Rimane aperta fino al 12 gennaio 2020 un’affascinante esposizione su tre secoli e mezzo di monete di Gubbio con sant’Ubaldo
di Roberto Ganganelli | Da tempo in Umbria non si aveva occasione di poter visitare una mostra numismatica di questo livello: parliamo di Le monete di Gubbio con l’effigie di sant’Ubaldo da Guidantonio di Montefeltro a Clemente XIII aperta a Palazzo Ducale dal 25 settembre e fino al 12 gennaio 2020.
Promossa dall’Università dei Muratori Scalpellini e Arti congeneri di Gubbio, con il patrocinio del Polo Museale dell’Umbria, del Palazzo Ducale di Gubbio, della Regione Umbria, del Comune di Gubbio e della Diocesi, la mostra riporta a Gubbio la numismatica come forma di cultura e divulgazione, dopo le positive esperienze collegate alle due ultime edizioni del Festival del Medioevo e ad altre meno recenti iniziative.
Il quattrocentesco Palazzo Ducale di Gubbio – progettato da Francesco di Giorgio Martini forse da una prima idea di Luciano Laurana – è la naturale sede che ospita l’esposizione numismatica, costituita da un percorso ricco e approfondito basato su monete del periodo dei duchi di Montefeltro e del successivo periodo papale provenienti da raccolte di enti pubblici e privati collezionisti.
Curata dal professionista numismatico Andrea Cavicchi, da sempre attento alla divulgazione della numismatica, l’esposizione propone monete di Guidantonio (1404-1443), Oddantonio (1443-1444), Federico (1444-1482), Guidobaldo I (1482-1508), Lorenzo de’ Medici (1517-1518), Francesco Maria I (1508-1538), Francesco Maria II (1574-1631) e di papi a partire da Clemente XI (1700-1721) fino a Clemente XIII (1758-1769).
Un percorso dedicato alla figura di sant’Ubaldo, centrale nella storia della città di Gubbio e soggetto iconografico che il Comune di Gubbio decise ad un certo punto di porre sulle proprie monete.
La grande devozione a questo santo da parte dei Montefeltro, nella prima parte della storia del Ducato d’Urbino, portò il conte Guidantonio, dopo aver ottenuto la concessione di zecca da parte di papa Martino V, a scegliere la città di Gubbio come principale sede di zecca del Ducato.
Con Federico di Montefeltro e il figlio Guidobaldo, la moneta eugubina continuò a costituire il principale circolante all’interno dell’intero Ducato, con coniazione di monete d’argento, i bolognini, e di denari piccioli in mistura, la lega di rame e argento. Nella maggior parte di esse è raffigurato il santo patrono di Gubbio, sicuramente con valore simbolico della città, forse a scopo di particolare protezione attraverso la sua immagine.
“Il percorso delineato da queste monete ducali, veri e propri documenti storici che affiancati alle ricerche d’archivio ci permettono di ricostruire i vari passaggi della storia del Ducato e di Gubbio, riesce a dar loro – sottolinea il curatore scientifico Cavicchi – la fondamentale valenza di importanti oggetti che costituiscono e riescono a rendere viva la memoria storica.
La moneta in genere – prosegue Cavicchi – con i suoi quasi duemila seicento anni di storia è l’oggetto forse più longevo ancor oggi utilizzato e, nonostante la sua piccola dimensione, riesce ad essere un importante comunicatore di arte, economia, epigrafia, degli aspetti storici e religiosi e degli usi e costumi dell’uomo, anche in periodi nei quali non ci sia rimasta memoria o siano assenti altri tipi di documentazione”.
La rassegna numismatica è impreziosita da rari esemplari come il bolognino d’argento di Guidantonio, il picciolo – estremamente raro – di Oddantonio o il rarissimo pezzo da due terzi di sedicina in argento di Francesco Maria II che poteva circolare esclusivamente nei mercati d’oltremare e di cui sono noti pochissimi esemplari.
Grazie a questa esposizione, che sarà visitabile fino al 12 gennaio 2020, si potrà apprezzare il fascino di monete rinascimentali e papali, vere e proprie fotografie dei singoli periodi di loro emissione e latrici di innumerevoli elementi di storia e cultura, troppo spesso sottovalutate all’interno dei normali percorsi culturali.
“Quest’evento – fanno presenti gli organizzatori – rappresenta un’occasione di grande soddisfazione non solo perché permette di donare alla collettività una rassegna di monete di valore artistico e culturale, ma soprattutto perché nasce dalla collaborazione con varie realtà del territorio, riunite in una visione condivisa quale motore di cultura e di identità, che hanno generosamente concesso in prestito opere finora sconosciute o raramente esposte”.
E’ stato avviato, inoltre, un progetto di visite guidate per le scuole del comprensorio per sensibilizzare i giovani e soprattutto per far conoscere la valenza storica dell’oggetto moneta e far loro comprendere la rara importanza culturale di questo oggetto di uso comune.
Una visita guidata speciale, inoltre, si è svolta domenica 10 novembre con l’attenta partecipazione di decine di persone, quasi tutte “non addette ai lavori”; tra loro, all’uscita della mostra, una ha dichiarato: “Mi si è aperto un mondo sconosciuto, sia per quanto riguarda la moneta che la storia locale”.
L’ingresso alla mostra è di 5 euro, con un biglietto ridotto di 2 euro, e l’iniziativa è il risultato dell’impegno congiunto del curatore Andrea Cavicchi, storico della moneta, e di collaboratori e professionisti dell’Eugubino: un obiettivo raggiunto solo grazie al coinvolgimento di alcuni sponsor che, grazie alla loro sensibilità e presenza sul territorio, hanno capito l’importanza di questa esposizione.
Un sostegno fondamentale, come sempre, e senza il quale non sarebbe stato possibile offrire alla comunità una manifestazione culturale di grande interesse. Il filo conduttore della rassegna è quello della curiosità e della meraviglia, come scoperta di un grande e sorprendente mondo che è racchiuso all’interno della piccola dimensione delle moneta.
“Un ringraziamento particolare – sottolinea infine il curatore – va alla direttrice di Palazzo Ducale, Paola Mercurelli Salari, che con sensibilità non comune per le sinergie pubblico-privato ha reso possibile che la mostra fosse ospitata in uno degli edifici storici più significativi della città”.
Qui la conoscenza visiva della moneta, raccontata attraverso l’immagine e affiancata da semplici e immediati contenuti, anche grazie al suggestivo “contenitore” riesce a far sognare il visitatore accompagnandolo in un appassionante viaggio nei nella storia eugubina e nella devozione al patrono.
L’esposizione è accompagnata da un volume, curato dallo stesso Andrea Cavicchi, nel quale sono presenti tutte le monete eugubine che riportano l’immagine di sant’Ubaldo con rari esemplari in oro e argento e numerosissimi in mistura e rame, alcuni del tutto inediti.
Anche Libra Media & Services e Cronaca numismatica hanno collaborato alla realizzazione del catalogo: grazie a questa sinergia, il bel saggio Le monete di Gubbio con l’effigie di sant’Ubaldo è disponibile per i nostri lettori al prezzo scontato di 25 euro (invece di 35) più spese di spedizione. Per informazioni e prenotazioni: info@eugubium.it.