Il 22 marzo Künker metterà all’asta una collezione di monete romane di Alessandria tra cui 14 esemplari della serie zodiacale di Antonino Pio
di Ursula Kampmann | Immaginate che non esistano orologi o calendari: come misureremmo il tempo? Fondamentalmente, i nostri antenati hanno sviluppato due metodi per questo: alcuni hanno osservato il Sole, altri la Luna. La maggior parte delle civiltà ha scelto una di queste due opzioni. Gli egiziani no: essi hanno usato entrambi i metodi allo stesso tempo creando un calendario civile e un calendario religioso.
La magnifica serie di monete zodiacali in bronzo fatta coniate sotto l’imperatore Antonino Pio nella zecca di Alessandria d’Egitto: in asta da Künker il 22 marzo, non si poteva ammirare da molto tempo nella sua completezza
Il ciclo di Sothis e i due calendari egiziani
La base del calendario civile non era il Sole, ma Sirio, che si muove parallelamente al Sole ed è chiamato Sothis in Egitto. Il sorgere di Sirio all’alba si verificava a Menfi – secondo il nostro calendario – il 19 luglio e segnava l’inizio delle inondazioni annuali del fiume Nilo.
Il paese doveva la sua ricchezza al Nilo. Ecco perché l’intero anno civile ruotava attorno al fiume e alla fertilità che esso portva. Gli agricoltori egiziani dividevano così l’anno in tre stagioni: inondazioni dall’inizio dell’anno (il 19 luglio) a novembre; semina, primavera e crescita da novembre a marzo; caldo, raccolto fino a luglio.
L’anno religioso, invece, era basato su un calendario lunare: ogni mese era dedicato a una divinità sotto la cui protezione si trovava il mese e la cui festa principale veniva celebrata proprio in quel mese. C’era però un piccolo “difetto” nel sistema: i due calendari erano di lunghezze diverse e, quindi, differivano un po’ di più ogni anno con conseguente disallineamento crescente di entrambi i sistemi.
Alessandria. Antoninus Pius, 138-161. Anno 8 (144/145). Al R/ il Sole e Selene in un cerchio di segni zodiacali. Dattari 2984 (questo esemplare), Kampmann/Ganschow 35.257. Molto raro e di qualità straordinaria. Stima: 5000 euro, da asta Künker 347 (22 marzo 2021, n. 192)
Quando l’inizio del ciclo di Sothic e quello lunare coincisero di nuovo, dopo 1460 anni, terminò un’era. E questo avvenne – come ci dice l’astronomo Censorinus e come calcolano gli astronomi moderni – il 19 luglio del 139 d.C. (secondo il nostro calendario, ovviamente).
L’importanza di una data…
Il ciclo di Sotich egiziano è della massima importanza per la ricerca storica moderna. Per gli storici, solo le date che possono essere collegate al calendario moderno fanno parte della cronologia “assoluta”. Se conosciamo solo l’ordine in cui si sono verificati determinati eventi, stiamo parlando di cronologia “relativa”.
Approfondendo le opere originali di Tucidide, si nota che egli fornisce un resoconto degli eventi della guerra del Peloponneso anno per anno, ma le date che menziona non ti dicono nulla. Questo perché Tucidide data gli eventi associandoli ai funzionari di varie città greche. Al tempo, il sistema funzionava benissimo perché tutti sapevano chi era stato funzionario e quando e, se ti dimenticavi di uno di loro, potevi consultare gli elenchi dei funzionari pubblicati con relativa semplicità. Ma, per quanto ci riguarda, noi non saremmo in grado di utilizzare queste date… se Alessandro di Macedonia non avesse conquistato l’Egitto!
La conquista, infatti, lo rese di fatto un faraone, e quindi tutte le liste egizie dei re lo menzionano, così come gli anni del suo regno. E grazie alla cronologia assoluta fornita dal ciclo di Sothis, possiamo calcolare a quali date del nostro calendario corrispondono le date su queste liste di re. Ciò, a sua volta, significa che tutti gli eventi della storia antica possono alla fine essere datati grazie alla cronologia egizia.
La ragione di ciò è che uno studioso di Alessandria, Eratostene di Cirene, ci ha lasciato una cronologia relativa della storia greca: “Dalla conquista di Troia al ritorno degli Heraclidae 80 anni / Per l’insediamento in Ionia 60 anni / Alla tutela di Licurgo 159 anni / All’inizio delle prime Olimpiadi 108 anni / Alla campagna di Serse 297 anni / All’inizio della guerra del Peloponneso 48 anni / Alla fine della guerra e alla vittoria su Atene 27 anni / Alla battaglia di Leuctra 34 anni / Alla morte del re Filippo 35 anni / Alla morte di Alessandro 12 anni”.
