlio illegittimo prima del matrimonio di questi con Beatrice d’ Este, Cecilia ha fatto parlare intere generazioni di critici d’arte suscitando reazioni discordanti.
Mentre Vittorio Sgarbi si è lamentato del fatto che la dama non lo guarda, Federico Zeri, anni fa, scrisse pagine bellissime In estrema sintesi, se nel dipinto si deve riconoscere l’amante di Ludovico, non si può non notare come Leonardo abbia reso questa donna e la sua bellezza fisica senza ricorrere a connotati erotici, e senza neppure oscillare verso l’alternativa che il Cattolicesimo riserva all’ immagine femminile, per cui l’aspetto della donna è caricato di connotati è tristi e dolorosi, in un continuo confronto con la Madre di Dio.
Il ritratto è prima di tutto testimonianza di uno status mai più raggiunto per secoli, una condizione di apertura mentale e intellettuale verso il genere femminile, uno sguardo egualitario nei confronti dell’uomo.
E, per concludere ancora citando il vulcanico Federico Zeri, in una intervista rilasciata poco prima della sua scomparsa questi ammise candidamente: “Il più bel quadro del mondo è La dama con l’ermellino di Leonardo da Vinci, l’unico quadro che vorrei a casa”.
Beh, per lo meno i collezionisti numismatici appassionati di euro potranno goderselo, in fior di conio o proof, nelle loro raccolte.