Roma. Domitianus, 81-96. Denario coniato nell’anno 88. Al R/ un araldo che annuncia i Giochi secolari, davanti a lui una stele con una legenda che si riferisce ai Giochi e un candelabro per offrire incenso. Da Künker asta 347 (23 marzo 2021, n. 1093)
Grazie alla combinazione delle liste egizie dei re e del ciclo di Sothis, possiamo calcolare che Alessandro morì nel 324/323 a.C. Per mezzo di questa singola data assoluta, possiamo calcolare le altre date all’indietro, anche se ignoreremo date che sono quasi mitiche per l’impostazione di questa tabella: “Inizio delle prime Olimpiadi 776 / Campagna di Serse 479 / Inizio della guerra del Peloponneso 431 / Fine della guerra del Peloponneso e vittoria su Atene 404 / Battaglia di Leuctra 370 / Morte del re Filippo 335 / Morte di Alessandro 323”.
Ciò significa che la nostra cronologia greca sarebbe appesa a un filo se non ci fosse una fonte che la confermasse: Tucidide (I, 28) menziona infatti un’eclissi solare nella sua guerra del Peloponneso, che gli astronomi odierni datano al 3 agosto 431, il che rende probabile che Eratostene di Cirene aveva ragione almeno fino all’inizio della guerra del Peloponneso.
Alessandria. Antoninus Pius, 138-161. Anno 8 (144/1445). Al R/ Marte nel segno dell’Ariete. Dattari 2958 (questo esemplare), Kampmann/Ganschow 35.267. Molto raro e di qualità superiore alla media.Stima: 5000 euro. Dall’asta Künker 347 (22 marzo 2021, n. 180)
Le monete zodiacali di Antonino Pio
Ma torniamo ad Antonino Pio e alla sua serie dello zodiaco. Come tutti i romani, conosceva l’idea che il tempo si muove in una specie di cerchio. I romani conoscevano il saeculum, un ciclo che ricominciava ogni volta che tutte le persone che avevano assistito al suo inizio non erano più tra i vivi. Augusto aveva usato questa idea per mettere in scena l’alba di una nuova “età dell’oro” dopo le Guerra civili; i suoi successori lo avrebbero imitato ancora e ancora, anche se non ebbero lo stesso successo.
Gli storici non erano sempre d’accordo su quando dovesse iniziare un nuovo saeculum, fatto che ovviamente dava un certo “margine di manovra” a ogni imperatore, e Antonino Pio ne fece uso in Egitto.
Alessandria. Antoninus Pius, 138-161. Anno 8 (144/145). Al R/ la Luna nel segno del Cancro. Dattari 2963 (questo esemplare), Kampmann/Ganschow 35.271. Molto raro e di qualità superiore alla media. Stima: 5000 euro. Dall’asta Künker 347 (22 marzo 2021, n. 183)
Una serie “astrologica” unica nel suo genere
Nell’ottavo anno del suo regno, Antonino Pio coniò una serie che riprendeva il motivo dell’anno di Sothis con il sole e la luna e raffigurava vari segni zodiacali e case. Così facendo, l’imperatore si poneva all’avanguardia della scienza.
L’astronomo Claudio Tolomeo, l’ideatore della “visione del mondo tolemaica”, ha vissuto e lavorato ad Alessandria. Ha studiato i movimenti dei pianeti descrivendoli – secondo la sua visione – come un percorso perfettamente circolare su sfere cristalline. Questo li ha fatti passare attraverso i dodici segni zodiacali consentendo agli studiosi di creare oroscopi più accurati, come sosteneva lo stesso Tolomeo nel suo Tetrabiblos.
Alessandria. Antoninus Pius, 138-161. Anno 8 (144/145). Al R/ Giove nel segno del Sagittario. Dattari/Savio Suppl. Tavola 19, 148 (questo esemplare), Kampmann/Ganschow 35.262. Estremamente raro. Stima 1500 euro. Da Künker asta 347 (22 marzo 2021, n. 188)
Purtroppo non conosciamo l’esatta occasione per la quale è stata coniata questa meravigliosa serie. Dobbiamo tenere presente che il fattore umano potrebbe aver avuto un ruolo anche nei tempi antichi. Forse fu l’imperatore stesso, o il suo plenipotenziario ad Alessandria, a decidere dopo una discussione con Claudio Tolomeo o dopo aver letto il suo lavoro che le sue scoperte astrologiche erano… materiale perfetto per una serie di monete!
L’ultimo collezionista che è riuscito a raccogliere le serie dei segni zodiacali con questo livello di completezza e qualità è stato probabilmente Giovanni Dattari, il celebre commerciante di monete e antiquariato italiano morto il 18 febbraio 1923 al Cairo. E oggi, l’asta n. 347 di Künker offre a ogni collezionista di monete alessandrine un’opportunità irripetibile per emulare il “maestro”.